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(ACR) UNA INTESA SULLE ORME DI GARIBALDI

18 febbraio 2008

© 2013 - racioppi.jpg

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(ACR) - Corleto Perticara, Moliterno e Montemurro si propongono quali centri protagonisti per la realizzazione di un Itinerario Risorgimentale Lucano. Le motivazioni sono dettate da un quadro contestuale di particolare appeal. Nel 1860 Corleto Perticara era la sede principale della insurrezione lucana contro i Borboni. È stato il primo centro abitato dell'Italia Meridionale continentale ad insorgere per l'unità d'Italia, prima che Garibaldi sbarcasse in Calabria. Fu proprio l'insurrezione lucana a consentire due importanti risultati: il primo di ordine militare (Garibaldi poté giungere in Campania praticamente senza incontrare resistenza); l'altro più squisitamente di carattere politico (Cavour poté affermare la tesi della sollevazione popolare spontanea rispetto a chi accusava il Piemonte di guerra di annessione).

A questo si deve aggiungere che Garibaldi venne due volte eletto deputato nel collegio di Corleto Perticara (1864/65). Non si deve trascurare nemmeno il fatto che numerosi furono i grandi patrioti protagonisti dell'insurrezione lucana tra cui si devono annoverare: Giacinto Albini, Pietro Lacava, Michele Lacava, Carmine Senise, Racioppi, Petrucelli della Gattina, Florino Del Zio.
Nei centri lucani sono tuttora presenti segni tangibili del Risorgimento nella toponomastica e memoria storica dei luoghi (ad esempio, a Corleto c'è "Via del Comitato", ovvero dove aveva sede il comitato Rivoluzionario. Ancora, il "Sopportico della Bandiera", da cui la sera del 26 agosto 1860 sbucò la prima bandiera italiana).

A fare un passo nel tempo della storia non è più, quindi, una scoperta sapere che la Basilicata e alcuni centri nevralgici hanno dato un apporto fondamentale alla causa del Risorgimento. Scrive Palma Fuccella nel saggio dedicato alla storia della Basilicata: "In Basilicata, grazie ai collegamenti preventivamente creati dai cospiratori, fra cui collaborarono attivamente i fratelli Pietro e Michele Lacava di Corleto, gli insorti intrapresero una marcia decisa verso il capoluogo dove quasi nulle furono le resistenze borboniche; a Potenza, il 18 agosto 1860, fu insediato il Governo Prodittatoriale di Albini e Mignogna e a capo della città venne nominato il sindaco, Antonio Sarli. Tutto questo accadeva ancora prima dello sbarco di Garibaldi in Calabria, dunque, dalla Basilicata, in quindici giorni si erano determinate le condizioni di indipendenza di ben nove province del Sud, facilitando il compito di Garibaldi ma anche quello di Cavour che grazie a questi moti indipendenti riusciva a giustificare agli occhi della diplomazia europea l'intervento sabaudo nel Mezzogiorno in favore dell'unità d'Italia".

Affermazioni queste che confermano quanto già era percepibile nella domanda che lo storico lucano Raffaele Ciasca rivolgeva ai lettori del suo fondamentale La Basilicata nel Risorgimento: "Tuttavia, nonostante il valore leggendario, senza la preparazione siciliana attuata da Francesco Crispi e da Rosolino Pilo, senza la partecipazione del popolo delle campagne e delle città – borghesia, professionisti, genti di popolo, basso clero, picciotti – senza il pronto aiuto dei calabresi, e senza l'insurrezione compiuta, quando Garibaldi era ancora in Sicilia, dalla nostra Basilicata, come avrebbero potuto i Mille avere così pronto successo, sfaldare dalle fondamenta un regno esteso mezza Italia, con un esercito e una marina pienamente efficienti, con una solida finanza, con una economia ben avviata, con una lunga e non inonorata tradizione?".

L'importanza dell'aiuto lucano alla causa dell'Unità d'Italia è dallo stesso Garibaldi testimoniato in una sua lettera indirizzata ai "generosi della Lucania": "Nell'opera che sì bravamente iniziaste, io trovo questo: che cioè a circostanze pari, niuno tentò così risolutamente nel passato, poiché riusciranno di bene nell'avvenire". Tra l'altro, l'eroe dei due mondi toccò Rotonda, l'unico paese della Basilicata, il 2 settembre del 1860, prima di partire, da una spiaggia tra Maratea e Scalea, verso Sapri.

"Fra le regioni che avrebbero dovuto intervenire per prime, la Calabria appariva lenta e perplessa, dopo la sanguinosa esperienza del 1848 e del '49; il Salernitano era soffocato da numerosissime truppe regie. La Basilicata, irta dei suoi monti, delle sue forre, delle boscaglie, sembrava la più acconcia alla guerra per bande ed era la più bollente, la più decisa a rompere gli idugi", scrive ancora Ciasca, al quale non sfugge l'importanza strategica di Corleto: "Se da Potenza partivano istruzioni per il Melfese, da Corleto si diramavano i collegamenti con Napoli, e il motto d'ordine ai paesi del Materano, del Lagonegrese e delle valli del Sauro e dell'Agri. A Corleto, giovani attivi e intraprendenti facevano il "tirocinio delle opere patriottiche". Corleto avviava le intese col "Comitato dell'Ordine" della provincia di Bari, perché mandasse 3.000 ducati e 2.000 volontari, stringeva nel giugno del '60 un patto di alleanza offensiva tra Basilicata e le tre Calabrie per procurarsi ufficiali, armi, munizioni, per avere fucili, cannoni e denaro; patto reso poi inutile dalla rapida marcia di Garibaldi lungo l'interno della Sicilia, dalla occupazione di Palermo e dalla piega degli avvenimenti… È poi acquisito dalla pubblicazione dei documenti diplomatici che il nostro risorgimento, cui dette fervido e sempre più largo e generoso apporto il popolo nostro, si compì entro il quadro degli interessi della Francia e dell'Inghilterra, e per il lavorio delicato e sottile della nostra abilissima diplomazia.

Queste in breve le testimonianze storiche che confermano la bontà del progetto di valorizzazione di luoghi e percorsi che hanno così contribuito alla causa fondante della nazione italiana. I tre Comuni, di concerto con la regione Basilicata e l'Apt, attraverso l'intesa istituzionale "Il 1860 – la Basilicata e l'Unità d'Italia", hanno programmato la realizzazione dell'Itinerario Risorgimentale Lucano. In sostanza, tre sono gli obiettivi del documento sottoscritto: 1) riqualificazione urbana "tematica" dei luoghi fisici; 2) riutilizzo di edifici di pregio quali "contenitori tematici"; 3) eventi mediatici, culturali e storici. Questo progetto verrà realizzato attraverso varie tappe che si dispiegheranno fino al 2011 con le celebrazioni del cento cinquantenario dell'Unità d'Italia. Nel frattempo si è appena conclusa la prima fase dell'ambizioso progetto. Convegni storici sul bicentenario garibaldino, conferenze - dibattito nonché la presentazione dell'intesa istituzionale avvenuta a Moliterno proprio lo scorso 15 dicembre.

Dalla struttura a cui è stato affidato il compito di coordinare le attività fanno sapere: "L'intesa istituzionale costituisce quindi un banco di prova concreto, innovativo e paradigmatico per trasformare in realtà alcuni di questi concetti, ed è perciò una sfida importante e gravosa. Per i piccoli centri delle aree interne è una delle poche possibilità disponibili, ed è nostro dovere mettere in campo tutto quello che possiamo per una sua efficace riuscita. Elementi fondamenti di tale sforzo sono la comunicazione e la condivisione degli obiettivi, nel cui contesto si inquadra lo sforzo mediatico messo in campo. Strada facendo vogliamo evidenziare il processo di costruzione della "Rete di qualità territoriale" attraverso la valorizzazione, ad un tempo fisica, culturale e mediatica, delle peculiarità presenti nelle aree interne della Regione, partendo dalle zone dell'Agri e del Sauro".

Alcuni appuntamenti improrogabili segnano l'agenda dell'Intesa. Nel 2010 cadrà il 150esimo anniversario della rivoluzione lucana; nel 2011 quello dell'Unità d'Italia. "Per tali date gran parte delle realizzazioni fisiche oggi previste, sia relative al percorso del Risorgimento Lucano che ad altri elementi della "rete territoriale di qualità" saranno pronte. Sarà quella quindi l'occasione di mostrare alla platea nazionale realizzazioni particolari e significative", hanno ulteriormente aggiunto dal Coordinamento.

Sul fronte più squisitamente politico, il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo, ha sottolineato: "Il turismo può essere una delle 'carte' per lo sviluppo. La cultura è importante perché ogni iniziativa ha bisogno di un innalzamento generalizzato. Lo sviluppo non è una cosa semplice, si realizza se c'è un'idea strategica dove tutti colgono l'opportunità e lavorano insieme. Bisogna essere un po' garibaldini, avere coraggio e osare". "L'insorgere per l'Unità del nostro Paese in una marginalità così distaccata è un fenomeno straordinario – ha inoltre aggiunto De Filippo – e gli amministratori locali si sono incamminati verso la storia e non è l'andare indietro, ma è proseguire verso il futuro. Questa manifestazione su Garibaldi non risolve il problema dell'occupazione ma fa nascere delle prospettive di un percorso di costruzione storica e di riconoscimento del patrimonio dei valori che hanno contribuito a far grande il nostro Paese".

Lo stesso assessore regionale alla Formazione, Antonio Autilio, sull'argomento ha fatto una proposta per la valorizzazione del territorio attraverso l'utilizzazione del fondo di coesione regionale. L'assessore sul punto ha evocato un vero e proprio Parco culturale. Nelle sue parole: "Il Parco culturale ha aspetti e caratteristiche diversi dai parchi letterari già realizzati in Basilicata e che necessitano comunque di una serie di azioni di rilancio che stiamo mettendo a punto. Il concetto di "parco" intende richiamare, nelle nostre intenzioni e riteniamo anche nell'immaginario collettivo, un luogo, un sistema aperto, ma soprattutto fruibile al pubblico per varie finalità, tra cui, indubbiamente, quelle ricreative e turistiche. Un "posto" ampio e accessibile di cui è possibile e significativo godere, individualmente e collettivamente. La proposta progettuale necessiterà di una struttura di implementazione, estremamente leggera, funzionale alla realizzazione dell'iniziativa e volta a catalizzare in questa azione strutture, idee, professionalità e competenze già presenti e rappresentative del territorio". (M.C.)

Bibliografia e fonti


  • Raffaele Ciasca, La Basilicata nel Risorgimento, Calice Editori, 1996.
  • Romolo Amicarella, Il Risorgimento in Basilicata, FCM Edizioni Milano.
  • Palma Fuccella, Breve Storia della Basilicata – Il Risorgimento – in Basilicata Regione.
  • Intesa istituzionale "Il 1860 – La Basilicata e l'Unità d'Italia", 30 novembre 2007.
  • "Autilio: un parco culturale nei luoghi lucani di Garibaldi", Agr, 07/12/07, in Basilicatanet.it.
  • "Un Parco culturale nei luoghi lucani di Garibaldi", Il Quotidiano della Basilicata, 6/12/07.
  • "La storia d'Italia oltre le celebrazioni", Gazzetta della Basilicata, 9/12/07.
  • "Al via le celebrazioni per l'Unità d'Italia", in Basilicatanet.it, 10/12/07.
  • "Valli del Sinni, Autilio sul Parco culturale", in Basilicatanet.it, 11/12/07.
  • "Sulle orme di Garibaldi", di Angela Pepe, Il Quotidiano della Basilicata, 11/12/07.
  • "Una vita che è diventata leggenda", di Iranna De Meo, Il Quotidiano della Basilicata, 15/12/07.
  • "Ecco l'idea dell'itinerario risorgimentale", di Angela Pepe, Il Quotidiano della Basilicata, 17/12/07.

Redazione Consiglio Informa

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