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MERIDIANI FORESTE, LA CORRETTA GESTIONE DELL'AMBIENTE
16 ottobre 2003
(ACR) - "Meridiani Foreste", ovvero il bosco considerato come un "crocevia ineludibile, per una corretta gestione dell'ambiente, dalle grandi questioni che investono il pianeta nella sua globalità – mitigazione dell'effetto serra, conservazione della biodiversità – e da quelle, non meno importanti, che riguardano la salvaguardia dei versanti, la conservazione del suolo, l'uso razionale dell'acqua. Per non dimenticare la funzione del bosco nel paesaggio e, ovviamente, il suo ruolo nella produzione sostenibile di legname". Questi, in estrema sintesi, i temi trattati dal quarto congresso nazionale della Sisef (Società italiana di selvicoltura ed ecologia Forestale), organizzato quest'anno dall'Università degli Studi di Basilicata, che per l'edizione del 2003 ha scelto la cornice del Giubileo di Rifreddo, ad un tiro di schioppo da Potenza. Deus ex machina dell'organizzazione della quarta edizione del congresso è stato Marco Borghetti, professore ordinario di Selvicoltura presso l'Ateneo lucano e vice-presidente della Sisef. A dar lustro alla manifestazione, la presenza di Lucio Susmel che nella sua lunghissima carriera (dal 1961 è professore di ruolo dell'Università di Padova), ha, tra l'altro, definito alcune fondamentali leggi che regolano la struttura e la funzionalità dell'ecosistema foresta, ha dato vita a Padova al corso per il «certificato internazionale di ecologia umana» ed ha svolto e svolge tutt'ora opera di informazione, di critica e di divulgazione nel campo dell'ecologia. Insomma, il pioniere per eccellenza dello studio dei rapporti uomo-ambiente. A Susmel e al suo allievo Andrea Famiglietti, prematuramente scomparso, il Consiglio Regionale ha voluto consegnare, nel corso della cerimonia di apertura della manifestazione, una medaglia per i meriti scientifici. Susmel, che ha anche ricevuto un riconoscimento scientifico dalla Sisef, ha sottolineato l'importanza dell'ecosistema forestale per la salvaguardia dell'ambiente, esortando docenti, ricercatori e studenti convenuti a proseguire «nell'inestimabile servigio che state rendendo all'umanità, forse inconsapevole ma non più indifferente». Estremamente vasto il panorama degli interventi svolti. Oltre alle sessioni plenarie giornaliere, infatti, nel programma del congresso non sono mancate specifiche sessioni su temi come la selvicoltura e l'arboricoltura da legno, le foreste e il clima, la pianificazione e il paesaggio, la biodiversità, lo stress e il monitoraggio, terreni e vegetazione forestale. Una massa di informazioni scientifiche imponente per qualità e quantità, all'interno della quale vi sono consistenti apporti dell'ateneo lucano e della stessa Regione Basilicata. Il congresso di Rifreddo non è stato solo un'occasione di confronto tra i maggiori esperti del settore forestale, ma ha avuto il compito di trasportare le scoperte scientifiche sul campo, nelle varie regioni d'Italia, per valorizzare concretamente i boschi nelle loro molteplici funzioni. (G.L.)