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COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE, APERTURA ALLA SOCIETA'

22 marzo 2004

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(ACR) - Informare e comunicare: due attività sociali importanti e essenziali che spesso, però, vengono confuse e assimilate in un unico concetto come se si trattasse di cose equivalenti. Il qui pro quo avviene sostanzialmente in quanto lo scopo che entrambe perseguono è il medesimo, cioè rendere fruibile a tutti l'informazione delle cose di interesse generale e degli eventi che accadono nel mondo. In questi termini, l'informazione non esclude necessariamente, anzi supporta l'evento comunicativo. Queste le riflessioni che sono affiorate nel corso dell'incontro organizzato dal CO.RE.Com ( Comitato Regionale per la Comunicazione) relativo al tema della comunicazione istituzionale con i cittadini. ovvero coloro che sono i più immediati destinatari di tali informazioni. Durante il dibattito, tenutosi nei locali dell'EFAB in occasione della seconda mostra dei Comuni lucani è intervenuto il Presidente del Co.RE.Com, Luigi Scaglione. In particolare, Scaglione ha sottolineato la marcata dicotomia esistente tra l'informazione, intesa come entità a sé stante, e la comunicazione, interpretata come processo circolare che avviene tra l'emittente del messaggio e il destinatario che deve essere messo in condizione di poter codificarne il senso. La comunicazione, dunque, possiede un grande valore intrinseco in quanto crea i mezzi necessari per una corretta e proficua interrelazione e confronto con parti diverse. Questa qualità è tanto più rilevante in ambiti come quelli istituzionali e soprattutto in una realtà regionale come- ha affermato Scaglione- "la nostra Basilicata che si contraddistingue, purtroppo in negativo, rispetto alle altre regioni d'Italia. Infatti, la regione vive uno stagnante stato di debolezza e inferiorità dei canali di diffusione informativi che operano sul territorio". Infatti, scarsa è la diffusione dei quotidiani: su mille abitanti solo 53 le copie distribuite. Nonostante la presenza delle due neonate testate informative locali, La Nuova Basilicata e Il Quotidiano che si affiancano alla Gazzetta del Mezzogiorno, e di quattro emittenti radio televisive gravate da cronici problemi finanziari, la situazione non è delle migliori. Un certo fermento- ha sostenuto Scaglione- si sta producendo grazie alla vivacità apportata dalla nascita di nuovi magazine regionali che "stanno diffondendosi in maniera sempre più capillare sul territorio". Va anche detto però che, a fronte di una palese inferiorità del sistema radio-televisivo rispetto a quello dei nuovi magazine, la Regione Basilicata si è dotata di un portale on line, "Basilicatanet" e, grazie alla tecnologia digitale, del notiziario televisivo "TGweb". Ciò che purtroppo manca ancora non sono imprenditori forti e intenzionati a finanziare i progetti, bensì- ha concluso Scaglione- "l'assenza di un sistema imprenditoriale ben concertato". Al termine dell'incontro si è fatto cenno alla legge n. 150 del 2000 che disciplina e stabilisce le competenze degli informatori comunali addetti alle relazioni con il pubblico e i giornalisti di professione negli uffici stampa. Entrambe queste figure – ha precisato Scaglione - sono essenziali per poter costruire un solido legame di intermediazione informativa tra le varie Istituzioni e i cittadini. (L.L)

Redazione Consiglio Informa

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