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SANT'ARCANGELO, ANTICA ROCCAFORTE LONGOBARDA
13 febbraio 2003
Gli angoli più suggestivi e le chiese da visitare
(ACR) - La città è nata e si è estesa lungo la valle del fiume Agri. E' comunemente accettata la tesi dell'origine longobarda che vuole il paese nato come roccaforte intorno al VI-VII sec.Contemporaneamente ai longobardi si attesta la presenza dei bizantini di cui si conserva buona memoria nel lessico dialettale.Dopo l'anno Mille fu la volta dei normanni, e Sant'Arcangelo è compreso nei dodici contadi in cui era diviso l'allora stato normanno; su questo punto vi sono tesi contrastanti: i dubbi nascono dalla presenza di quattro centri recanti lo stesso nome che vanno ad alimentare le incertezze intorno alle origini dei paesi che non hanno fatto la grande storia.Con Carlo I d'Angiò le notizie si fanno più chiare e alla morte di Goffredo de Sarzin, avvenuta nel 1271, il destino di S.Arcangelo sarà quello di passare di mano in mano fino al XIX sec. Nel 1289 il feudo passa sotto Eligio de la Marra che per alfabetizzare la popolazione impose alle famiglie con più di tre figli di scegliere uno da mandare a scuola. in S.Arcangelo. Nel 1753 il feudo passa a Ferdinando Colonna per quasi un secolo, fino alla fine della feudalità. Diversi gli angoli del paese che meritano di essere visitati. Proponiamo al lettore un itinerario che a nostro avviso è di grande suggestione. Questa nostra passeggiata parte da piazza Roma, dalla quale è possibile ammirare la caratteristica forma a ferro di cavallo di S.Arcangelo; salendo giungiamo al rione più pittoresco: il Castello, nome derivato da un castello lì ubicato intorno al XII sec i cui resti vengono documentati sino al XIX sec. Girare per i suoi vicoletti, soprattutto di sera, è come calarsi in una dimensione atemporale, potremmo essere in ogni epoca…provare per credere! Interessanti dal punto di vista storico-artistico sono: il Palazzo della Principal Corte (XVII sec.) e Palazzo Molfese, prima dimora dei feudatari, oggi ambedue proprietà privata. Ma sono le chiese ad essere veri e propri scrigni di tesori e bellezze, perciò le visitiamo insieme. Ricca e bella è la chiesa parrocchiale di S.Rocco, anticamente dedicata a S.Michele a cui era annesso il Convento dei padri francescani Riformati; delle molte opere del vecchio Convento costruito nel XVII sec., restano le preziose tele, la vecchia cantoria, il pulpito, l'urna in legno di S.Fortunato, un Crocifisso rinascimentale, due angeli portalampade, le cornici degli altari e una porticina decorata a fiori e uccelli che portava all'interno del chiostro. In arte barocca è il grande polittico dell'altare maggiore, capolavoro attribuito a Giovanni Bernardo Azzolino, di scuola napoletana, documentato dal 1594 al 1645. La tela del secondo altare nella navata laterale sono attribuibili al pittore di Tricarico, Ferro, documentato dal 1600 al 1634. Nella chiesa Matrice, dedicata a S.Nicola, si conserva una fonte battesimale del Quattrocento. Imponente e maestoso è il monastero di Santa Maria di Orsoleo, sorto su una collina che domina la zona, collina che probabilmente è stata sempre luogo di pellegrinaggi, infatti: il culto mariano risale,con buone probabilità, all'anno Mille. E', però, nel cinquecento che comincia ad assumere dimensioni e importanza notevole da essere riportato su tutte le carte geografiche. All'interno è possibile ammirare lo stupendo coro ligneo del 1614; dello stesso periodo è l'altare maggiore, ricchissimo di decorazioni da essere, nel suo genere, unico in tutta la Regione. Tutto l'interno della cupola è affrescato con immagini di Angeli e Santi di chiaro gusto barocco che dava l'idea del Paradiso alla semplicità contadina. (F.M.)