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AL DI LA' DEL TEMPO
27 maggio 2003
Proiezioni e luoghi ulteriori nell'arte di Salvatore Comminiello
(ACR) - Artista di gusto finissimo ricrea e testimonia in termini di analogie l'irrevocabile presente. Il suo dialogo con le cose è severo, l'esca dell'immaginario, il frammento riconoscibile, è solo indizio che coniuga l'illusione di concretezza con l'ininterrotto multiforme, con quei fermenti vitali sempre identici nella loro totalità e sempre vari nelle determinazioni del tempo che segnala il divenire dell'energia alla forma e all'orma. Salvatore Comminiello inventa mediatori segnici suggestivamente organici alle relazioni topiche interferenti in un immaginario di sapore profetico: la parte sociale del linguaggio si rivela congeniale ad una seconda natura allusiva, allegorica, ermetica, che emerge da una ricerca le cui strategie s'intendono nell'autonomia e nell'originalità dei procedimenti. Preciso subito che la polivalenza semantica che risponde ad una esigenza connaturata di un'interprete del mondo, troppo concreto per cedere al limbo visionario e intanto intrigato dalla poesia che accende l' impatto conoscitivo di stupore e meraviglia, traduce l'altrove, la lontananza inventata risolvendo il presente del tempo nella memoria, sicché il momento epifanico è impatto con il tempo a venire. Ecco il senso del presente, presago del futuro della memoria, di fronte all'evidenza di un' emblematica fossilità emersa all'indagine come sopravvivenza "congelata" e come proiezione d'umanità. Il reperto eloquente all'orizzonte conoscitivo ammicca, sollecita l'indagine, vivifica la meraviglia che ama l'altrove e la lontananza, orme improvvise nel tempo della continuità, scandali che esigono scandagli. L'arte ha creato un evento reale: le preesistenze, portate alla luce in tangibile evidenza, denunciano all'indagine la drammaticità dell' imprevedibile che le ha sottratte al divenire. Salvatore Comminiello è consapevole che nel tempo della continuità, nel progetto che si evolve comunque, perché tutto ciò che è fondato procede inesorabilmente, gli eventi metamorfici fanno sempre i conti con gli antefatti: con la storia non ci sono tagli netti, ma solo deviazioni, de-form-azioni, momenti in cui natura, scienza e umanità si precisano non confusi e non divisi. Comminiello è consapevole delle problematiche del postumano, della società globale, della preistoria della scienza che s'affretta agli appuntamenti ineludibili con il tempo dell'esodo. Se la chiara matrice della sua indagine è referenziata nel contesto delle questioni dibattute da Pollock, dall'arte pop, dalla pittura scrittura, occorre liberarle dalle molte angustie dalle "datazioni" condizionanti l'iter interpretativo, con l'ulteriore rischio della imprecisione della valutazione dell'originalità creativa (A.C.)