Onu – Cnr Tito: la ricerca lucana contro la fame nel mondo

25 febbraio 2012

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(ACR) - Una piccola regione come la Basilicata dimostra tutto il suo potenziale tecnologico e professionale ora che si trova alle prese con i sistemi informativi dell'Onu per gli aiuti umanitari. Il Cnr di Tito collabora con il Programma Alimentare Mondiale (Wfp - World Food Programme), grazie a un sistema finalizzato alla gestione di dati geospaziali per il coordinamento delle azioni di protezione civile e del sistema di allertamento diretto dal Project Manager geoSDI Dimitri Dello Buono. Al momento è in atto un test per la nascita di un protocollo che estenda la partecipazione all'intero apparato dell'Onu.

Il Wfp è un'agenzia dell'Onu che si occupa di assistenza alimentare per combattere la fame ed è la più grande organizzazione umanitaria al mondo. E' dotato di 40 navi, 70 velivoli e 5.0

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00 camion in servizio continuo, riforniti di derrate alimentari, pronti ad intervenire in caso di emergenze. Il successo delle missioni del Wfp deriva dalla tempestività con la quale risponde alle emergenze e, quindi, dalla capacità di mobilitare e spostare velocemente ed efficacemente gli aiuti alimentari da un punto all'altro del mondo, spesso con un solo giorno di preavviso. La vita o la morte di migliaia di bambini dipende dal percorso più veloce per arrivare in zone di crisi e intervenire.

Ed è nell'esattezza delle informazioni e nell'organizzazione logistica che giunge il fondamentale supporto del Cnr di Tito al Wfp: lo sviluppo di innovativi sistemi di gestione e scambio di dati geospaziali per coadiuvare attività di prevenzione, pianificazione e gestione delle risorse territoriali, degli eventi di crisi e per il supporto alle decisioni. Questa è la piattaforma geoSDI (Spatial Data Infrastructure) ideata e realizzata dal team del Dott. Dellobuono. Una soluzione che ha raggiunto livelli tali da essere utilizzata indistintamente da soggetti sussidiariamente dislocati in punti diversi del territorio, dai Comuni verso livelli governativi e internazionali fino a un uso globale, anche delle Nazioni Unite.

La georeferenziazione delle informazioni (ovvero il "dove" si trova un fiume, un'alluvione, un ponte ecc.), rilevata dall'osservazione della terra e dai sistemi informativi geospaziali, è un elemento basilare per la pianificazione e la gestione delle risorse, interesse di diversi attori, pubblici e privati. Il suo ambito di ricerca è quello delle "Tecnologie dell'informazione e della comunicazione" e della interoperabilità delle informazioni. All'interno di questi studi nasce "geoSDI": un sistema-strumento per lo scambio dei dati e delle informazioni geospaziali finalizzate alla collaborazione e cooperazione efficiente dei soggetti che si occupano di quanto accade sul territorio, delle sue risorse e di come prevedere o mitigare disastri naturali.

“Il mio gruppo di ricerca al Cnr, partenariato con Google, è esperto di sistemi di scambio e gestione dei dati geospaziali, su mandato della Protezione Civile - racconta il coordinatore del progetto Dellobuono -. Abbiamo conosciuto il Wfp in diverse emergenze, quali il terremoto de L'Aquila e quello di Haiti. Abbiamo anche installato e realizzato un' Unità di gestione e mitigazione dei disastri nella sede del Wfp di Lusaka in Zambia. Qui, grazie al nostro sistema informativo e nonostante le ridottissime risorse tecnologiche del contesto -continua Dellobuono - siamo stati in grado di far arrivare i rifornimenti alimentari ben 3 giorni prima, salvando così migliaia di vite. Come in

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questo caso, il Cnr segue una logica federata tra i diversi soggetti che posseggono il dato territoriale. L'insieme dei fornitori dei dati è il nostro scenario, dal quale noi estrapoliamo l'informazione che, a sua volta, diventerà conoscenza. Questo è un ciclo continuo tra fornitore e fruitore del dato. Al momento, le collaborazioni col Wfp stanno per dar vita a un vero e proprio protocollo, per il quale - chiosa il project manager geoSDI - è in corso un test che verificherà l'applicabilità del Sistema a tutte le operazioni dell'Onu”. (C. B.)

Redazione Consiglio Informa