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PITTELLA (DS/PSE):CASO RYANAIR ATTENZIONE ALLE ESIGENZE DEI CONSUMATORI
06 febbraio 2004
Attenzione anche al diritto alla mobilità nell’Unione europea
(ACR) - "La recente decisione della Commissione Europea ha considerato aiuti di Stato parte delle somme che Ryanair, la prima compagnia aerea Low Cost (a basso costo) in Europa e con molti scali in Italia, ha ricevuto dall'aeroporto regionale belga Charleroi. Multa in arrivo dunque per la compagnia Irlandese che avrà come effetto l'aumento delle tariffe praticate da Ryanair nell'ordine di 7-8 euro. Tale verdetto offre lo spunto per alcune riflessioni che credo vadano fatte aldilà delle motivazioni tecnico-giuridiche che stanno alla base della decisione presa dalla Commissione. Innanzitutto il ruolo delle compagnie aeree cd. Low Cost è stato importantissimo in questi anni in quanto ha permesso a milioni di cittadini di muoversi nell'Unione grazie a tariffe molto convenienti, rendendo più tangibile quel diritto alla libera circolazione delle persone riconosciuto dall'Unione. E' utile sottolineare anche il notevole sviluppo economico avuto nei territori intorno a questi aeroporti secondari; penso non solo a Charleroi ma anche a Pescara, a Bari ed altri aeroscali dove l'impulso dato all'economia locale in termini di posti di lavoro, servizi ed attività del cd. indotto è stato e sarà notevole. La decisione della Commissione potrebbe creare un preoccupante precedente in quanto un giorno potrebbero finire nel mirino, con la benedizione della Compagnia di concorrente di turno o delle lobbies delle agenzie di viaggio, ad esempio, l'aeroporto di Bari e la Volareweb (compagnia low-cost italiana), oppure guardando in Europa, la Flybe (Gran Bretagna) con scalo a La Rochelle (Francia), o ancora la Basiquair/Transavia (Paesi Bassi) con scalo a Milano, etc. Non c'è dubbio che gli enormi interessi in gioco in questo settore, soprattutto da parte delle compagnie di bandiera arroccate su consolidate posizioni di autentico monopolio di fatto, e le guerre giudiziarie che potrebbero essere scatenate, non giocherebbero a favore di milioni di cittadini europei consumatori ancora una volta beffati da corposi ed ingiustificati ritocchi verso l'alto delle tariffe. Se si considera, infine, il flusso di mobilità incrementato e destinato a moltiplicarsi in parallelo con il processo di allargamento dell'Unione, tali considerazioni, di natura squisitamente politica, assumono ancora maggiore evidenza".