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(ACR) VENOSA: I PADRI TRINITARI AL SERVIZIO DELLA COMUNITÀ

12 agosto 2008

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(ACR) - Il 2008 per i Padri Trinitari di Venosa è un anno davvero speciale: festeggiano il quarantennale di presenza nella cittadina che diede i natali a Orazio Flacco. I Trinitari sono stati fondati nel 1198 da san Giovanni de Matha. I Padri gestiscono dal 1970 il centro di Venosa intitolato alla memoria di una benefattrice, Ada Ceschin Pilone.

Diecimila metri quadrati di estensione coperti e circondati da almeno quarantamila metri quadrati di giardino, compreso un campo sperimentale di agricoltura. Nel Mezzogiorno d'Italia svolge la sua importante attività assieme ad altri due istituti: quello di Gagliano del Capo, provincia di Lecce, e di Andria, in provincia di Bari. In circa mezzo secolo di attività si sono sviluppate varie modalità di intervento verso migliaia di pazienti, alcuni in condizioni gravi, altri meno. Lavorano in questi istituti circa 500 operatori e professionisti della riabilitazione. Nella struttura venosina, così come nelle altre, sono ospitate e prese in cura tutte le persone afflitte dai segni del "disagio" psichico. Da questo punto di vista, il disagio viene inteso come iniziale incapacità di cogliere la realtà, di rapportarsi ad essa, di impossessarsi ed utilizzare il corpo nella sua totalità.

Le terapie riabilitative adottate (Chinesioterapia, Psicomotricità, Terapia occupazionale, Logoterapia, Ippoterapia, Sport Terapia, Arte Terapia) sono applicazione delle teorie pedagogiche del filosofo Jacques Maritain. "Il personalismo pedagogico maritainiano - afferma Vittorio Possenti, docente di Storia della filosofia morale presso l'università di Venezia - è svolgimento e declinazione della prospettiva dell'umanesimo integrale, col quale fa corpo. Esso trova uno dei suoi baricentri nell'idea di 'educazione liberale per tutti': qui il termine si riferisce alle classiche arti liberali. Ogni essere umano ha diritto di ricevere una tale educazione, propriamente umana e umanistica. Proprio questa educazione rappresenta la carne e il sangue dell'esperienza democratica, il più vigoroso baluardo contro le tecnocrazie e il sempre presente rischio di banalizzazione, di caduta di stile, di involgarimento provocato dai media e dalla loro cultura scadente".

L'obiettivo che si prefigge l'Istituto si sviluppa in una temporalità che va dal breve al lungo termine: lo sviluppo delle potenzialità cognitive, emotive e motivazionali presenti in ogni soggetto, in modo da dare a ciascuno la possibilità di esprimere la propria personalità, adattando ai suoi ritmi ogni azione formativa. Mini – golf e danza rappresentano un'esperienza mirata di recupero e socializzazione. Così come l'Equitazione per disabili: l'ippoterapia.

Non è un caso che Venosa fa parte dell'associazione "Percorso", affiliata alla Federazione italiana sport disabili (Fisd) e al Coni. Scopo prioritario dell'associazione è la promozione, la diffusione, il coordinamento, la sperimentazione dell'attività sportiva dell'equitazione per disabili psichici e fisici a fini agonistici, educativi, riabilitativi, ricreativi, culturali. Tra le varie iniziative, l'associazione organizza passeggiate a cavallo. Non è un caso, ancora, che l'Istituto venosino ha ottenuto il "Fabris" 2007, il premio italiano per la formazione. La ragione è stata spiegata nell'originalità nello sviluppo di un percorso professionale mirato, collegato alla storia esistenziale della persona e al suo cammino di recupero, e metodologicamente innovativo, attraverso l'integrazione tra formazione e riabilitazione. E non sarà certo per coincidenze strane che il Dnv, l'Ente internazionale di certificazione, ha certificato la struttura come primo centro in Europa dotato di un sistema di qualità, anticipando di circa un decennio l'accreditamento sanitario istituzionale, sancito dal sistema sanitario nazionale. "Davanti a noi abbiamo una persona fragile che richiede un'implicazione empatica, globale e contestualizzata. Una persona che esige il contributo di più operatori su più livelli di intervento tra loro integrati. Una persona che richiede un percorso dedicato che, se non condotto adeguatamente, con un forte slancio etico, facilmente naufraga nella polverizzazione degli esiti, in una banale ed interminabile catena di interventi disorganici e senza fine", afferma Claudio Ciavatta, responsabile dei processi riabilitativi e formativi del centro di riabilitazione.

Ma non è tutto. "Il diritto alla formazione professionale dei cittadini con disabilità - sostiene Filippo Orlando, manager dei servizi formativi e coordinatore didattico organizzativo - è pienamente riconosciuto dalla Costituzione italiana all'articolo 38. In funzione di tale diritto l'ente di formazione professionale dei Padri Trinitari svolge da quaranta anni la propria attività. Inclusione, partecipazione, non discriminazione, approccio integrato e multidisciplinare, scambio di buone prassi, risorse finanziarie adeguate, formazione continua degli operatori sono le caratteristiche fondamentali a cui il nostro centro fa quotidianamente riferimento. Per raggiungere questi obiettivi abbiamo attivato, nell'arco di questi lunghi anni, dei corsi di formazione per i profili professionali che operano nei settori dell'agricoltura, ceramica, falegnameria, florovivaismo, meccanica, mosaico e pelletteria. Il 'saper fare' porta al pieno recupero delle abilità motorie, cognitive, relazionali del singolo allievo, preparandolo ad una reale integrazione nel mondo del lavoro".

A parere di Orlando "riveste un ruolo di fondamentale importanza la formazione continua rivolta agli operatori, in modo che possano attuare nuove metodologie di intervento e programmi personalizzati per ciascun laboratorio e/o attività. La convenzione stipulata con l'Università telematica 'Niccolò Cusano', che ha permesso ai nostri operatori di iscriversi al corso di laurea di Scienze della Formazione, è il mezzo idoneo per un percorso formativo completo e aggiornato, che pone le basi teoriche per un valido intervento formativo e riabilitativo. Essere garanti verso le persone con disabilità, per l'esercizio dei loro diritti fondamentali e per la piena partecipazione all'attività della società, si concretizza e si attua grazie ad una professionalità completa, ricca di formazione e competenza, che riesce a porre l'accento, dandogli giusta chiave di lettura, su un recupero vero sia nel sociale che nel mondo del lavoro. Integrazione e socializzazione: elementi che fanno della nostra esperienza il grande bagaglio di orgoglio e di stimolo per approfondire e promuovere il riconoscimento dei diritti della persona disabile".

E proprio su questo fronte che nascono le sorprese più eclatanti di tutta l'attività dei Padri: da un lato successi negli sport agonistici, dall'altro l'inserimento nel mondo del lavoro. L'associazione sportiva "S.G. De Matha", che da oltre vent'anni sta operando con i giovani ospiti dell'Istituto, è stata campione d'Italia di Basket. Nei campionati nazionali di Special Olympics di Roma gli atleti hanno ottenuto la medaglia di bronzo nel calcio a 5. E poi i risultati più esaltanti nell'ippoterapia che ha permesso a due ragazzi del centro di partecipare a gare con concorrenti normodotati e riportare piazzamenti di tutto rispetto. Sempre il "San Giovanni de Matha" di Venosa è stato campione d'Italia nella categoria open Palalimpici.

Sul fronte più spiccatamente lavorativo vengono altre soddisfazioni. Un anno fa è stato varato il progetto "Equal Mecenate". L'iniziativa si propone di sviluppare un nuovo modello di occupabilità per le fasce svantaggiate che non escluda il privato dall'elaborazione del progetto professionale della persona che diventa presupposto essenziale. In sostanza, 15 disabili sono stati assunti dal Polo Floricolo – gruppo Ciccolella, partner del progetto. "Abbiamo avvicinato il mondo aziendale a quello dei disabili - afferma Anna Pietrafresa, capo coordinatore e progettista politiche comunitarie centro di riabilitazione - sviluppando un nuovo percorso di occupabilità dove il modello di sistema si è rivelato vincente, dove l'accompagnamento al lavoro è stato progettato insieme al percorso riabilitativo".

C'è poi il progetto Labs, Liguria, Abruzzo, Basilicata e Sicilia, ovvero un percorso di riabilitazione che abbraccia il Nord come il Sud per l'integrazione dei disabili mentali nel mercato del lavoro. E, se non bastasse, con il quarantennale si sta preparando un'altra grande novità: la Cittadella della solidarietà che sorgerà in contrada Scorzone, a 500 metri dalla periferia nord e dalla cooperativa "Bernalda Nuova", un centro di formazione professionale per disabili. L'investimento è di 6 milioni di euro per 40 ettari di terreno. (M. C.)

Fonti:

  • "I Padri Trinitari al servizio dell'uomo. Quarto decennio a Venosa fra cronaca e storia. 2008", volume realizzato a cura del Centro di riabilitazione e Formazione professionale dei Padri Trinitari di Venosa
  • Il Quotidiano della Basilicata, 10 giugno 2005, "Mega centro per disabili a Bernalda", di Antonio Rosamondo
  • Nuova Sanità, n. 5, maggio 2002
  • Gazzetta del Mezzogiorno, 24 novembre 2007. "Ai Padri Trinitari di Venosa il premio Fabris", di Angela Remollino
  • Gazzetta del Mezzogiorno, 16 giugno 2006, "Io, diversamente, ma molto abile", di Angela Remollino
  • Gazzetta del Mezzogiorno. "Quando l'ippoterapia fa… miracoli" di Angela Remollino
  • Il Quotidiano della Basilicata, 30 aprile 2003. "De Matha, è titolo italiano", di Giuseppe Orlando
  • Il Quotidiano della Basilicata, 25 maggio 2005. "Venosa, Mecenate al servizio dei disabili"
  • Il Quotidiano della Basilicata, 26 aprile 2002, "L'ippoterapia per i disabili, iniziativa dei Patri Trinitari", di Giuseppe Orlando
  • "Mini – golf e danza: strumenti di recupero…"di Vito Contursi in Quaderni Aitr, il fisioterapista & la riabilitazione, n. 34, anno 2001

      Redazione Consiglio Informa

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