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(RegioneInforma) TGR BASILICATA: DAL TERREMOTO 1980 ALLE RUBRICHE (3)

24 agosto 2006

© 2013 - rai_6.jpg

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(ACR) - Grazie alla Rai nasceva il giornalismo moderno che prendeva il posto degli echi di sapore arcaico dei banditori che davano le notizie e di quei tanti scrittori, poeti e uomini di rilievo che per primi, e unici, avevano volto lo sguardo alla terra di Basilicata, che da quel momento ha cominciato a conoscere e a riconoscere se stessa. Guardando indietro, è innegabile il valore dell'arrivo della Rai in regioni piccole, arretrate culturalmente ed economicamente, che soprattutto con il tragico terremoto del 1980 avevano ancora più fiato in gola per urlare. E' proprio all'indomani del tragico terremoto, che l'informazione Rai locale apparve al culmine del suo valore "funzionale" ed "etico": per la prima volta i servizi in diretta portarono dinanzi agli occhi di tutti la tragicità dell'evento, in tal modo oggettivato e documentato. Il 23 Novembre 1980 è una data che segnò la nascita di un modo diverso di fare giornalismo in Basilicata e Campania: nelle due regioni, coinvolte dal sisma entrambe in modo disastroso, si fece molto forte la voglia di parlare con esattezza dei problemi del dopo terremoto, degli immancabili scandali e dei ritardi della ricostruzione, che le differenti situazioni politiche regionali seppero gestire e risolvere in modi altrettanto diversi. E' in momenti tragici e difficili, per fortuna anche rari, che quel bisogno di parlare e sentir parlare di sé, già forte al Sud, lo diviene ancora di più: ma anche in tali circostanze l'attenzione enorme rivolta dall'Italia intera inevitabilmente finisce per affievolirsi e tutto quello che è stato e, soprattutto, non stato rimane solo storia regionale. Già la Prima Conferenza Regionale di Programmazione della Rai della Basilicata del 1981 pose in evidenza la "volontà di ripresa e di riscatto ad ogni livello e sentita dal più profondo di ogni cittadino lucano" nel momento in cui, "superata la fase dell'emergenza, la regione si avvia verso la più complessa fase di ricostruzione", nonché il grande slancio e la vitalità nell'utilizzazione del mezzo televisivo. In Basilicata il principale strumento di comunicazione allora era la Rai e in quanto tale andava "salvaguardato, aiutato a realizzare sempre nuovi progressi e ad acquisire crescenti consensi da parte dell'utenza". La conferenza di programmazione fu occasione per discutere del problema informativo della Basilicata ed affrontare i problemi della Rai emersi in due anni di attività: mancanza di ripetitori, risultati di ascolto tra i più bassi in Italia, orari dei Tg non adeguati alle abitudini dei cittadini, palinsesto troppo rigido e standardizzato che lasciava poco respiro ai programmi, la concorrenza delle private. Ma allo stesso tempo, non poteva non essere occasione per discutere su un maggiore coinvolgimento dell'attenzione nazionale sui problemi locali del dopo-terremoto, sfruttando le potenzialità tecniche possibili. Per primi furono i programmi regionali a concentrare l'attenzione alle vittime e ai danni del terremoto. Già la sera stessa del sisma, l'allora capo redattore, Mario Trufelli era per il centro storico di Potenza in macerie e coperto da una neve leggerissima, a raccogliere impressioni e speranze della gente, a non lasciare privo del giusto commento quel particolare che poteva aggiungere un'emozione in più al reportage giornalistico e nel 1981 riceveva il premio Saint Vincent per i servizi realizzati sul terremoto del 1980 della Basilicata e dell'Irpinia. Programmi come "Ricostruzione paesi" e "Centro storico", con la regia di Gigi Gallucci il primo, di Nino Cutro il secondo e appartenenti alla serie "Il giorno dopo", furono i primi a concentrarsi sul tragico evento, attribuendogli il giusto rilievo. Poi arrivò lo "Speciale ricostruzione", trasmissione di servizio, nata dallo spirito di generale mobilitazione, voluta da Biagio Agnes e Luca Di Schiena, vice direttore dei servizi giornalistici il primo, Direttore della testata giornalistica il secondo, consentendo al pubblico di parlare del terremoto in diretta sul circuito nazionale ai microfoni della sede Rai di Potenza e Napoli. L'uso del telefono e la collaborazione dei tecnici e dei dirigenti della Sip fu, allora, fondamentale per la realizzazione delle prime trasmissioni in diretta. Il modello del Tgr Basilicata si caratterizza per una particolare situazione paradossale, comune anche alla Valle d'Aosta: in queste piccole regioni, dove la cronaca è scarsa, sussiste un forte sbilanciamento tra bacino d'utenza e risorse tecnologiche e professionali. In tali contesti, caratterizzati anche per il fatto che l'emittenza privata è andata via via perdendo di peso e quella pubblica è rimasta l'unica opzione, è molto difficile confezionare un Tg, dovendo andare a scavare molto in profondità nella realtà che fa da contesto: il Tgr deve essere ben strutturato, la redazione deve essere in grado di scovare e anche costruire le notizie e al day to day, a volte troppo scarno, spesso devono essere aggiunte lunghe interviste. "La mancanza di quella programmazione che era stata la ragione del varo della terza rete con il Tg regionale, portava le piccole redazioni, già dai primi anni, come quella di Potenza, a quel difetto di impostazione del sommario affidato alla fantasia, all'improvvisazione e a riempitivi di orari e date di appuntamenti sportivi". E' quanto ricorda Vittorio Sabia, giornalista storico della sede Rai della Basilicata. Nonostante, tanto in Basilicata quanto in Valle d'Aosta, gli spunti di approfondimento siano tanti e positivi, la regola del giornalismo tradizionale impone che "le buone notizie non sono notizie". Eppure è capitato che anche qui rilevanti fatti di cronaca siano balzati agli onori dell'informazione nazionale: la cronaca lucana sempre più spesso diventa giudiziaria e di ampissimo respiro, mentre nella Valle d'Aosta si è tinta di nero nel caso del piccolo Samuele. Il Tgr Basilicata, che ha rafforzato nel tempo la propria presenza a Matera, cercando di limitare il più possibile il rischio di essere Potenza - centrico, negli ultimi anni può vantare ascolti tra i più alti d'Italia con un prodotto valido, ricco di spunti e sostenuto da uno "spirito di testata" molto sentito. L'attenzione al cittadino, riversata nell'enorme calderone sociale e indagata attraverso le differenti formule delle rubriche, è lo scopo primario di un'informazione locale che fino a poco tempo fa non poteva contare su rilevanti fatti di cronaca, né su avvenimenti economici o politici considerevoli. Proprio le rubriche di approfondimento rappresentino la vera risorsa del Tgr Basilicata, che sembrano quasi i diretti discendenti dei programmi autonomi di una volta, quando all'informazione del Tg si schierava contrapposta la programmazione di approfondimento. Sembra quasi che quel modo di fare televisione, scomparso dagli anni '80 in poi, sia trapassato proprio nella rubrica, con tanto di sigla, grafica e accorgimenti estetici propri. Distribuite nel corso della settimana, le rubriche rappresentano piccoli appuntamenti, soprattutto serali, che da un lato approfondiscono utili e interessanti aspetti e problematiche attuali o percorsi artistici e storici del passato, dall'altro rinsaldano psicologicamente l'identità lucana e il comune senso di appartenenza, sempre più avvertiti come insostituibili valori. Inoltre, sono ormai quattro anni che tutti i sabato va in onda il "Settimanale", che riscontra un'apprezzabile successo con una media superiore al 22% che si traduce in oltre 20 mila spettatori. La predilezione per approfondimenti e rubriche è, dunque, il vero valore aggiunto di un Tgr che risulta da tempo essere ben gradito ai lucani, ma che è anche il più seguito telegiornale regionale d'Italia, e sembra capace di trovare il giusto equilibrio tra esigenze del cittadino e voglia di capire e approfondire i fatti che li riguardano da vicino. (C.L.) (3 – fine)

Bibliografia:

  • Sabia V., "Giornalista, lei non sa chi sono io?", Antonio Capuano Editore, 1992
  • Consiglio regionale della Basilicata – Rai - Prima conferenza di programmazione radiotelevisiva 1981
  • Renato Cantore - Piano editoriale territoriale, Potenza, 7 luglio 1999
  • Elaborazioni statistiche Marketing Rai su dati Auditel 1/7/2002 – 28/2/2006

Redazione Consiglio Informa

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