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TORNA IL 'NASTRO ROSSO' DI TERI VOLINI

26 marzo 2003

© 2013 - Nastro_rosso.jpg

© 2013 - Nastro_rosso.jpg

(ACR) - Questa volta il "Nastro Rosso" di Teri Volini si dispiega nella sua Città, sabato 29 marzo, per simboleggiare il valore e la bellezza della Vita a fronte dei tragici eventi che, come afferma l'artista, "ci vedono osservatori impotenti dell'orrore e della distruzione". Il Nastro Rosso si è già dispiegato nel 1999 sull'Etna per simboleggiare il risveglio dell'energia vitale assopita e la necessità della trasformazione nella continuità della vita. Oggi – come dichiara l'artista lucana - vuole consegnare il suo messaggio scorrendo nelle strade del capoluogo lucano. Portato a mano da centinaia di persone, come un fiume inarrestabile il lungo nastro di stoffa rossa chiederà, esprimerà ed esigerà attenzione per i valori di cui è portatore. Il Nastro pretende la fine di un conflitto e la soluzione dei problemi ad esso collegati con altri mezzi che tengano presente la necessità di giustizia, sicurezza e libertà di tutti i popoli. Il Rosso, per Teri Volini, è diventato, in queste performance, il protagonista assoluto. Il colore, che già costruiva le forme nelle opere pittoriche, questo rosso totale, è divenuto adesso pura forma: costruttore d'immagini, di simboli archetipi. Diventa esso stesso il messaggio. "Con l'energia del rosso che scorre dentro di noi – recita lo slogan scritto dall'artista per la manifestazione – scegliamo la Vita". Il Nastro Rosso rende superfluo l'uso delle parole, viene percepito come Simbolo della Vita, come il sangue che scorre nel corpo degli esseri viventi e di conseguenza ricorda il valore e il rispetto per ogni esistenza. Il Nastro nella sua imponenza, è largo due metri e lungo 180, si rende visibile, e generando stupore focalizza l'attenzione e stimola la ricerca dei significati di cui è portatore. L'enfatizzazione del "medium" comunicativo diventa un mezzo privilegiato di trasporto di stimoli vivi, indispensabili per il cambiamento degli atteggiamenti automatizzati di ognuno di noi. Il Nastro è il "Messaggio". Questa è solo l'ultima, in ordine di tempo, delle "Azioni simboliche" di Teri Volini e del Centro d'Arte e Cultura Delta. E' un'Azione di "Arte Coinvolgente", arte di partecipazione nel sociale che fa coincidere arte e vita, che diventa azione attiva e vuole evidenziare la necessità di reagire all'indifferenza verso ciò che accade intorno a noi. "L'Arte come azione nel sociale – spiega Teri Volini - assume un significato di risveglio della consapevolezza, stimolo alla riflessione, lotta concreta contro il cronicizzarsi di un tragico stile di vita, basato sulla violenza, la sopraffazione, l'ingiustizia. L'arte partecipativa ci fa sentire uniti a tutti gli esseri e ci spinge ad attivarci per ottenere un cambiamento. L'Arte può aiutarci a riacquistare il senso perduto o attutito di una comune responsabilità, ed a capire come l'insensibilità, l'indifferenza, l'omissione... equivalgano a una precisa complicità con gli autori di ogni delitto. L'Arte, risvegliando le coscienze, può sottolineare come la leggerezza, la disinformazione e/o una ignoranza ben coltivata, la pigrizia, la rimozione... possano contribuire al perpetuarsi delle modalità mortifere invece che allo sviluppo di quelle basate sulla vita, l'amore, il rispetto e la civile convivenza". (M.T.N.)

Redazione Consiglio Informa

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