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VERSO IL CONGRESSO DELLA MARGHERITA
27 giugno 2003
Intervento del Consigliere regionale Adeltina Salierno capogruppo de “I Democratici”
(ACR) - "Via via che il Congresso Regionale della Margherita si avvicina si assiste alla " lievitazione" di un dibattito che reputo necessario. La scelta di confluire all'interno di un'unica formazione politica, provenendo da partiti ed aree diverse, è di per sé un operazione difficile e complessa. E' richiesta grande attenzione se non si vuole correre il rischio di ottenere un risultato a saldo zero, come in buona misura dimostra il voto alla Margherita nelle ultime elezioni provinciali e comunali appena svolte. Infatti, esaurito l'effetto " Rutelli for President" dei simboli dell'Ulivo e della Margherita, è apparsa del tutto evidente la difficoltà di tramutare l'operazione politica in consenso elettorale. In sostanza sembra delinearsi il rischio di una incapacità a riportare all'interno del nuovo partito tutta la ricchezza di esperienze presenti nelle forze politiche di origine. Anche in Basilicata noto una propensione a ragionare senza tenere conto che la costituzione della Margherita non è stata una "fusione per incorporazione" nel contenitore PPI, ma una operazione politica che presentasse sul " mercato" della politica un soggetto tutto nuovo, con le radici saldamente piantate nella tradizione cattolica democratica, ma con innesti vivificanti di laicismo e liberalismo che purtroppo stentano a farsi strada e ad avere adeguata visibilità. La discussione di questi giorni non sfugge al rischio di dare ai cittadini l'impressione che siamo alla solita resa dei conti del personale politico ex-dc o ex-popolare. Quello che cambia è solo il dato anagrafico. Non ci sono più i " ragazzi del '36", sostituiti da quelli del '60 o giù di lì. E' un andirivieni di, Vituccio, Vitino, Tanino, Peppuccio... Ma è proprio vero che si sta discutendo, come dice il Presidente Santarsiero, "di un nuovo futuro possibile"? Immagino per la società lucana! O si parla del futuro dei " Colonnelli"? In questi due anni la Margherita avrebbe dovuto implementare più novità, mostrare più discontinuità, riuscire a mettere in campo cose nuove, uomini e donne nuovi, per fare in modo che dal prossimo anno, che apre un triennio di impegni elettorali decisivi per le sorti del centrosinistra e dei suoi partiti, possano emergere i veri cambiamenti che la società s'aspetta anche da noi. Non sembra che il dibattito, ma soprattutto l'azione di questi ultimi mesi- anzi direi dell'ultimo anno-, abbia consentito di mostrare qualcosa di nuovo. L'esito della crisi alla Regione, nell'estate del 2002, ad esempio, con tre assessori tutti di provenienza Popolare, da ragione della mortificazione di quelle poche cose nuove esistenti e che coincidevano con le legittime aspettative dei cittadini. La concentrazione del dibattito sui destini del gruppo dirigente potentino segnala, se ce ne fosse bisogno, le intenzioni vere: costruire un ponte di comando a Potenza in modo da tenere sotto controllo la situazione, senza dar conto al resto del territorio. In provincia di Matera gli unici problemi che sembrano emergere sono legati uno, al destino dell'attuale Presidente della Provincia che pur di mantenere la postazione cederebbe volentieri la poltrona di Presidente della Regione per il secondo mandato a Bubbico. Fingendo di ignorare che i "Popolari" di Potenza considerano un "diritto divino" l'attribuzione ad un loro esponente del "trono" più alto della regione L'altro, alla preparazione, nella massima tranquillità possibile, della candidatura parlamentare dell'attuale Assessore Regionale alle Infrastrutture, che sembra non possa fare a meno di ricoprire questo incarico almeno per 11 anni. Di tutto il resto non si parla: non ci sono programmi, non ci sono uomini, non ci sono donne, non ci sono giovani, e, soprattutto, " non c'è trippa per gatti". Non erano queste le premesse che ci hanno spinto ad aderire al progetto della Margherita. Certamente dobbiamo tutti accettare una "gara a rischio, una prova senza rete"- prendo ancora a prestito una bella espressione di Santarsiero-, ma molti di noi sanno già in partenza che non di rischio si tratta ma solo di avere l'onore della partecipazione, secondo l'insegnamento di De Coubertain: "l'importante è partecipare...". Come si può pensare di presentarsi agli appuntamenti dei prossimi anni con queste premesse? C'è qualcuno che si sta occupando di questi problemi.? Attenzione! Parlo di occuparsi non del destino di qualcuno di noi -anche se non dimentichiamo che le politiche camminano sulle gambe delle persone-, ma di poter ricomprendere nella Margherita e quindi nel centrosinistra, tutte le anime, le sensibilità e le esperienze che le hanno consentito di prendere il largo nel mare della politica".