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RICORDATO A MONTEMURRO IL FILOSOFO CAPOCASALE, IL SOCRATE CRISTIANO

02 marzo 2004

© 2013 - capocasale_cop.jpg

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(ACR) - Si è celebrato ieri a Montemurro la il 250° anniversario della nascita del filosofo Giuseppe Capocasale. Alla Masseria Crisci, sul lago del Pertusillo, il Consiglio Regionale di Basilicata e l'Amministrazione Comunale hanno inteso riscoprire la figura dell'illustre lucano, definito il Socrate cristiano, per rivalorizzarne l'opera finora dimenticata. Nato a Montemurro proprio il 1° marzo del 1754, e morto a Napoli nel 1828, per quasi due secoli il suo nome e la sua opera sono rimasti nell'oblio, con la cultura ufficiale che solo marginalmente ha fatto riferimento al filosofo. A dare omaggio a Capocasale, oltre al sindaco e al parroco di Montemurro, Giuseppe De Bellis e don Antonio Mattatelli, sono intervenuti il professor Giuseppe Mario Pizzuti, docente dell'Università di Basilicata; don Giuseppe Filardi, parroco di Accettura, e Enrico Schiavone, giornalista e scrittore di origine montemurrese. La conduzione è stata affidata a Mario Trufelli mentre le conclusioni sono state del presidente del Consiglio Regionale, Vito De Filippo. I lavori sono stati introdotti da una scheda filmata del Cine Club Sinisgalli. Proprio De Filippo si è reso promotore dell'iniziativa ripescando, nelle sue carte di ex studente di Filosofia, antichi documenti tra cui una biografia di Capocasale scritta dall'allievo Panvini, che il Consiglio Regionale ha fatto ripubblicare. "Lo scopo di questa manifestazione – ha poi spiegato – è soprattutto quello di non far passare inosservato questa ricorrenza, che dovrà essere l'avvio di un percorso di studi vero e proprio finalizzato a creare interesse in Capocasale" L'interesse a cui si punta è soprattutto quello delle giovani generazioni di studiosi di filosofia, con l'intento di stimolare la ricerca e di arricchire il panorama bibliografico intorno all'intellettuale lucano. E' il caso di Maddalena De Rosa, giovane laureata in Filosofia che rappresenta l'unico caso finora verificatosi in questa direzione, in virtù della sua tesi di laurea appunto su Capocasale. Tanti sono stati gli aspetti venuti alla luce durante il convegno di Montemurro. Il professor Pizzuti, nella sua "lezione" di filosofia ad un pubblico interessato e curioso soprattutto di scoprire il personaggio, ha sottolineato la ferma coerenza di Capocasale, nella Napoli in pieno fermento Illuminista, nel contrapporre un pensiero Scolastico e razionalista che lo ha fatto diventare caposcuola di un filone cristiano che per secoli si è fronteggiato con il pensiero moderno. L'aver vestito l'abito talare a 47 anni, e l'essere stato precettore per lunghi anni, soprattutto del Principe ereditario Ferdinando II di Borbone, ha fatto di Capocasale un punto di riferimento nella cultura a lui contemporanea, soprattutto dal punto di vista pedagogico e formativo. E' questo il pensiero di Pizzuti, il quale ha affermato inoltre che la definizione di "Socrate cristiano" è rispondente soltanto per il metodo socratico: "Socrate era alla continua ricerca di una verità, mentre Capocasale ne dava per acquisita una: la Verità". Don Giuseppe Filardi ha posto l'accento sul fermento culturale di cui Capocasale è stato espressione, mentre Schiavone ha ripercorso le tappe storiche dell'epoca in cui nacque e crebbe il giovinetto Capocasale, condite con aneddoti interessanti e sconosciuti alla gran parte del pubblico. Schiavone è stato inoltre autore di una recente biografia sul suo "concittadino". Integrando il suo ruolo istituzionale e la sua passione per lo studio della Filosofia, il presidente De Filippo ha messo in risalto l'assenza di un adeguato interesse nei confronti di Capocasale da parte dei filosofi importanti ("Gentile lo cita in una noticina"), mentre altre strade dovranno essere oggi battute per valorizzare la figura dell'illustre lucano. L'occasione è stata propizia per ribadire "l'importanza della conoscenza delle proprie origini e della propria identità da parte di molti giovani i quali dovranno far leva anche su questi aspetti per rinnovare un patto di amore verso la propria storia e combattere lo sradicamento dei nostri paesi". (gil)

Redazione Consiglio Informa

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