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I RITI DELLA SETTIMANA SANTA IN BASILICATA
16 aprile 2003
La magia delle sacre rappresentazioni di Barile, Atella e Potenza
(ACR) - I riti legati alla celebrazione della Santa Pasqua si ripetono ogni anno anche nella nostra regione con immutata devozione e partecipazione da parte della popolazione. Intere comunità si mobilitano, uomini, donne, bambini avvolti nei costumi dell'epoca fanno rivivere con emozione il dramma del Golgota. Numerosi sono i paesi della Basilicata dove il Venerdì Santo si assiste alle rappresentazioni dal vivo della Via Cucis (Maschito, Rapolla, Venosa, ecc...). Ma la più antica e suggestiva rappresentazione vivente della Passione di Gesù Cristo si svolge a Barile. I preparativi cominciano un anno prima e coinvolgono l'intero paese dove accorrono molti turisti anche di fuori regione. Un corteo lungo cinque chilometri formato da centoventisei attori si snoda lungo le vie di Barile. Piccoli palchi vengono innalzati per la rappresentazione dei diversi episodi della Passione: il Cristo nell'orto, la cattura, la crocifissione. Accanto ai personaggi della tradizione biblica compaiono alcune figure frutto della fantasia popolare: il Moro e la Zingara (interamente ricoperta di oro) sono il simbolo delle nostre paure, dei nostri peccati. Ad Atella, invece, le celebrazioni si svolgono il Giovedì Santo proprio per evitare la sovrapposizione con la processione di Barile. Qui esiste una curiosa tradizione secondo al quale ad interpretare Gesù e Maria devono essere due giovani del posto che si sposeranno entro l'anno. Costumi, calzari e armi vengono commissionati ad un laboratorio romano specializzato in questi manufatti. Lo spettacolo si sposta lungo le strade del paese seguendo un preciso rituale e un percorso definito. Il processo avviene nella splendida cornice della piazza antistante il Duomo trecentesco di Santa Maria, mentre la crocifissione su una collina che taglia in due il piccolo centro angioino. Nel capoluogo, da tre anni, la parrocchia di rione Cocuzzo organizza una Via Crucis che anima le strade del quartiere. Più di cento sono le comparse, tutti attori dilettanti che con grande entusiasmo si cimentano nella rappresentazione. Dai costumi alle scenografie , tutto è realizzato nel laboratorio parrocchiale servendosi di abiti dismessi e materiali riciclati. Lungo le vie del rione si avvicendano i personaggi della tradizione da Gesù ai discepoli ai sommi sacerdoti, dalle pie donne, ai soldati romani e ai popolani. Tra questi un personaggio immaginario, la Morte che personifica il male del nostro tempo. Alle Vie Crucis di quest'anno è affidato un importante messaggio di pace, di giustizia e di speranza legato al delicato momento che il mondo sta attraversando. (A..D.S.)