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(ACR) LA VITA QUOTIDIANA IN BASILICATA NELL'ETA' ARCAICA E DELLA COLONIZZAZIONE GRECA
20 maggio 2004
(ACR) - In questo libro gli autori Mariangela Lo Zupone, Pierfrancesco Rescio e Laura Incerti cercano di ricostruire la vita quotidiana degli abitanti della Basilicata fra l'VIII ed il V secolo a.c. Il lavoro degli autori non è stato solo quello di ricostruire e analizzare gli avvenimenti storici per trovarne le differenze, ma ritrovare i percorsi comuni, la continuità di vita del costume dei lucani. Dalla lettura emerge che la Basilicata era una terra caratterizzata da un sistema economico che non era affatto dipendente da altri, anzi dalle varie descrizioni veniamo a sapere che questa era una terra di principi e di tribù che possedevano una terra così ricca da "far gola" agli stranieri che volevano anche trasformarla o modificarla a loro piacimento. Questo spiega anche il perché le regioni meridionali abbiano subito diverse colonizzazioni, e sfruttamento morale e materiale. Il lavoro di Incerti, Lo Zupone e Restio si basa sulla presa di coscienza di aver perso un'identità e quindi un orgoglio nel riconoscere le vere risorse alternative di questa regione. Il patrimonio archeologico deve essere fruito da tutti come benessere ed è proprio per tale motivo che questo lavoro è stato accolto con entusiasmo, lavoro che si articola in quattro volumi indivisibili sulla "storia quotidiana della Basilicata" ideata da Pierfrancesco Restio. La lettura del testo ci porta indietro nel tempo ed è affascinante conoscere, sapere la quotidianità lucana in un'epoca così lontana e scoprire, al tempo stesso, le origini del popolo lucano. Veniamo eruditi in merito al forte incremento demografico e alla crescita delle lotte interne che provocarono, nella seconda metà dell'VIII secolo a.c., una massiccia ondata migratoria dalla Grecia verso Occidente facendo nascere sulle coste dell'Italia numerose colonie divise da rivalità e conflitti. La colonizzazione greca in Italia si sviluppò tra l'VIII e il V secolo a.c., quando le popolazioni indigene risposero positivamente e attivamente ai nuovi influssi culturali, facendo propri "forme" e modelli greci, tant'è che gli stessi coloni chiamarono quelle zone "la Grande Grecia", Megale Hellàs, ovvero la grande patria d'oltremare. Un fatto curioso è che le città greche fondate da coloni di diverse provenienze non si unirono mai fra di esse. I coloni fondarono prima Pitecusa (Ischia), creata dai calcidesi dell'Eubea nel 750 a.c. e successivamente Partenope (Napoli), Taranto (unica colonia di Laconia, nel 708 a.C.) e infine, sulla costa ionica, gli achei fondarono Metaponto (metà del VII secolo), Sibari (720) e Crotone. E' sulla sorte di queste città e dei loro resti che si fonda la sintesi descritta in questo libro. L'obiettivo è quello di far comprendere a tutti un fenomeno complesso: la vita quotidiana della Basilicata nell'età arcaica e magnogreca. Infatti, lo studio della vita quotidiana della Basilicata in tali periodi storici non è stato, e non è tutt'ora, un compito facile, dal momento che esiste una ricca tradizione letteraria, non solo quella dell'epoca classica, ma anche quella dei nostri giorni, molto problematica, oscura e troppo spesso non accessibile al pubblico. Non si sa da dove nasca questa difficoltà che è stata riscontrata nei testi, ma sta di fatto che gli autori hanno avuto difficoltà a definire certi avvenimenti, "soprattutto" affermano gli stessi autori " se si pensa che la Basilicata, terra ricca di insediamenti archeologici, non è annoverata tra quelle che spiccano per numero di pubblicazioni complete sui vari insediamenti". Questa terra, in effetti, non è conosciuta bene, è ancora, per molti versi, nascosta, misteriosa. Gli autori si augurano che questo percorso sia l'inizio non solo per "comprendere" questa straordinaria regione, ma, soprattutto, per capire ciò che di essa è ancora oscuro e, quindi, da mettere in luce per riuscire a capirne e trovarne tutte le risorse. (A.C.)