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COSTRUIRE LA CITTA' DELL'UOMO
08 gennaio 2004
Adriano Olivetti e l'urbanistica – Matera Palazzo Lanfranchi
(ACR) - Si sta svolgendo in questi giorni, e terminerà il 18 gennaio, una mostra sull'opera di Adriano Olivetti, lo straordinario e poliedrico imprenditore che, oltre ad essere uomo di cultura, editore, politico e intellettuale, è stato un geniale urbanista convinto assertore di una visione sociale unitaria, all'interno della quale l'uomo riconquistava una propria centralità innanzitutto come individuo. Adriano Olivetti nasce a Ivrea l'11 aprile del 1901 e dopo la laurea inizia l'apprendistato nell'azienda paterna come operaio, a questo proposito, molti anni dopo, quando l'azienda era già un colosso internazionale, dirà al giovane Furio Colombo: "[...] io voglio che lei capisca il nero di un lunedì nella vita di un operaio. Altrimenti non si può fare il mestiere di manager, non si può dirigere se non si sa che cosa fanno gli altri". Dopo un viaggio negli Stati Uniti, visitando le fabbriche statunitensi, decide di aggiornare e modernizzare la Olivetti, fra le novità introdotte si trovano idee originalissime e all'avanguardia, caratterizzate da un'attenta e sensibile gestione dei dipendenti, ecco allora prendere corpo un'organizzazione decentrata del personale, una diversa strutturazione delle funzioni direttive, la razionalizzazione dei tempi e metodi di montaggio, lo sviluppo della rete commerciale in Italia e all'estero e altro ancora. Sulla spinta di questo entusiasmo innovatore, di lì a poco avvia anche il progetto della prima macchina per scrivere portatile che uscirà nel 1932 con il nome di MP1. Di seguito avvia la progettazione e costruzione di nuovi edifici industriali, uffici, case per dipendenti, mense, asili, dando origine ad un articolato sistema di servizi sociali, mentre in ambito strettamente industriale riduce l'orario di lavoro da 48 a 45 ore settimanali, a parità di salario. Nel 1947 l'imprenditore fonda il "Movimento Comunità" e alla fine del '59 le Edizioni di Comunità pubblicheranno una raccolta di saggi di Adriano Olivetti sotto il titolo "Città dell'Uomo" in cui l'architettura e l'urbanistica assumono un ruolo trainante per l'organizzazione dei nuovi equilibri sociali. Come presidente dell'Inu-Istituto Nazionale di Urbanistica, Olivetti delinea un ruolo nuovo per la disciplina urbanistica e, a partire da ciò, dà forma a un programma pianificatorio che elude la rigidezza di regole prestabilite. Per interpretare le tensioni l'imprenditore torinese si circonda e appoggia i migliori architetti e urbanisti del tempo: Luigi Piccinato, Edoardo Vittoria, Ignazio Gardella, Luigi Cosenza. Le idee e le iniziative in tema di pianificazione economica e territoriale portate avanti da Adriano Olivetti e dal Movimento di Comunità hanno fortemente influito sul panorama della cultura architettonica e urbanistica italiana a partire dagli anni '30 fino all'inizio degli anni '60. Con documenti originali, immagini, plastici e filmati, la mostra di Matera aiuta a riscoprire la straordinaria attualità del pensiero e delle realizzazioni di un imprenditore che credeva fortemente nell'urbanistica come strumento per la crescita civile ed economica della società. Durante il periodo di apertura della mostra, è stato previsto un seminario di studio - i cui atti verranno successivamente pubblicati - che, partendo dai materiali esposti e dalle nuove ricerche che la rassegna ha aperto sulle tematiche olivettiane, tenterà di tracciare un bilancio sui riflessi che si sono avuti sulla cultura architettonica e urbanistica italiana e, in particolare, sullo sviluppo urbanistico della città di Matera. (L.T.)