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RIPACANDIDA. DONATA ALLA COMUNITA' UNA SCULTURA DAL CONCITTADINO NICOLA SAPIO

11 febbraio 2004

L’opera in bronzo e’ dello scultore Giovanni Amoroso

© 2013 - ripacandida.jpg

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(ACR) - La comunità di Ripacandida ha ricevuto, nei giorni scorsi. La donazione di uno stupendo bassorilievo in bronzo, dello scultore Giovanni Amoroso, raffigurante la nascita di Gesù Bambino. L'opera dell'illustre autore, scomparso nel 1973, è stata donata al popolo e alla Chiesa di Ripacandida dal concittadino dr. Nicola Sapio, ormai ultranovantenne, residente a Roma. Nicola Sapio, anch'egli artista, scrittore, si è sempre interessato di musica e pittura, ha fatto parte del Circolo lucano, nella capitale. La famiglia Sapio, nobile famiglia del 1600, ha da sempre contribuito a reggere le sorti del comune di Ripacandida. A testimonianza di ciò, il fatto che da una ricerca fatta nell'archivio dello Stato civile, grazie all'opera indefessa dell'ex funzionario, Michele Gioiosa, si è evinto che sono stati cinque i Sindaci, componenti della famiglia Sapio, a partire dal lontano XII secolo per giungere alla fine dell'800. Con orgoglio, il nipote di Nicola Sapio, Ottavio Vaccaro, da sempre in contatto con lo zio riferisce che, nel Santuario di San Donato, alla base dell'altare, c'è una lapide, riportante la data del 1639, dove è custodita la tomba della famiglia Sapio. Il vice-presidente della pro-loco di Ripacandida, Gianni Petrelli, ha sostenuto che: " con questo suo dono "egli " dimostra, ancora una volta, dopo la pubblicazione del libro "I fiori del Vulture", laddove fa riferimento ad un lungo periodo della vita trascorsa a Ripacandida, l'attaccamento al Paese che, a suo dire è sempre nel suo cuore". Nicola Sapio esterna il suo pensiero, dicendo che nel visitare Ripacandida l'ultima volta, ha scoperto quanta poesia aleggia nei suoi luoghi d'origine, con le tante bellezze sconosciute ancora da scoprire e il ricordo dei tanti fatti accaduti nel passato, fatti tristi e felici e, comunque, da conoscere. La sua esortazione per i compaesani che vivono fuori è quella di non dimenticare il "paesello" d'origine. "Noi non possiamo – è sempre il pensiero del Presidente della Pro-loco - che ringraziarlo per l'affetto che dimostra, della qualcosa gliene saremo grati, facendo tesoro degli stimoli che intende inviarci, impegnandoci a tenere sempre vivo il ricordo di questo nostro piccolo, ma splendido paese. Credo che oggi abbiamo acquisito un altro gioiello che, nel tempo, renderà Ripacandida sempre più interessante da visitare ". L'opera donata da Nicola Sapio attualmente è custodita amorevolmente, nella storica chiesa di San Giuseppe, dal parroco, don Peppino Gentile. "Nella chiesa di San Giuseppe delle Carmelitane, rende noto don Peppino, sono custodite le spoglie di suor Maria di Gesù, priora delle Carmelitane, morta in concetto di santità e invocata da Sant'Alfonso dei Liguori come Santa Teresa D'Avila di Ripacandida ". Lo scultore, Giovanni Amoroso, l'autore del bassorilievo in bronzo, dal 1939 al 1970, ha vinto numerosi concorsi d'arte: la XXII Esposizione Biennale d'arte di Venezia ( 1939 ), l'Accademia belle Arti di Napoli ( 1940 ), "Pala d'Altare " Fabbrica del Duomo di Milano ( 1951 ), " Statua da giardino " indetto da Mostra d'Oltremare di Napoli ( 1952 ). Di struttura monumentale, il "suo" Papa Giovanni XXIII, definito dal critico d'arte di "Paese sera" "uno dei pochi ritratti riusciti del grande Papa", collocato nella Cattedrale di Reggio Calabria. Nella Basilica dedicata a San Giovanni Bosco, a Roma, lo scultore, ha realizzato la statua di San Francesco di Sales, situata sulla facciata della Basilica. Infine, non si può non segnalare il trittico in bronzo inviato dalla " Agostiniana " a New York, in occasione della esposizione della Pieta' di Michelangelo. Amoroso era tra i venti artisti invitati a "scortare la Pieta" e la sua opera mette in risalto la figura della Madonna col Bambino tra gli Angeli. (L. Z.)

Redazione Consiglio Informa

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