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EMERSIONE DEL LAVORO 'SOMMERSO'

19 febbraio 2003

Il ruolo degli organismi in campo: Cles e Commissioni regionale e provinciali

© 2013 - pomodori.jpg

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(ACR) - Quando si parla di emersione del cosiddetto "lavoro sommerso" si fa riferimento alla regolarizzazione di quei rapporti di lavoro svolti, in tutto o in parte, in violazione delle vigenti normative di carattere tributario e contributivo, di legislazione del lavoro, sanitarie, ambientali. Questa complessa problematica è presente in molti Paesi europei ma particolarmente diffusa in Italia, a cui si aggiunge il fenomeno dell'immigrazione (il cosiddetto terzo mercato, che si affianca a quello del lavoro regolare ed irregolare). Un fenomeno che secondo stime del Fondo monetario internazionale incide sul prodotto interno lordo italiano per il 27,8% (secondo l'Istat, per il 16,8%). Questi dati sono stati presentati nel mese di gennaio a Roma nel corso del convegno internazionale "Economia sommersa: misurazioni e politiche", organizzato dalla facoltà di economia dell'Università di Roma Tor Vergata, da Ocse, Censis, Istat. L'Italia si classifica al terzo posto per economia sommersa dei venti Paesi Ocse, dopo Grecia e Ungheria. Nel corso del convegno, inoltre, è stato presentato per la prima volta in Italia il "Manuale sull'economia sommersa" recentemente pubblicato dall'Ocse. Per quanto concerne il sommerso in senso stretto, ossia aziende o datori di lavoro non registrati, l'incidenza nazionale (fonte Censis) è pari al 22,3%, nel Mezzogiorno si attesta sul 33,6%. Resta anche molto ampia l'area di lavoro dipendente completamente irregolare o senza regolare contratto di lavoro; in Italia la media è pari al 26%, nel Mezzogiorno la percentuale sale al 41%. Da questi dati si evince che il sommerso rappresenta un vicolo cieco che indebolisce progressivamente l'impresa e impedisce ad essa prospettive di crescita e sviluppo, realizzando una sottrazione di risorse e di possibilità al mercato. Le politiche per l'emersione sono, pertanto, anche politiche del lavoro, politiche per l'occupazione e lo sviluppo. Non esiste, inoltre, un'unica dimensione del fenomeno del lavoro irregolare, né per quanto riguarda le forme né per quanto riguarda le aree in cui è presente. Per contrastarlo è necessario intervenire ad un livello mirato, collegato alle specificità settoriali e locali. Sul territorio si avverte un notevole risveglio nella lotta al lavoro nero e al lavoro cosiddetto grigio (ad esempio, mancato rispetto norme antinfortunistica). Proprio per questi motivi, in due incontri separati tenutisi da pochi giorni a Potenza e Matera, i Presidenti dei due Comitati provinciali per il Lavoro e l'Emersione del Sommerso (Cles), Grippa e Gurrado, hanno sottolineato la necessità di portare a conoscenza degli interessati le opportunità offerte dalla legge attraverso la presentazione al Cles, entro il 28 febbraio, dei piani individuali di emersione progressiva dal sommerso. Nonostante la possibilità per gli imprenditori di conservare l'anonimato avvalendosi delle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro o dei professionisti iscritti agli albi dei dottori commercialisti, dei ragionieri e periti commerciali e dei consulenti del lavoro, che provvedono alla presentazione del programma al competente Cles, a circa due mesi di funzionamento di questi Comitati, come è stato evidenziato dai due Presidenti, non è stato presentato alcun piano. Bisogna, però, considerare che ci sono anche altri organismi preposti alla promozione della cultura della legalità in materia di lavoro. Un ruolo di primo piano nella lotta al sommerso spetta ad apposite Commissioni, regionali e provinciali. Mentre i Cles, istituiti dal Prefetto in ogni capoluogo di provincia presso le direzioni provinciali del lavoro, sono organismi tecnico-ispettivi specializzati nell'esame dei piani di emersione individuali, le Commissioni sono organismi politici con funzioni diverse e più complesse. Il primo organismo di contrasto al sommerso, ossia il Comitato per l'emersione del lavoro non regolare, però, risale al 1998 (legge n.448, art.78) ed è stato istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tuttora presieduto da Luca Meldolesi, il Comitato di Palazzo Chigi ha compiti di analisi e coordinamento delle iniziative delle commissioni territoriali, regionali e provinciali, previste nello stesso articolo 78 e istituite presso le Camere di Commercio. Da un punto di vista operativo le prime commissioni territoriali sono nate tra il 1999 e il 2000. Da gennaio 2002 (legge 383/2001) ha iniziato a svolgere la propria attività una nuova figura: il tutore per l'emersione che, a livello regionale o provinciale, si occupa dell'analisi del lavoro irregolare, della promozione di collaborazioni, della consulenza agli imprenditori. Le Commissioni regionali e provinciali si occupano principalmente di studio e ricerca del fenomeno del sommerso, nonché di promozione dei diversi strumenti di emersione sia diretti che indiretti. Promuovono, inoltre, la sensibilizzazione delle imprese e degli attori locali sul territorio, gestendo anche se necessario la fase di accompagnamento dell'impresa all'emersione, mantengono rapporti con gli organismi preposti alla vigilanza e alla repressione, raccordando, laddove possibile, azioni comuni. La Regione Basilicata e le Province di Potenza e quella di Matera hanno già istituito da tempo le rispettive Commissioni. Con compiti e natura diversa, Commissioni e Cles hanno tuttavia uno scopo comune. I rischi da evitare sono quelli di operare in maniera non coordinata in quanto la lotta al sommerso presuppone un grande sforzo di coesione e di intenti comuni, ferme restanti le diverse funzioni in capo ai due organismi. In questa prospettiva il legislatore ha specificatamente previsto che i Cles operino in collaborazione con le Commissioni per coniugare l'azione dell'organismo tecnico-ispettivo (Cles) con l'azione dell'organismo politico (Commissioni regionale e provinciali), che ha compiti di indirizzo e di programmazione. In questa prospettiva il ruolo delle Commissioni regionali e di quelle provinciali diventa ancora più rilevante in quanto soggetti cui spetta il compito di incentivare e stimolare la presentazione dei piani per l'emersione. (L.S.)

Redazione Consiglio Informa

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