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IL CUORE FERRATO DI TERI VOLINI
24 aprile 2003
Grande successo dell’artista lucana in mostra a Milano
(ACR) - Grande successo di pubblico e di critica per la mostra di Teri Volini che si è tenuta a Milano, dal 3 al 13 aprile. L'artista di Castelmezzano, ha presentato una installazione dal titolo "Il Cuore Ferrato". Si tratta di un'opera inedita composta di tre foto a colori in progressivo ingrandimento, del fotografo lucano Antonio Califano. Con queste parole la Volini spiega la sua installazione : "L'Espansione del Cuore porta alla Liberazione. Così/ il Cuore cui sono stati messi i ferri,/ il Cuore Trafitto, il Cuore Doloroso,/ attraversando l'ottusa sofferenza/ la supera, rigettando gli strumenti della pena,/ i chiodi oramai incrancreniti;/ rifiuta il contagio rugginoso,/ per ritrovarsi, per ri-cordare e ri-accordarsi,/ riscoprendo così, con rinnovato stupore e gioia,/ la sua inesauribile forza, la sua inesplorata bellezza./ I chiodi espulsi cadono sul Nastro Rosso - la forza della Vita -che-non-si -ferma-mai-e vengono riassorbiti dall'Eterno Fluire…." Questa è l'anteprima di una complessa manifestazione dal titolo "Il Percorso all'interno del Cuore" che comprenderà una mostra fotografica, una serie di sculture e di installazioni di piccole e grandi dimensioni, scritti, dipinti e performances e che culminerà a luglio di quest'anno a Livigno. Nella cittadina del Trentino si terrà la quarta edizione di "Pietrarte" un appuntamento internazionale di Land Art unico nel suo genere dove le pietre e i sassi, per una settimana, diventano protagonisti per trasformarsi in arte; dove tutto nasce dalla natura per rimanere natura, nell'incantevole paesaggio della valle dello Spol che circonda le opere. La Volini, d'altra parte, non è nuova a questo tipo di Opere in armonia con la natura. Basti ricordare "La Ragnatela" sulla Montagna Stregata di Castelmezzano e "Il Ritmo del Fuoco" sulla Montagna Vulcanica dell'Etna. A Livigno realizzerà il "Cuore", una grande scultura che creerà adoperando pietra del luogo. "La grandiosità dell'opera - spiega Teri Volini - non risponde ad una esigenza di auto-esaltazione, ma è strettamente funzionale all'intento comunicativo. La sua imponenza ne favorisce, infatti, la visibilità, e attraverso lo stupore focalizza l'attenzione e stimola la ricerca dei significati di cui è portatrice. Così l'enfatizzazione del medium, non essendo nata dal narcisismo dell'artista e non rispondendo al sensazionalismo fine a se stesso, diventa mezzo privilegiato di trasporto di stimoli vivi, indispensabili per il cambiamento degli atteggiamenti automatizzati di ognuno di noi". La mostra, momento centrale della manifestazione, seguirà un percorso strutturato in diverse stanze. Partendo dall'assunto che "Il dolore più grande è causato dalla perdita dell'amore", con una pluralità di opere l'artista delineerà il senso del percorso, dell'esperienza fatta, delle emozioni provate e delle possibilità di salvezza, a volte drammaticamente, a volte ironicamente, a volte gioiosamente, fino ad arrivare ad un'espressione luminosa e liberatoria. (M.T.N.)