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(ACR) ACERENZA, SULLE TRACCE DI LEONARDO

04 marzo 2009

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(ACR) - "Ma 9 per 9 farà 81?", chiede Massimo Troisi a Leonardo da Vinci, così solo per darsi un tono da "scienziato". Il film è "Non ci resta che piangere", interpretato con l'amico Roberto Benigni. Nel loro viaggio nel tempo, i due comici si imbattono, tra gli altri, nell'artista e scienziato e muoiono dalla voglia di raccontargli del mondo moderno e delle sue più importanti scoperte. Ma nonostante i tentativi di spiegare a Leonardo l'invenzione del treno, del termometro, dell'inconscio e del semaforo, si arrendono quando lo scienziato non riesce a comprendere il meccanismo del gioco a carte della "scopa".

L'atto di riavvolgere il tempo, nella finzione artistica, manifesta il piacere di vivere epoche passate, avvicinare i protagonisti di un tempo e frugarli nei loro segreti; incontrare qualcuno che si è perso per poi abbracciarlo di nuovo; rivivere in prima persona e senza intermediazioni i fatti, gli eventi che faranno la storia. Cercare, senza se e senza ma, pure di cambiarli. È un sogno proibito. Sembra tutto davvero irresistibile, ma l'insidia è proprio dietro l'angolo e lo dimostra il film di Troisi: viaggiamo nel passato, ma la nostra mente è sempre al presente. Insomma, per scriverla tutta: si rischia davvero di non farsi comprendere, nemmeno se si ha di fronte un grandissimo intelletto. Se poi, più che per fantasia lo si fa per attenzione scientifica e ricerca della verità storica ci vorrebbe molto di più che la semplice immaginazione.

Ricostruire ciò che è stato nella notte dei tempi, ciò che fu detto e mai provato, disegnato e mai accertato: è il lavoro dei ricercatori, degli studiosi e degli scienziati di ogni tipo. Si va per tentativi, per errori e approssimazioni e ci si avvicina, così pare essere, alla verità che è pur sempre relativa.
La notizia del ritrovamento di uno "sconosciuto" ritratto di Leonardo da Vinci (1452-1519) è di quelle che fanno tremare i polsi, salivare i cultori dell'arte, incuriosire gli studiosi. Le agenzie di stampa, i quotidiani nazionali, il tam-tam della rete: tutti hanno riportato questa buona nuova che sta facendo il giro del mondo (ne parlano il Times e Le Monde), non senza le precauzioni del caso.

Il sito del "Museo Ideale Leonardo da Vinci" riporta testualmente, sotto il titolo di Ritrovamenti di ritratti raffiguranti Leonardo da Vinci, la seguente informativa: "è stato scoperto nei giorni scorsi da Nicola Barbatelli, studioso di storia medievale, un inedito "Ritratto" raffigurante Leonardo, olio su tavola di cm 60x44, per il quale è stata inizialmente ipotizzata una datazione al XVI secolo (fino a parlare di un autoritratto, o di un'altra opera di Cristofano dell'Altissimo, autore di un "Profilo di Leonardo" che si conserva agli Uffizi, olio su tavola, cm 60x45). L'opera è stata poi affidata, per essere studiata ed esposta, ad Alessandro Vezzosi, direttore del Museo Ideale, che dal 1980 ha compiuto ricerche sul tema dei ritratti di Leonardo e della sua presenza e dei suoi echi nell'Italia meridionale, giungendo a molte riscoperte. Sono in corso le analisi storico-artistiche e le indagini scientifiche sul dipinto, che raffigura Leonardo di tre quarti e con il cappello in testa…".

Mai troppa è la prudenza in questi casi. Basti ricordare la vicenda che ha riguardato il cosiddetto "Autoritratto" degli Uffizi, e che per ben due secoli ha ingannato chiunque. Fino a quando, nel 1938, una radiografia accertò che il dipinto non era attribuibile a Leonardo.
Intanto, iniziano a trapelare alcuni retroscena che riguardano il ritrovamento. Barbatelli, accademico costantiniano, ricercatore bizantinista nonché storico dell'Ordre Souverain et Militaire du Temple de Jérusalem, da anni si occupa di ricerche di carattere storico-medievale in territorio lucano. Si è imbattuto nel ritratto mentre stava compiendo ricerche in un palazzo di proprietà di una famiglia aristocratica meridionale.

Secondo la ricostruzione del ricercatore, fin dal 1500 avrebbe dimorato ad Acerenza una nobile famiglia toscana: i Segni. È lo stesso Alessandro Vezzosi a sostenere che Leonardo avrebbe avuto con la nobile famiglia intensi rapporti di amicizia. Tra l'altro, un ricercatore locale, Tonino Giordano, esperto di anagrafe ecclesiastica e di registri parrocchiali, avendo in passato fatto numerose ricerche storiche, sostiene che "un componente della famiglia Segni di Acerenza è stato canonico e arcidiacono della Cattedrale nella seconda metà del 1700 e nel 1792 e fece costruire la cappella di campagna dell'Incoronatella. Il sacerdote si chiamava Francesco Saverio Segni e apparteneva ad una famiglia nobile di Acerenza…". Primi indizi di rilievo, quindi.

Nicola Barbatelli è stato già autore di importanti scoperte in Basilicata. Ad iniziare dal ritrovamento di testimonianze della presenza della Confraternita di dottrina pitagorica (uno dei motivi che spiegherebbe la presenza di Leonardo in Lucania potrebbe essere il suo interessamento verso i Pitagorici) che ha portato alla ricostruzione della regola di geometria aurea basata sul pentagono applicata alla costruzione della Cattedrale di Acerenza nel lontano 1080. Ma anche alla statua lignea rappresentante san Bernardo di Chiaravalle, fondatore della regola dell'ordine dei templari e ritrovata a Vaglio. Sul punto, Barbatelli scrive sul blog.acerenza.info: " Il ritrovamento di un'opera tanto interessante…, rappresenta la risultante storica di un processo culturale molto antico che parte dalla scuola di Pitagora ed arriva sino alla fine del XIX secolo. Il simbolo (rinvenuto sul capo di un personaggio posto ai piedi di una statua lignea rappresentante San Bernardo da Chiaravalle, tipico di costruttori di cattedrali, l'impianto della Basilica di Acerenza) dimostra la presenza di noti conoscitori di geometria aurea, strettamente legati alla dottrina pitagorica. Resta altrettanto interessante il fatto che una potente famiglia toscana si insedi nelle nobili terre lucane ed esattamente ad Acerenza intorno al XVI secolo. Secondo Giorgio Vasari, Leonardo da Vinci nutriva stima e grande considerazione nei confronti di alcuni membri della famiglia Segni, tanto da far dono ad Antonio Segni di un suo meraviglioso disegno raffigurante Nettuno".

Scrive ancora lo studioso: "Il blasone della famiglia Segni è diviso in banda in due parti: nella prima c'è una colomba ad ali spiegate sormontata da corona marchinale o comitale, nella seconda, a scacchi regolari che ricordano un simbolo inequivocabile nella geometria sacra, la Vesica Piscis. Questo simbolo, tipicamente legato alla figura femminile, somigliante alla vulva (vesica in latino vuol dire anche vagina), suggerisce anche l'idea di un pesce legato all'elemento acqua, femminile per eccellenza. È noto che nella simbologia cristiana il pesce sia Gesù (dal greco ictus le cui iniziali stanno per Gesù Cristo figlio di Dio salvatore), colui che cammina sulle acque e che è stato generato dal Principio femminino, da Maria Vergine, la materia che ha in sé il principio di trasmutazione per manifestare l'Uomo Nuovo. Lo studio delle proporzioni, delle regole del pentagono e della geometria aurea, costituivano per Leonardo temi di notevole interesse scientifico, tanto da spingerlo in viaggio sino al Principato di Citra. Non bisogna trascurare la collaborazione tra Leonardo ed il grande Fra Bartolomeo Luca da Pacioli, grande matematico e studioso delle antiche dottrine pitagoriche".

Vezzosi, uno dei massimi conoscitori di Leonardo, sta valutando la bontà scientifica dell'opera. Ad iniziare dall'accertamento dell'epoca precisa a cui risale il "Ritratto" lucano. E cioè se precedente o successivo a quello fiorentino (olio su tavola, cm 73x58). Nel frattempo, tutto è rinviato alla presentazione nel Museo Ideale di Leonardo a Vinci (momentaneamente chiuso al pubblico a causa di infiltrazioni d'acqua da strutture soprastanti), e alla programmazione di una mostra a Vaglio di Basilicata, per l'interessamento del sindaco, Giuseppe Musacchio, con la partecipazione degli Enti Locali e delle istituzioni culturali della Regione.

Il museo Antiche Genti di Lucania fu inaugurato nel 2006. La mostra si intitolerà "I ritratti di Leonardo. Una tavola scoperta in Lucania e una sezione del Museo Ideale Leonardo Da Vinci". Sarà inaugurata in tempi brevissimi (si parla del prossimo 28 marzo), anche per dare spazio ad altre ricerche che stanno tuttora lievitando. La kermesse avrà come punto focale il "Ritratto di Leonardo" scoperto in Lucania, presentato per la prima volta al pubblico, ma comprenderà 40 opere di pittura, scultura e incisione del Museo Ideale di Vinci (sezione esposta per la prima volta nella sua interezza e con nuove acquisizioni). Con l'ausilio di facsimili, esami scientifici e multimedia, documenterà le otto tipologie dei ritratti che tramandano il presunto volto di Leonardo, dal XVI al XIX secolo. Mostra e catalogo (a cura di Agnese Sabato e Alessandro Vezzosi, con una nota introduttiva di Carlo Pedretti) illustreranno sorprendenti segnalazioni inedite, come le tracce di un "Autoritratto" di Leonardo a Napoli, all'inizio dell'Ottocento.

"Il ritratto scoperto nelle scorse settimane in Lucania - ha dichiarato Vezzosi - è molto interessante in sé e significativo come nuovo elemento di un mosaico ancora incompiuto per ricostruire le sembianze del volto di Leonardo. Ed è importante in quanto introduce nuove ricerche concernenti il Leonardo perduto, le sue tracce e gli echi leonardeschi nell'Italia meridionale. È inoltre misterioso poiché se ne devono ancora accertare la datazione e la più antica provenienza, ed è difficile individuarne l'autore; per tutto ciò è' un tema da affrontare, avvincente per l'attualità e le più diverse implicazioni culturali, da quelle storico-artistiche alle nuove tecnologie, fino al contesto del ritrovamento''.

Tutto in itinere, tutto ancora da verificare, tutto così affascinante e così misterioso. Come la riscoperta del passato che non sempre è il risultato di una tabellina aritmetica (M.C.).

Fonti:

  • http://www.museoleonardo.it/italiano
  • blog.acerenza.info
  • Scoperto in Basilicata un ritratto sconosciuto di Leonardo in http://www.adnkronos.com/IGN/Cultura/?id=3.0.3031077633
  • Arte: Leonardo, esami scientifici su ritratto inedito del XVI secolo in http://www.adnkronos.com/IGN/Cultura/?id=3.0.3044081522
  • Scoperto un inedito "Ritratto" raffigurante Leonardo in http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/arte/grubrica.asp?ID_blog=62&ID_articolo=1163&ID_sezione=117&sezione
  • "Presenze di Leonardo in Basilicata", Mariateresa Labanca, Quotidiano della Basilicata



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