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"EVENTI SANITARI E SOCIALI DALL'UNITA' D'ITALIA AL TERZO MILLENNIO"

26 marzo 2003

Un libro in due tomi del dott. Antonio Molfese

© 2013 - Sanità_molfese.jpg

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(ACR) - Le motivazioni dell'opera, in due tomi, sugli eventi sanitari e sociali caratterizzanti la vita in seguito all'Unità d'Italia sono spiegati nella prefazione dallo stesso autore, Antonio Molfese. Originario di Sant'Arcangelo (Pz), specialista in Ostetricia e Ginecologia, Urologia, Igiene e Medicina preventiva, Medicina legale e delle Assicurazioni, vive e lavora a Roma come dirigente medico e consigliere al Ministero della Salute. Non è la prima volta che Antonio Molfese si cimenta con la letteratura. Personalità poliedrica, è autore di pubblicazioni scientifiche, oltre che di programmi televisivi e di educazione sanitaria. Come giornalista scientifico collabora con riviste specializzate nel settore dell'Igiene e Medicina preventiva. Ha compiuto, inoltre, ricerche scientifiche in Gran Bretagna e Svezia, ha lavorato al Policlinico "Gemelli" di Roma ed è stato docente all'Università di Sassari ed Urbino. E' stato spettatore privilegiato, in quanto figlio di un medico condotto, del passaggio dall'assistenza sanitaria medica differenziata, gratuita e a pagamento, all'assistenza estesa a tutta la popolazione con l'avvento delle mutue". A oltre cent'anni di distanza dall'Unità d'Italia, per l'autore permangono nella sanità, in tutta la loro complessità ed ampiezza, in un'Italia a due velocità, le differenze e la disomogeneità dei servizi offerti tra il nord e il sud del Paese e addirittura tra regione e regione. Questo a causa della diversa distribuzione ed efficienza dei servizi, fatto comprovato dal fenomeno, sempre più attuale, dei cosiddetti "viaggi della speranza". L'esistenza di "due sanità" – a parere di Molfese – "…è confermata anche dalla eccezionalità con cui ci pervengono contributi o esperienze dal territorio meridionale". La finalità dello studio vuole pertanto essere quella di un contributo storico di conoscenze dirette alla comprensione del fenomeno in tutta la sua complessità e per contribuire al cambiamento che, per Molfese, "può iniziare solo ridando voce a chi ha il dovere, oltre che il diritto, di parlare, indicando non solo i disservizi, ma anche e soprattutto le possibili vie per superarli". Come lo stesso autore tiene a precisare, il volume, concepito per i medici cultori della materia, non ha voluto escludere anche l' "involontario" lettore non addetto ai lavori. Per questo motivi sono stati esemplificati dei concetti e chiariti vocaboli, concetti e metodiche e sono state inserite delle note al fine di rendere la lettura fruibile per il maggior numero di utenti. Da un punto di vista metodologico, l'opera, come già sottolineato, è suddivisa in due volumi che comprendono nove capitoli, di cui l'ultimo dedicato alle conclusioni. Con l'elenco delle leggi sanitarie e sociali emanate dal 1861 al 2000 si apre il primo capitolo, per passare poi, nel secondo, all'illustrazione dell'assistenza sanitaria sul territorio dopo il 1860 e all'analisi dell'organizzazione amministrativa e sanitaria a livello centrale e periferico (Province e Comuni). Nel terzo capitolo sono state invece trattate le malattie prevalenti, le principali cause di morte, l'evoluzione e cause delle diverse patologie. Dedicati specifici paragrafi alla tubercolosi, febbre tifoide, malaria, morbillo, difterite, scarlattina, sifilide, pellagra, spagnola, febbre puerperale e carbonchio. Nel successivo e conclusivo capitolo del primo volume, Molfese ha inteso approfondire il tema della difesa sanitaria internazionale e nazionale, delle leggi sanitarie e delle provvidenze per limitare la diffusione delle malattie contagiose nel Regno d'Italia. Con le epidemie che con più frequenza si sono alternate in Italia, vaiolo e colera, e le cure praticate in quel periodo si apre il secondo volume dell'opera. La sanità nel periodo immediatamente successivo alla Seconda guerra mondiale, caratterizzata principalmente dalla nascita delle Mutue e quindi dall'estensione dell'assistenza sanitaria a tutti i cittadini, è l'argomento oggetto di disamina nel sesto capitolo. Punto di partenza di questo viaggio sono gli enormi progressi compiuti dalla medicina nello spazio di un secolo, con il raddoppio della vita media e una riduzione delle cause di mortalità generale. Al tempo stesso sono emerse le patologie proprie dei Paesi industrializzati. In quanto pienamente coinvolto nelle sorti organizzative e nelle prospettive del Servizio sanitario nazionale, l'autore ha appositamente dedicato uno specifico capitolo (il settimo) all'illustrazione del servizio veterinario e all'importanza dello studio delle malattie animali trasmissibili sia direttamente sia attraverso il consumo di prodotti animali. Cause ed effetti dell'emigrazione, soprattutto quella transoceanica, specialmente da alcune regioni, sono stati analizzati, oltre che sotto l'aspetto drammaticamente umano, come fenomeno che ha contribuito all'aggravamento della condizione della cosiddetta questione meridionale da ogni angolo visuale, avendo riguardato la coscienza di un intero popolo. Questi gli elementi oggetto di indagine nell'ultima parte del libro e prima delle conclusioni. L'opera si chiude facendo il punto sui radicali cambiamenti che hanno interessato la sanità nell'arco temporale di poco più di un secolo: una sorta di rivoluzione copernicana avvenuta in seguito alle grandi scoperte seguite all'era pasteuriana (considerato il padre della biotecnologia), dal vaccino alla scoperta della penicillina, dalla scoperta dei raggi x al progresso della radiodiagnostica, dallo sviluppo della biochimica alla nascita dell'ingegneria genetica, che hanno imposto nuovi modi di pensare. In sintesi, per il dott. Antonio Molfese, nonostante il passaggio dall'assistenza sanitaria intesa come carità cristiana a un approccio sostanzialmente diverso, con l'assunzione del principio della promozione della salute, quindi del concetto di prevenzione, l'assistenza sanitaria "presenta ancora carenze che situazioni contingenti e particolari fanno emergere, alcune volte drammaticamente. La cultura e le politiche della salute hanno bisogno di riconquistare fiducia per essere all'altezza di impegni non ancora del tutto quantificabili". (L.S.)

Redazione Consiglio Informa

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