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(ACR) ORATORI, PIANI EDUCATIVI E PERCEZIONI ESTERNE
27 maggio 2009
(ACR) - Che cosa rimane di una fotografia generazionale sospesa nella velocità temporale? Dove sono finiti i "piani" di legno ed i campi di terra mossi dal vento e dai sorrisi condivisi? In Basilicata ed ovunque, gli spazi antichi dei numerosi oratori conservano la loro anima intatta, leggermente modificata, come le pagine della storia che transita negli occhi dei ragazzi fermi a credere in figure educative aperte sui tempi.
Negli oratori lucani, e forse ovunque, il tempo si ferma davanti la porta, i rumori del progresso ed i suoi codici comportamentali, gli strumenti tecnologici vivono l'ombra dei margini. Al centro di questi spazi, creati molto spesso intorno ad idee antiche di condivisione, le "luci" delle relazioni conoscono le costruzioni profonde delle mani dei ragazzi che incrociano altre mani. Gli oratori, spazi nati nelle idee di aggregazione giovanile, di ricerche prospettiche alte, di sguardi rivolti agli ultimi, alle differenze evidenti, espressioni di disagio di ogni tempo, rendono scie di memorie che vestono il presente.
Nell'oratorio della chiesa di San Giovanni Bosco a Potenza, presso il popoloso quartiere di Verderuolo, Don Renato, presenza storica, vivace e attiva da quasi mezzo secolo, parla ai giovani, illustrando con saggia semplicità questa esperienza antica che sembra non essere attraversata dal tempo. "Il sorriso nasce dalla condivisione degli spazi – afferma - dall'incontro con le differenze che sono, ieri come oggi, inizio di cammino". Il gioco libero, il calcetto, il bigliardino appaiono nello spazio creato dai giovani come strumenti atemporali posti sui confini generazionali. "I ragazzi vengono qui – continua Don Renato - perché le attività riempiono il loro tempo, gli strumenti appaiono soliti e anche lontani dalla moda ma noi puntiamo sull'essenziale approccio a mondi più profondi". La crescita di questi ragazzi passa molto spesso da fratture di sguardi, l'educazione e l'accoglienza della differenza sono conquiste dentro cui la formazione di un ragazzo si definisce sino a divenire profonda visione umana rivolta agli esterni.
Don Cesare, della parrocchia di San Rocco a Potenza, giovane fra i giovani, traccia una linea profonda di senso, considerando la vera attività di oratorio che molto spesso nell'immaginario viene intesa semplicemente come gestione di spazi aperti. "Pochi degli oratori lucani rispondono alla profonda idea di Don Bosco", afferma ricordando che "il vescovo di Potenza Augusto Bertazzoni, allievo di Don Bosco e tra i nove giovani che firmò l'offerta di vita, a Don Bosco in punto di morte, consegnò alla città questa sua profonda esperienza formativa, realizzando strutture per accogliere i Salesiani, i primi in città. Bisognerebbe rivolgere lo sguardo verso i punti di riferimento che per fortuna anche noi in città abbiamo avuto".
Nelle stanze dell'oratorio, le attività sono spesso manuali, come dovesse necessariamente passare dalla responsabilità dell'azione, la costruzione di qualunque forma. Vi sono cammini volti al lontano, le esperienze del volontariato presso la parrocchia Don Bosco si traducono in incontri settimanali dove la figura di Don Bosco delinea i centri delle direzioni. Le educazioni personali transitano in laboratori di musica, teatro, accoglienza rivolta alle nuove curiosità che si avvicinano agli spazi. L'ascolto e la pazienza, la presenza ed il coraggio di porsi in prima linea ad accogliere i rumori del tempo e le inevitabili difficoltà adolescenziali, esprimono quel sapore antico di saggezza che sa abbracciare gli "strati". La preghiera come inizio di ogni giornata assume la centralità della riflessione da cui ogni attività nasce, si specchia nei temi attuali della storia, iniziando dibattiti e conoscenze, rivolte alle porte sociali che l'oratorio spalanca ai disagi familiari, alle povertà silenti, alle fragilità non sempre evidenti.
La ricerca dello sguardo altrui, in questi contesti, cioè l'entrata nei punti di vista dell'altro inteso ampiamente come prossimo da accogliere, comprendere e condurre verso luci spirituali e non, delinea l'anima delle attività oratoriali. Il sorriso del gioco, forma questa di inserimento e cammino in equilibri condivisi da rispettare, in codici che nascono in un campo di calcio dove si forma la consapevole divisione dei ruoli, sono educazioni rese in forme apparentemente semplici ma che nascondono dietro i sorrisi le profondità degli intenti. In società che camminano nelle velocità tecnologiche e su vasti panorami individualistici, le attività di questi spazi ancora vivi, esprimono l'unicità dei progetti formativi che creano incontri con le più remote ombre della storia.
Attività di volontariato molto ben strutturato quello della parrocchia di Sant'Anna e San Gioacchino di Potenza, dove da anni vi è una importante attenzione rivolta ai paesi in via di sviluppo. Gli impegni del Gruppo Volontariato Solidarietà si muovono verso ricerche di condizioni affettive ben definite (adozioni a distanza), le luci negli sguardi dei ragazzi impegnati in tale attività che da anni cercano di educare gli slanci di una comunità ed indirizzarli verso le reali esigenze anche lontane, diventano vere "mani" che si muovono nelle profondità nobili dell'umano divenendo evidenti strati di realtà. Attenzioni queste rivolte alle problematiche, toccate e respirate, grazie ai viaggi in numerosi paesi del sud del mondo (Nicaragua, Brasile, Colombia, El Salvador, Congo, Perù, Guatemala, etc.) che la comunità organizza.
Sono sguardi questi che sanno accarezzare quel lontano che non è visibile, considerando le profondità delle missioni e le responsabilità occidentali nei panorami internazionali. Il volontariato, inteso come intervento responsabile rivolto alle povertà, ai disagi effettivi ed alle infanzie negate, spalanca luci di conoscenza e concreti orizzonti dentro cui le volontà di contatto sono accolte.
Il gioco e la musica sono ancora centro di questa parrocchia, che avvicina i giovani del quartiere proiettando film, ospitando scrittori e sacerdoti di paesi lontani che donano testimonianze. Ognuno può essere coinvolto, in base alle disponibilità del suo tempo, da dedicare ad attività ovviamente formative. Presenti quasi ovunque nelle chiese di Potenza, i gruppi di ragazzi della parrocchia di Santa Maria, vivono incontri settimanali di raccoglimento e di gestione delle attività da donare ai bisognosi di ogni forma di necessità.
Assumono quindi valore universale le piazze, i tavoli di lavoro ed i giochi, le strade tracciate dalle età ed i contemporanei riferimenti di incontro, antiche forme di condivisione molto spesso pure e distanti dalle nuove concezioni tecnologiche, concepite spesso per relegare in mondi virtuali le energie giovanili.
Esistono però, in questi spazi che disegnano luci di guide, evidentemente non ancora lontane, incontri realmente formativi, le educazioni nelle mani dei sacerdoti nascono dalle luci degli occhi di chi seppe abbracciare con un sorriso il senso profondo dell'accoglienza. Don Bosco e Don Milani, figure queste centrali nelle scelte di migliaia di ragazzi di sempre ora ancora in cammino su quei piani tracciati da percorsi antichi che forse non sanno ancora "leggere", ma con una consapevole ricerca di contenuti sempre distanti dalla banalità del vivere.
Nelle percezioni esterne, di chi frequenta questi "mondi" è possibile cogliere una dilatata immagine globale, una maturità di distacco dall'effimero, significati e sensi alti, immaginati profondamente nelle parole degli esempi e nelle strade tracciate dal noi, inseguito e ricercato nelle sempre più vivibili dimensioni contemporanee. Oratori e spazi e chiese, forse solo cammini per chi vuole toccare altre strade, molte sono le porte che si aprono dinanzi agli occhi di chi vuole vedere, di chi vuole sentirsi realmente il peso leggero della responsabilità umana di ricerca e di azione, rivolta a qualsiasi disagio. I riferimenti locali esistono in queste linee umane che sotto lo stesso cielo, lavorano per rendere più azzurri altri cieli. (F. C.)
Fonti:
- www.wilkipedia.it (Giovanni Bosco, primi incontri con i giovani disagiati)
- www.wilkpedia.it (Scuola di Barbiana, la storia)
- www.oratorio.org (Si "Legge" oratorio)
- Testimonianza di Don Renato, parrocchia San Giovanni Bosco, Potenza
- Testimonianza del Gruppo di Volontariato e Solidarietà della parrocchia Sant'Anna e San Gioacchino, Potenza