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(ACR) UNA REGIONE AL RITMO DI ROCK E POP

28 ottobre 2009

© 2013 - mogol.jpg

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(ACR) - Saranno famosi in Basilicata? Perché no? All'urlo di: "Fame, I'm gonna live forever" (Fama, ho intenzione di essere immortale) i ragazzi lucani, grazie all'aiuto della Regione e alla seconda edizione del bando "Basilicata Rock – Basilicata Pop", potranno rinverdire i fasti del film di Alan Parker, Fame (in seguito: popolare serie televisiva di successo, reality televisivo e non da ultimo riproposizione proprio quest'anno di un remake) e di quello che è uno dei miti di riferimento culturale per moltitudini di giovani in cerca di successo e gloria nel mondo della musica popolare.

Unica nel suo genere (se si fa eccezione per la regione Toscana dove è tuttora al vaglio un progetto di legge regionale sulla musica popolare) quella della regione Basilicata ha il privilegio di distinguersi per essere un'iniziativa che serve a dare "ossigeno" pubblico alle ambizioni artistiche dei tanti talenti locali che aspettano di essere valorizzati.

Tutto è partito col "Patto con i giovani", approvato con delibera di giunta regionale n. 860 del 2006, ovvero di quel progetto che aveva come obiettivo: "Un piano strategico di lungo periodo volto a fare delle giovani generazioni lucane, protagoniste a pieno titolo delle nostre società e un motore della competitività dei territori regionali". Inoltre, lo scopo era anche quello di: "Attuare un profondo rinnovamento della società lucana puntando sui giovani, dando loro l'opportunità e la responsabilità di essere attori attivi, eliminando le barriere all'accesso e consentendo loro di spiegare il proprio potenziale innovativo".

In particolare, uno dei cinque assi strategici del Patto (cosiddetto "asse 4" denominato "la creatività") prevedeva: "La creazione, l'allestimento e l'animazione di spazi laboratorio in cui giovani abbiano la possibilità di rivestire un ruolo attivo e creativo negli ambiti della musica, della produzione audiovisiva e multimediale, della danza, del teatro, delle arti visive, del recupero di antichi mestieri", nonché: "di stimolare iniziative volte a sollecitare il protagonismo e lo spirito creativo ed artistico dei giovani e a promuovere la loro partecipazione per elaborare esperienze innovative di collaborazione e di scambio con le più avanzate realtà culturali nazionali ed internazionali".

Si presentò subito l'occasione di favorire la formazione, il perfezionamento e il successivo stabile inserimento nel mondo del lavoro dei giovani inoccupati e disoccupati, residenti nel territorio della regione Basilicata, proprio nel settore delle arti visive, musicali e di interpretazione attraverso un progetto che da lì a poco si sarebbe denominato "Basilicata Rock - Basilicata Pop", mirante a sviluppare il capitale umano dei giovani residenti nel territorio della Basilicata, attraverso l'erogazione di borse di studio finanziate dalla regione Basilicata per la partecipazione a corsi di perfezionamento musicale.

Stabilito questo presupposto, bisognava individuare una struttura affermata, professionalmente ineccepibile e formalmente riconosciuta, a livello nazionale, che potesse plasmare e attestare la formazione dei giovani artisti per il successivo inserimento nel non facile mondo del music business italiano.

Quale migliore esempio se non quello fornito dal Cet? Il Centro europeo di Toscolano può considerarsi una reale Università della Musica. Situato nel comprensorio ternano, precisamente ad Avigliano Umbro, il Centro – la prima scuola di perfezionamento musicale che forma nella professione e nell'individualità – è diretto ed organizzato da Mogol.

Ha affermato il più famoso paroliere italiano: "Il Cet è una scuola globale, la prima che coinvolge l'interezza della persona: mente, anima e corpo". È proprio in questa struttura ricavata nel verde della suggestiva Umbria, si riuniscono, tra gli altri, i giovani artisti in gara al Festival della Canzone Italiana di Sanremo.

Nel suo catalogo formativo il Cet prevede interventi formativi consistenti in corsi di perfezionamento destinati ad interpreti, autori di testo, compositori di musica leggera, compositori della pubblicità, Dj, arrangiatori, compositori e arrangiatori di musica da film e tecnici del suono.

Associazione no profit, il Cet è riconosciuto come "Centro di interesse pubblico" dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in base alla legge n. 29 del 23/02/2001. Esso si propone come scuola a elevata valenza formativa e sociale perché aggiunge al trasferimento di insegnamenti fondamentali della musica l'opportunità di crescita e di socializzazione delle giovani generazioni, col presupposto che lo scambio e la condivisione di esperienze della creatività rappresenta un fattore di prevenzione di comportamenti antisociali.

Il Cet si distingue in ragione della competenza e professionalità dei docenti, del contenuto tecnico-artistico, ma anche per le innovazioni didattiche proposte. Il suo scopo non celato è la formazione e il perfezionamento di giovani artisti in vista di un successivo, stabile e positivo inserimento nel mondo del lavoro. Nei corsi di perfezionamento sono stati molti i "docenti" rock/pop che si sono succeduti nel tempo (Biagio Antonacci, Gianni Bella, Paolo Belli, Riccardo Cocciante, Pino Mango, Raf, Ornella Vanoni, Luca Barabaross, Edoardo Bennato, Niccolò Fabi, Umberto Tozzi).

Tra l'altro, nella prima edizione del 2007, 50 giovani artisti lucani poterono sperimentare direttamente la professionalità del Centro. Tra di questi, proprio Arisa, che dopo aver partecipato al Cet, usufruendo della borsa di studio offerta dalla Regione Basilicata, ha partecipato al festival di San Remo, ottenendo il primo posto nella categoria giovani.

Il programma prevede tre moduli didattici consistenti complessivamente in 15 giornate full time e full immersion nella sede operativa del Cet. I requisiti, tra gli altri, oltre all'età, riguardano la residenza in uno dei comuni della regione da almeno 6 mesi prima della data di emissione dell'avviso. Il possesso del diploma di scuola media superiore o titolo equipollente.

La procedura di selezione sarà articolata in due fasi. Nella prima, si valuteranno i titoli culturali e artistici. Nella seconda ci sarà un seminario di selezione e verifica delle capacità e attitudini tecniche e del livello di maturazione artistica dei candidati. Nella prima fase a ciascun candidato sarà assegnato un punteggio in base ai criteri stabiliti. Verrà composta una graduatoria e i primi 50 accederanno al seminario di verifica. Dai 50 concorrenti saranno poi selezionati i 30 vincitori delle borse di studio.

Ha affermato Vito De Filippo, presidente della giunta regionale: "Considerato il consenso avuto dalla prima edizione del bando regionale grazie al quale la lucana Arisa è riuscita a guadagnarsi il successo ed a vincere il festival di Sanremo, abbiamo deciso di rifinanziare questo progetto che punta a offrire ai nostri giovani un'importante opportunità formativa e lavorativa. Crediamo, infatti che quello della creatività sia uno dei terreni su cui è ancora possibile investire per sviluppare occupazione e cultura. Non è un caso che il Governo regionale abbia deciso di rafforzare la propria attenzione su questi settori come dimostra il successo ottenuto dall'iniziativa "Artepollino" nata intorno a un gruppo di associazioni che ha saputo mettere in campo creatività e progettazione culturale. Rispetto alla prima edizione, finanziata con risorse comunitarie derivanti dal Fondo sociale europeo, abbiamo deciso di sostenere questa seconda edizione con fondi regionali al fine di offrire questa opportunità ad altri giovani lucani".

Dal canto suo, Mogol ha sostenuto: "Sono molto onorato dell'accoglienza ricevuta. Siamo partiti 18 anni fa con il Cet non sapendo quale futuro avrebbe avuto. Oggi possiamo dire di aver visto giusto nel creare un luogo dove si offrono ai giovani tutti gli strumenti per valorizzare il loro talento. Siamo molto soddisfatti del successo che stiamo riscuotendo. Il fenomeno Arisa rappresenta la sintesi del nostro modo di fare didattica: semplicità e coerenza. Fra l'altro l'autore delle sue canzoni è un nostro ex allievo poi diventato nostro docente". A.A.A.A. nuovi fenomeni musicali cercansi. (M.C.)

Fonti:

  • "Basilicata a tutto musica. I talenti lucani a lezione da Mogol", Gazzetta del Mezzogiorno, 6 gennaio 2007
  • Bollettino Ufficiale della Regione, n. 45 del 2 ottobre 2009
  • "Basilicata Pop – Basilicata Rock, Mogol lancia la seconda edizione" in http://www.basilicatanet.it/news/article.asp?id=726057
  • "Basilicata Rock Basilicata Pop, in cerca della nuova Arisa", di Michele Russomanno, Il Quotidiano della Basilicata, 6 Ottobre 2009


Redazione Consiglio Informa

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