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(RegioneInforma) LA STORIA BANDITA ESALTA L'IDENTITA' LUCANA
22 giugno 2004
(ACR) - "Uno, due, tre, tanti, non ricordo quanti, lunghi anni dietro una grata a marcire per essere stato capo dei briganti. Ma io, Carmine Donatelli Crocco, non fui ladro di ori e cavalli, volgare assassino come vogliono che si creda. Amante di quiete, di pace, pronto a soccorrere chicchessia, io non cercai litigi ma guai a chi mi stuzzicava. Con me, sotto di me, oltre duemila contadini, uomini dalla mano lesta, soldati sbandati e perfino figli di terre lontane. Il brigante è come la serpe: se non la stuzzichi non ti morde". L'epopea del brigantaggio sarà per la quinta volta consecutiva riproposta attraverso il cinespettacolo della "Storia Bandita" realizzato nell'ambito del progetto Parco Storico Rurale e Ambientale di Basilicata, cofinanziato dall'Unione Europea con il programma Leader 2. Quest'anno l'avvio delle serate è previsto per il 10 luglio e si andrà avanti fino al 12 settembre. Un'altra estate per riproporre un mega-spettacolo che fonde insieme le più moderne forme di rappresentazione con una pagina di storia bandita dalla memoria, negata, rimossa perché dissonante dall'interpretazione storica ufficiale. La tecnologia supererà i propri limiti dando forza e merito ai contenuti ricchi di valenze emotive. Le migliaia di spettatori (in quattro anni sono stati oltre centocinquantamila) non sono distolti dalle luci e dagli effetti speciali ma rivivono e si avvicinano, con un crescendo di emozioni, ad ogni singolo personaggio. L'evento è grandioso almeno quanto il suo anfiteatro naturale di oltre 25 mila metri quadrati in cui l'occhio dello spettatore è libero di spaziare a 180 gradi e di partecipare in prima persona a battaglie, danze, cantiche di una serata fatta di briganti, soldati piemontesi, guardia nazionale, soldati francesi e repubblicani, bersaglieri, lancieri, popolani, monaci, sanfedisti, gendarmi. Tutti volontari, illuminati da seicento proiettori e esaltati dalla proiezione di immagini cinematografiche di grande suggestione, accompagnati da schermi d'acqua e da effetti pirotecnici e speciali che ben si coniugano con una proiezione di immagini giganti sulla sagoma della montagna ai piedi del Castello Fittipaldi di Brindisi. Un'estate, dunque, per rievocare una delle pagine più significative della storia della Basilicata che ha visto protagonista il mondo rurale, quei contadini che invano e per lungo tempo hanno cercato di strappare la terra, la libertà e le condizioni più elementari di vita ad una classe di proprietari perennemente sorda alle esigenze degli uomini del tempo. "Nella rappresentazione del brigantaggio attraverso l'evento del cinespettacolo – scrive il Presidente De Filippo nell'introduzione ad un depliant illustrativo della Storia Bandita – è possibile rintracciare i tratti salienti di un fenomeno che accompagna la storia della cultura contadina, ne esprime le ambivalenze e le fratture subite; disvela la lacerazione storica dell'impatto della modernità sulla società tradizionale e invita a ridefinire percorsi di riarticolazione sociale e a pianificare strategie di sviluppo; è elemento di evocazione anche all'esterno di tale cultura e può costituire un canale di comunicazione e di marketing del territorio; consente di far emergere tratti e caratteristiche della civiltà rurale corrispondente alle aspirazioni e ai desideri di quell'articolato segmento di domanda turistica alla ricerca di cose autentiche, genuine, di un rinnovato contatto con la natura e l'ambiente; favorisce il recupero di una più piena identità locale e definisce un percorso possibile di sviluppo fortemente orientato ad interconnettere beni culturali e ambientali, prodotti agricoli e artigianali, servizi di ospitalità, accoglienza, tempo libero". "Non ci sono tuttavia parole che possano rendere il clima, la magia e la suggestione di uno spettacolo che - come ha affermato l'assessore regionale all'Agricoltura, Donato Salvatore - è un grande veicolo per trasmettere fuori regione anche la tradizione lucana agricola. Attraverso il contenitore Grancia, puntiamo ad esaltare i nostri prodotti e dunque il nostro territorio per aiutare i processi d'identità e coesione del popolo lucano. Per questo all'interno del Parco sarà possibile coniugare, attraverso l'allestimento di appositi stand, la storia, la tradizione, la cultura, l'enogastronomia". "Si tratta di un esempio di stretta collaborazione tra pubblico e privato – ha rilevato il Presidente della Comunità Montana Alto Basento, Giuseppe Margiotta – con l'obiettivo raggiunto della concentrazione delle risorse europee su un'unica iniziativa per non disperdere le risorse in mille, inutili rivoli. Il progetto della Grancia serve anche come esempio per tante altre realtà del Mezzogiorno che vogliono ritrovare non soltanto le proprie radici ma esaltare l'autenticità di un popolo dotato di grande creatività nei settori nevralgici della propria economia". Dal 10 luglio al 12 settembre, dunque, per la quinta volta consecutiva, i lucani si "vendicano" di un passato scomodo e si proiettano in una dimensione che non ha nulla di uguale nel Paese.