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UN MESSAGGIO DI PACE DA TERI VOLINI
20 maggio 2003
L'artista lucana propone una performance che si terrà il 23 maggio prossimo
(ACR) - Il 23 Maggio Teri Volini torna a Potenza per presentare la sua Azione Simbolica di Arte Coinvolgente "Convivium, la nostra casa è il mondo". Nel nome della solidarietà, della fratellanza e della comunione dei popoli, l'artista realizzerà una lunghissima tavola, oltre 30 metri, ricoperta da una tovaglia bianca. Su questo "infinito" ripiano 60 ciotole, anch'esse bianche, verranno disposte in due interminabili file ed al loro interno verrà posto un verde germoglio. L'opera, che dal lato estetico accoglie suggestioni classiche rinascimentali, sarà volutamente collocata in uno spazio aperto-chiuso o sotto il colonnato di uno dei porticati della città o direttamente nella sua piazza principale. Sarà in ogni caso a stretto contatto con la gente. Due i colori, dunque, che dominano l'opera, il bianco e il verde, e dei quali è la stessa Volini a spiegarci il significato simbolico: "La scelta rigorosa del bianco, accentuata dalla preziosità del tessuto, non è casuale poiché il bianco- al di là dei suoi potenti significati archetipi, luminosità, candore, purezza - permette al piccolo germoglio verde, simbolo di amore, speranza, rinascita e crescita, di risaltare adeguatamente. Nel bianco e nel verde – continua - si concretizza tutta l'energia della vita, tutta la positiva volontà di sviluppare valori che contribuiscono alla cultura della Pace". Altro simbolo, accanto ai colori, è il numero 60. "La scelta di questo numero - spiega la Volini - vuole evidenziare la connessione tra gli esseri umani e quella tra micro e macrocosmo: il 60 indica il numero dei battiti regolari del nostro cuore al minuto; è la misura del tempo che noi portiamo anche al polso con i nostri orologi, e corrisponde in maniera stupefacente alla pulsazione dell'Universo". Infine le grandi dimensioni dell'installazione che, attraverso lo stupore, focalizzano l'attenzione e stimolano la ricerca dei significati di cui l'Opera stessa è portatrice. Teri Volini non è nuova a Opere dal forte significato simbolico come questa. Nel gennaio del 2001, ad esempio, realizzò, proprio in P.za Mario Pagano a Potenza, il "Documento di Pietra" un'Azione Simbolica che intendeva "focalizzare l'importanza e l'urgenza di un diverso ordine di valori, basato sulla Vita e non sulla Morte". Con quella struttura/scultura in pietra, la Volini si proponeva di "contrastare, mettendola in evidenza, quella normalizzazione dell'orrore che porta gli esseri umani all' indifferenza verso il dolore e il male del mondo". Ed alla luce di quanto accadde poi i primi di settembre non si può che concordare con l'Artista nell'affermare e sottolineare la "forza premonitrice dell'arte". I colori poi per Teri Volini hanno sempre rivestito un forte significato simbolico. Il rosso, usato per il Nastro dispiegato sull'Etna nel 1999 ed a Potenza lo scorso 29 marzo, diventando simbolo assoluto delle performances è stato assunto a Simbolo della Vita: "il sangue che scorre nel corpo degli esseri viventi e che, di conseguenza, ricorda il valore e il rispetto per ogni esistenza". "Con l'energia del rosso che scorre dentro di noi – recitava lo slogan scritto dall'artista per la manifestazione – scegliamo la Vita". Non si può che concludere con le parole cariche di speranza usate da Teri Volini per presentare questa sua ultima fatica: "Come a primavera rinasce dalla scura terra la Vita, sotto forma di verdi fiammelle, per ricominciare un nuovo ciclo, così questi verdi germogli favoriranno la nascita di nuovi sentimenti nei cuori e nelle menti degli Umani." (M.T.N.)