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I "QUADRI" DI FRANCESCO COSENTINO ESPOSTI A ROMA
14 novembre 2003
Le opere presentate al “Bar del Fico” nell’omonima piazza della capitale
(ACR) - Non finisce di stupire questo giovane poeta di Ferrandina. E' un poeta e fa parlare dei suoi "quadri"! La sua genialità, infatti, lo ha spinto a ritagliare le pagine del suo libro "Fare Poesia" e incorniciarle, dando la possibilità di ammirare la sua ispirazione, dandole peso concreto e facilmente usufruibile. In tal modo anche chi non è assiduo frequentatore della "pagina" può cogliere le emozioni di un talento di rara bravura. Poesie in cornice, dunque, poesie ricomprese in originali cornici, anch'esse opere d'arte in virtù della loro elaborazione in cartapesta che le qualifica a mò di sculture. La cartapesta multicolore, come sottolineato dalla critica d'arte, Delfina Metz, e, aggiungiamo noi, il contenuto, il significato dei versi ivi allocati, danno un effetto variegato che "va dal barocco al minimal". "Piacere": vorrei girar l'Europa Come una strega A cavallo di una scopa O andare per il mondo Al mio piacere Dare fondo: versi semplici ma profondi, che fanno entrare in un'atmosfera quasi incantata per poi rientrare nella realtà quotidiana. "Antitesi tra istinto epicureo e razionalità esasperata" ha riferito qualcuno parlando del lavoro di Francesco Cosentino, che ha l'indubbia maestria di esprimere contemporaneamente, o quasi, esperienze, emozioni, idee, fantasia. Il tutto in una sorta di continua scoperta di nuovi orizzonti attraverso la manifestazione dell'illuminazione riconducibile alla concezione induista legata al fiore di loto, punto vitale per l'essenza umana e bocca dell'Universo. E, ne siamo certi, non è un caso la scelta dell'ultimo luogo deputato all'esposizione delle sue opere: non una galleria d'arte tradizionale, bensì un luogo alternativo, o quantomeno inconsueto, il Bar del Fico, a Roma, con le sue caratteristiche sale. Quello che colpisce e appassiona, anche al di là, del verso nella sua intrinseca valenza è la perfetta comunione tra forma e contenuto che Cosentino riesce ad esternare con un linguaggio accessibile e ammiccante laddove diventa più ermetico e intelligibile. Alla prossima Francesco!