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Alto Bradano: “differenziamoci” col porta a porta
28 settembre 2011
(ACR) - Parte dal 1 ottobre in 10 comuni dell’Alto Bradano la raccolta differenziata “porta a porta”. Una scelta che sembra assumere i caratteri dell’innovazione, ma che è anche dettata da quella che si sta rivelando un’emergenza senza confini. Evidentemente, il problema dei rifiuti a Napoli era solo la punta dell’iceberg. Sotto si nascondeva un’enorme montagna di rifiuti che avrebbe superato in altezza (e forse in larghezza) anche l’Himalaya. Ma quello del napoletano non era un problema isolato. L’attualità lo sta confermando giorno per giorno.
Salgono i costi per la società. L’ambiente e la salute ne risentono. Le tasche anche. E anche la Basilicata qualche problema lo sta avendo. Non solo a Potenza, ma anche a Pisticci, a Picerno ed in altri Comuni. Per non dire delle discariche sull’orlo di una crisi di affollamento e di inquinamento (vedi il caso di Genzano di Lucania). Il commissario straordinario della Comunità montana Alto Bradano, Antonio Anatrone, spiega così l’avvio della raccolta differenziata: “Prima di affidarci a questa scelta, abbiamo passato in rassegna varie opportunità e soluzioni per risolvere il problema dei rifiuti. Abbiamo visitato alcuni paesi emiliani dove i cittadini muniti di apposita tessera magnetica conferiscono i rifiuti differenziandoli e pagandoli in base al peso. Ottimo sistema, ma con un aspetto negativo: è facile sfuggire al pagamento, semplicemente non scaricando il rifiuto negli appositi bidoni, ma buttandolo da qualche altra parte”.
“Ci è sembrato più equilibrato e efficace invece – continua Anatrone - il sistema che viene adottato a Mercato San Severino in provincia di Salerno. Qui si sta praticando, con risultati a dir poco eccezionali, la raccolta dei rifiuti ‘porta a porta’. E in poco tempo questa città ha ottenuto cifre sbalorditive in tema di differenziata con una cifra del 95 per cento della differenziata. L’idea era buona e ci siamo buttati a capofitto”.
“C’è un’altra considerazione da fare: dividendo i rifiuti e conferendoli in maniera corretta, recuperiamo
materia prima – afferma ancora il commissario - che dà origine a nuovi oggetti di cui ci serviamo quotidianamente, contribuendo così a preservare le risorse ambientali che non sono infinite. Proviamo a pensare alla quantità di carta e plastica che buttiamo via quando facciamo la spesa: abbiamo appena comprato tante cose e subito ci troviamo in casa svariati contenitori, imballaggi, sacchetti da trasformare in rifiuti. Ognuno di noi però, con un po’ di attenzione, può contribuire a cambiare le cose. Basta usare sacchetti di stoffa per fare la spesa, acquistare prodotti con minor imballo, e differenziare i rifiuti”.
Nell’aprile 2010, la Giunta regionale, su proposta dell’assessore all’Ambiente dell’epoca, Vincenzo Santochirico, ha approvato il finanziamento del progetto “Raccolta differenziata dei rifiuti nel territorio dell’Alto Bradano” per un importo pari a 2.059.294,00 di euro, indicando come soggetto attuatore la Comunità montana Alto Bradano che dovrà garantire la gestione dell’esercizio unitario del servizio, anche in economia, fino alla istituzione ed organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti da parte dell’Autorità d’ambito.
I servizi di raccolta dei rifiuti urbani e complementari sono stati affidati dalla Comunità Montana all’ “Ati Serveco Srl – Pellicano Verde Spa”. Prima novità: a partire dall’inizio di ottobre 2011 non ci saranno più i bidoni della spazzatura tradizionali, quelli piazzati in appositi spazi per strada. Ad ogni nucleo famigliare di Acerenza, Banzi, Forenza, Genzano di Lucania, Oppido Lucano, Palazzo San Gervasio, San Chirico Nuovo, Tolve, Cancellara e Montemilone sono stati consegnati sacchetti e contenitori per la raccolta di carta, plastica, alluminio, vetro, rifiuti organici e rifiuti non riciclabili.
In giorni stabiliti passerà, appunto, “porta a porta”, cioè presso ogni abitazione, condominio o esercizio pubblico e/o istituzionale, un operatore che preleverà il sacchetto relativo, deposto in appositi contenitori da 10 litri. Registrerà il conferimento con un palmare. Questo sarà possibile perché su ogni sacchetto prelevato ci sarà, a cura dell’utente, un codice a barre che lo identificherà. In seguito, ci sarà lo stoccaggio della differenziata a cura della società a cui è stato affidato il servizio di raccolta. Si controllerà ogni sacchetto del differenziato e qualora si verifichi qualcosa di irregolare (rifiuto non conforme allo specifico sacchetto) lo si comunicherà (attraverso il codice sulla busta) all’utente per migliorare il suo conferimento. Nella peggiore delle ipotesi si commineranno multe che saranno abbastanza severe. Il “prodotto” (soprattutto vetro, carta e plastica) sarà riciclato. Ovviamente, tutto questo avrà un introito che andrà a beneficio della collettività attraverso i bonus.
Sembra tutto facile. Invece, non dobbiamo nasconderlo, qualche difficoltà questa innovazione inevitabilmente la produrrà, e i malumori degli utenti, manifestati nelle assemblee pubbliche organizzate per spiegare gli aspetti tecnici della raccolta, sono emersi con forza.
Bisognerà abituarsi ed annotare i giorni per la consegna. Bisognerà trovare lo spazio per ospitare questi contenitori nelle proprie abitazioni, bisognerà capire cosa mettere e in quale contenitore. I condomini avranno più di qualche problema per organizzarsi. Costa fatica e impegno, ma i vantaggi, soprattutto economici, tutti giurano che ci saranno. Il sistema dovrebbe andare a regime già entro la fine dell’anno. Anatrone sul punto è chiaro: “Il nostro obiettivo è quello di ottenere con questo sistema già il 65 per cento del differenziato”.
Un altro importante problema riguarda il costo del servizio. Di sicuro ogni Comune risparmierà oltre 100 mila euro per il conferimento. Di conseguenza anche il cittadino avrà benefici da questi costi ridotti. A partire dal’inizio del 2012, dalla Tarsu, la tassa sullo smaltimento, si passerà alla tariffa che sarà determinata in questo modo: una base uguale per tutti, calcolata in relazione al numero dei componenti del nucleo famigliare e alle dimensioni della propria abitazione. Da questo importo (che pagheranno tutti, a prescindere) saranno detratti dei bonus che ogni utente guadagnerà con la quantità di rifiuti differenziati che riuscirà a produrre nel ciclo di un anno (la digitalizzazione attraverso il palmare servirà proprio a tal fine). Questa è la scommessa, ma anche la ragione che dovrebbe portare tutti i cittadini a differenziare il più possibile i rifiuti che produce. Il vantaggio economico non si discute, ma anche quello ambientale è palese.
In sostanza, a parte tutti i problemi che provoca ogni novità così dirompente, ne varrà proprio la pena fare questo sforzo. I Comuni non si dissangueranno a pagare il conferimento nelle discariche e/o inceneritori (attualmente si sborsano anche più di 200 euro a tonnellata per il conferimento della spazzatura). Ci guadagnerà l’ambiente. E le finanze di tutti, è davvero il caso di dirlo, respireranno aria buona. Di questi tempi non è poco. (M. C.)
Fonti:
- “(Agr): Raccolta differenziata, finanziato progetto per Alto Bradano” in http://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?sec=100133&otype=1012&id=297678&value=giunta
- “Il peso della spazzatura”, Il Quotidiano della Basilicata del 15 settembre 2011
- “Noi facciamo così: spingiamo la raccolta differenziata”, opuscolo a cura della Comunità Montana Alto Bradano
- http://www.spingiamoladifferenziata.it/
- Intervista a Antonio Anatrone del 10 settembre 2011