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(ACR) FACEBOOK IN BASILICATA (E NON)
05 maggio 2009
(ACR) - "Ma tu ci sei su Facebook?" è la frase del momento. Viene pronunciata da chiunque in qualsiasi posto. Il social network è ormai fonte di notizie ed informazioni, nonché punto di ritrovo. Ormai si dice abitualmente "l'ho visto o letto su Facebook", come se all'improvviso fosse diventato un punto di riferimento affidabile all'interno di una società sempre più scissa e complessa. Facebook nasce nel 2004 su iniziativa di Mark Zuckerberg, ex studente allora diciannovenne di Harvard. Il fine era quello di permettere agli ex studenti di mantenersi in contatto dopo la laurea. Il sito deve il nome agli annuari che ritraggono i membri di un campus universitario. Dopo il folgorante successo ad Harvard, il network divenne popolare presso altre università statunitensi. Nel 2006 si estese alle scuole superiori e alle grandi aziende negli USA.
Facebook è gratuito poiché ricava fondi dalle pubblicità. Nel giro di pochi anni Zuckerberg è diventato uno degli uomini più ricchi del mondo. Le iscrizioni hanno da poco raggiunto la soglia dei 200 milioni, ma le stime sono soggette a cambiamenti a causa del numero sempre crescente di adesioni. Attualmente gli iscritti in Italia ammontano a circa 11 milioni. Tramite Facebook si possono ritrovare vecchi compagni di scuola, rincontrare ex amori, organizzare eventi. Tuttavia all'estero si sono anche verificati episodi di cronaca nera legati ai vari social network, come già avvenne con l'avvento di Youtube. Numerose le richieste di aumento del livello di sicurezza. Nell'ultimo periodo, infatti, sono state segnalate applicazioni invasive per la privacy degli utenti. Secondo la normativa, Facebook si arroga il diritto di trasmettere dati personali come il nome, i nomi delle reti cui si fa parte e l'indirizzo e-mail dell'utente a terzi. Si può richiedere la cancellazione permanente dei propri dati, oppure si possono modificare le impostazioni sulla privacy.
Il funzionamento di Facebook è semplice. Dopo l'iscrizione si possono inoltrare e accettare richieste di amicizia. I dati dettagliati del profilo sono visibili solo agli amici confermati. Gli amici si possono trovare tramite gli indirizzi di posta elettronica, su proposta di altri amici o attraverso lo strumento che indica delle persone che si potrebbero conoscere: amici di amici o individui che condividono medesime esperienze, come frequentare la stessa università, la stessa scuola o lavorare nello stesso posto. Tutte le attività degli amici vengono pubblicate, così come le idee, i gusti e gli stati d'animo. Addirittura molti iscritti raccontano la propria giornata momento per momento. Questo è possibile grazie al "mini-feed" che permette di mostrare le proprie azioni e quelle degli amici. Sono presenti vari spazi disponibili per ogni profilo: una home page con le notizie aggiornate sugli amici, le informazioni del profilo, una bacheca su cui scrivere o lasciare oggetti virtuali, una pagina con la lista degli amici e una con la raccolta dei messaggi privati. Si possono pubblicare video, articoli, canzoni e collegamenti ad altre pagine internet. Applicazioni permettono di inviare regali virtuali: da bevande a bandiere di stati. Esistono applicazioni per poter mandare doni o biglietti adatti ad ogni occasione, o semplicemente si può offrire un caffè ad un amico e scambiare quattro chiacchiere in chat.
Facebook è stato oggetto di critiche perché fonte di distrazione per molte persone al lavoro, così varie aziende hanno attivato filtri per impedire l'accesso o limitarlo. In realtà è stato dimostrato come il network permetta di creare nuovi rapporti di lavoro, aumentando la produttività e favorendo gli affari. I propri amici, o le persone che si incontrano, possono rappresentare delle risorse anche dal punto di vista lavorativo perché gli iscritti appartengono ad ambienti eterogenei; questo favorirebbe degli scambi utili in ambito professionale. Viene utilizzato, ad esempio, come strumento di marketing per dialogare direttamente con i propri clienti. Appare adatto soprattutto al settore turistico (ad esempio diversi bed and breakfast lo usano).
In Basilicata esistono decine di pagine dedicate in particolar modo ad agriturismi. Innanzitutto si crea un rapporto diretto con il cliente. Molte aziende già si fanno pubblicità tramite siti internet, ma Facebook ha una marcia in più poiché il rapporto è più stretto: la pagina, se aggiornata costantemente, dà la percezione che l'impresa sia presente e disponibile; si possono inoltrare domande o proporre suggerimenti, mostrare foto aggiornate, sapere cosa ne pensano altri visitatori e clienti. Oltre a ciò, è più semplice essere informati sui rinnovamenti di un'azienda. Si crea insomma un rapporto umano, fattore cui molte imprese tendono, dal momento che sembra essere un elemento di marketing non trascurabile. In era tecnologica i rapporti si riducono, quindi i clienti ricavano appagamento da aziende dal volto umano.
Il turismo lucano necessita incoraggiamento e, sostenendolo tramite Facebook, si possono aprire nuove porte. I lucani che sono iscritti al network, infatti, se si aggregano a questi gruppi di tipo economico, possono promuoverli presso persone di altre zone italiane o all'estero (da non dimenticare che sono tanti i lucani registrati che vivono fuori dalla regione). Se un'azienda possiede un sito internet, coloro che entrano a conoscenza della sua esistenza perlopiù hanno già acquistato prodotti e servizi dell'impresa, mentre tramite Facebook un'azienda ha la possibilità di farsi conoscere perché potrebbe essere presente nelle pagine di un amico, perché appartiene alla stessa rete di un utente o perché offre qualcosa cui l'utente è interessato. In altre parole, un'impresa ha più probabilità di far conoscere il suo operato. Un ulteriore aspetto è l'opportunità di promuovere altre imprese tramite la pagina di un'azienda che rimanda ad altre attività professionali, creando una rete lucana di rapporti umani e lavorativi.
Gli iscritti lucani possono proporre ai conterranei di unirsi ad un determinato gruppo; i nuovi aggregati, a loro volta, conoscono ed invitano altre persone; spesso si instaurano rapporti con individui della propria terra che difficilmente si sarebbero conosciuti altrimenti. Tutto questo, oltre agli utili di tipo economico, offre la possibilità di sentirsi più vicini al proprio territorio e fomenta il senso di appartenenza che a volte potrebbe apparire piuttosto debole a causa dello spopolamento dei paesi lucani e dell'incremento del flusso emigratorio.
Molti hanno riscoperto la fierezza di appartenere alla regione partecipando a discussioni che la riguardano e condividendo riflessioni con persone provenienti dalla stessa realtà. In passato, coloro che andavano via, se non conoscevano nessuno della propria regione nella nuova città, correvano maggiormente il rischio di dimenticare chi fossero e da dove venissero, partecipando completamente agli usi e ai costumi del nuovo posto. Oggi, invece, non solo si può continuare a sentirsi parte del proprio luogo di provenienza, bensì si può anche svolgere un ruolo di mediazione culturale con le persone di altri luoghi che si incontrano e i relativi modi di vivere e di pensare. Dopo aver partecipato a questi scambi e aver realizzato un confronto, emerge la capacità di aprire un dialogo critico e apportare elementi innovativi nella propria terra. Dopo aver compreso cosa funziona e cosa non va bene all'esterno, allora si hanno a disposizione maggiori categorie interpretative per intervenire all'interno della regione.
Qualcuno sostiene che Facebook ripresenta ingigantite tutte le cose da cui spesso si tenta di fuggire nella vita reale: rimpatriate con gli ex compagni di scuola, foto con relativi commenti, quiz e fan club- ritenuti un fenomeno tipicamente adolescenziale. A queste critiche, i sostenitori di Facebook rispondono affermando che iscrivendosi si sa a cosa si va incontro; sono tutte le funzioni elencate in precedenza a caratterizzare il network, di conseguenza non ci si dovrebbe iscrivere se non si condivide. Fra l'altro, oggi, Facebook è indirizzato particolarmente a coloro che si sono spostati varie volte nel corso della propria vita per questioni di studio o di lavoro, quindi appare uno strumento perfetto per mantenere vivi i rapporti, accorciare le distanze e sapere cosa fanno le persone "della nostra vita", come recita la home page del network. A patto però di non fare collezione di amici, senza dedicarsi a nessuno in particolare, e di non farsi risucchiare da una dimensione atemporale in cui si confondano gli eventi e si perda il senso della realtà.
Per chi cambia spesso luogo Facebook è una risorsa perché permette di appartenere a reti sparse per tutto il mondo e consente di rendere la comunicazione più fluida avvicinando le persone; l'importante però è che esistano anche delle relazioni nella vita reale e che questo strumento sia solo uno dei tanti modi di coesione con le proprie conoscenze.
Una delle possibilità che offre Facebook è la creazione di gruppi di persone accomunate da una stessa passione; si va da gruppi dedicati a tematiche leggere- ad esempio gli appassionati di sushi- a gruppi impegnati nel sociale, passando per gruppi interessati a musica, cinema, ecc. L'adesione di un iscritto ad un gruppo diventa parte del suo profilo; si possono invitare amici ad iscriversi, si può intervenire nel forum, lasciare messaggi, proposte, fotografie o video. Se si pensa di non poter più appartenere ad un gruppo, allora lo si può abbandonare. Alcuni insegnanti sostengono che il network sia pure utile a fini didattici: esistono professori che affermano di avere un rapporto più disteso con i propri studenti, cui possono persino dar ripetizioni tramite questo strumento. Facebook, tutto sommato, risponde al bisogno di raccontarsi che caratterizza gli esseri umani.
In Basilicata sono stati creati vari gruppi che ogni giorno raccolgono nuovi iscritti. Il primo è "Movimento Autonomista Lucano- difendiamo la nostra Basilicata". Si tratta di un gruppo contro il nucleare, lo sfruttamento del petrolio estratto dal suolo lucano, l'emigrazione dalla regione e le carenze infrastrutturali. Raccoglie 344 membri e si pone in maniera critica nei confronti delle tematiche più scottanti che riguardano la Basilicata. Impegnati anche i gruppi "Lucania critica"(264 membri) e "Petrolio lucano ai lucani"(1.700 membri). "Facebook Basilicata"è formato da 2.635 membri e mira a creare coesione fra gli iscritti lucani del network. Promuove anche collegamenti a "Radio Potenza Centrale", "Basilicata Notizie Rassegna Stampa dei Giornali Lucani" e "Milanesi della Basilicata", fra i più importanti. Nel forum si può dire la propria in discussioni sul petrolio o sul ruolo della Basilicata in Italia. Molte le critiche alla "mentalità del lucano"che, secondo vari partecipanti alle discussioni, tende a non agire per cambiare la situazione della propria terra, pur lamentandosi con la convinzione che debbano essere gli altri ad intervenire.
"Confesso! Sono nato in Basilicata… sì la Basilicata esiste" (6.717 membri) è anche caratterizzato da discussioni sul ruolo della regione. Una fra le attività che lo distinguono è la raccolta di proposte per fermare la fuga di persone dalla Lucania. Anche in questo caso si osservano critiche al modo di pensare dei lucani, ma si leggono anche giudizi sull'università. Gruppi generici sono "Lucani su Facebook"(6.432 membri), "Basilicata Promotion" e "Insieme per la nostra Basilicata (O Lucania)"(1.362 membri). Gruppi più specifici sono "Lucani nel mondo", "Eurispes Basilicata", "Quelli della Basilicata che non stanno più in Basilicata", "Lucani in Piemonte e in Lombardia" e "Apt Basilicata". Quest'ultimo ha 831 amici, pubblica foto e video inerenti alla regione, aggiorna sulle attività interne e su quelle esterne che riguardano la Basilicata, come ad esempio la recente partecipazione della Lucania al Bit di Milano.
Degno di nota il gruppo "Proverbi lucani"(3.076 membri) che si occupa della raccolta dei modi di dire tipici della regione: utile per comprendere l'antropologia della zona e per collegarsi al passato, cercando di capire come la cultura del posto ha influenzato il dialetto e le espressioni del parlato. Da ricordare anche il gruppo creato in occasione del "Party Effessbook" (in cui le 2 "s"nel volantino si identificano con i peperoni cruschi) tenutosi il 27 dicembre 2008. Creato per divertimento il gruppo "Sei lucano se…" (1.575 membri) che elenca le caratteristiche rilevanti per essere definito lucano. Interessante il progetto "1 grado di separazione" (3.878 membri): ogni persona di una città è separata da un concittadino soltanto da un'altra persona. L'idea prende spunto dal progetto più ampio "6 gradi di separazione", secondo il quale chiunque può essere collegato ad un'altra persona attraverso una serie di conoscenze con non più di 5 intermediari. Questo consente non solo di trovare lucani separati da un grado in Italia, ma anche presso le comunità di lucani all'estero, determinate a non dimenticare le proprie radici. Facebook aiuta anche in questo senso: in passato, ai tempi dell'emigrazione di massa, era complicato mantenere un rapporto costante con tutto quello che si lasciava alla partenza, oggi invece si può persino tentare di ricostruire il proprio albero genealogico, rintracciare discendenti di persone partite fra il 1800 e il 1900 e sapere tramite le opinioni degli iscritti lucani in Italia quello che succede nella regione.
Diversi paesi lucani hanno un proprio spazio sul network; uno di questi è Picerno che attualmente raccoglie 53 membri e si propone di riunire soprattutto coloro che vivono fuori dal paese. Propone aneddoti della cittadina, detti e tradizioni. A Picerno sono anche dedicate le pagine "Noi di Picerno…"(191 membri), "Il futuro sindaco di Picerno"(51 membri), "Cosa e come vogliamo che sia Picerno nel prossimo futuro"(76 membri). Presente anche Bernalda con due gruppi rispettivamente di 636 e 241 membri. Interessati al paese pure "Bernalda e dintorni"(17 membri), "Quelli che amano Bernalda"(264 membri), "Bernalda in the world"(195 membri), "Cosa chiediamo al prossimo sindaco di Bernalda"(175 membri), "Bernalda e i suoi detti e proverbi…Tu quale sai?"(752 membri). A Castelmezzano sono dedicate, fra le altre, le pagine "Castelmezzano" (130 membri) e "Castelmezzano…dolomiti da scoprire" (62 membri).
L'unica pecca è l'assenza di ordine: i gruppi fioccano e si fatica a stabilire qual è il più adatto alle esigenze dell'utente. Se ci si iscrive a tutti i gruppi dedicati ad un determinato argomento diventa difficile poter partecipare a tutte le discussioni o condividere materiale. Nel caso della Basilicata si potrebbero riunire molti dei gruppi già esistenti- ed affini- in un unico gruppo per non causare dispersione e per raccogliere effettivamente tutti gli utenti lucani. L'esistenza di questi gruppi garantisce una maggiore consapevolezza da parte dei lucani riguardo agli aspetti sociali e culturali della propria terra, permette agli emigrati di recuperare le proprie origini in modo innovativo, dà la possibilità di aprire dei dibattiti critici sulla regione e di schiudere uno spiraglio per il futuro. (A. R.)
Fonti:
- www.ilfoglio.it
- www.facebook.com