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Lucani Insigni 2016, Onofrio Donzelli
07 dicembre 2017
Originario di Venosa, per 40 anni medico all’Istituto Rizzoli di Bologna. Tra i primi in Italia ad utilizzare il metodo di Ilizarov, che permette di riequilibrare la lunghezza delle gambe. Famoso il suo intervento chirurgico su un neonato di sei giorni
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(ACR) - Dalla Città di Orazio all’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna dove in 40 anni di carriera si afferma come luminare dell’ortopedia pediatrica. Il dottor Onofrio Donzelli, a cui il Consiglio regionale ha conferito il premio “Lucani Insigni 2016”, nasce a Venosa nel 1947 da padre venosino e madre anzese. Qui vive fino ai sette anni quando i genitori, spinti dalla necessita di assicurargli un futuro più dignitoso, nell’ondata migratoria che caratterizzagli anni ’50 decidono di partire per il Veneto. “Il distacco da Venosa e dalla Basilicata è stato molto duro per i miei genitori - confessa - ma quelli successivi alla guerra sono stati anni duri in tutte le province meridionali, chi non aveva nemmeno la disponibilità di un pezzo di terra da coltivare finiva per essere richiamato da parenti e amici già lontani a tentare la fortuna all’estero o nel nord Italia, com’è purtroppo successo alla mia famiglia”. In quegli anni nascevano infatti in Piemonte, Lombardia, Veneto i primi insediamenti produttivi che diventeranno il simbolo del boom economico degli anni ’60. La famiglia Donzelli si trasferisce a Rovigo dove il papà di Onofrio ben presto viene assunto al Provveditorato agli Studi. Il figlio, invece, dopo aver frequentato la scuola si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia prima a Ferrara poi a Bologna dove si laurea nel 1973. Nel 1977 si specializza in Ortopedia e Traumatologia ma già dal 1974 lavora presso la Divisione pediatrica dell’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.
L’istituto Rizzoli è una struttura ospedaliera e di ricerca altamente specializzata nel campo dell’ortopedia e della traumatologia, dal 1981 dichiarato dal Ministero della Salute Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (Irccs) come riconoscimento per l’alto livello di assistenza sanitaria raggiunto. Della Divisione pediatrica Donzelli è dapprima il primario poi il direttore e grazie alla sua guida il reparto diventa un’avanguardia nelle nuove tecniche applicate alle deformità degli arti inferiori. In 40 anni di carriera all’Istituto Rizzoli Donzelli lega il suo nome all’ortopedia pediatrica, il suo interesse infatti si dirige ben presto all’attenzione e alla premura per i primi mesi di vita di un bambino. Anzi, come continuamente ripete ad ogni convegno e in ogni intervista, è addirittura dalla gravidanza e dalla diagnostica prenatale a partire dal terzo mese di gestazione che inizia davvero il lavoro dell’ortopedico. “Già in questa fase infatti possono evidenziarsi alterazioni scheletriche o deformità a cui va data una risposta con tempi, modi di trattamento e prognosi. E qui – spiega il professore - oltre alla letteratura è l’esperienza a suggerirti spesso la risposta”. Donzelli parla di “cultura del bambino”, intendendolo come un essere in evoluzione e non come un piccolo adulto. Un essere che necessita di particolari attenzioni che dal punto di vista medico sono necessariamente interdisciplinari. L’ortopedico pediatra secondo lui è un medico universale, che deve saper andare oltre un semplice “aggiustamento”bensì avere un approccio anche psicologico soprattutto nel caso di pazienti bambini.
Nella sua lunga carriera Onofrio Donzelli ha svolto quasi 8mila interventi chirurgici come primo operatore, di cui circa 600 allungamenti di arti. E’ stato tra i primi chirurghi ortopedici italiani ad applicare la metodica di
“Ilizarov”, dal nome del medico russo che inventò questa tecnica chirurgica. “Negli anni ’80 venni a conoscenza di questo collega che curava con successo le malformazioni e i traumi ortopedici degli arti dei minatori siberiani, così non esitai nel 1984 a partire per Krugan dove mi fermai un mese per apprendere questa nuova tecnica di distrazione osteogenetica che poteva essere utilizzata per allungare o modificare la forma delle ossa degli arti, permettendo così di curare in modo graduale ma definitivo le patologie a carico del sistema osseo”. Diventava possibile quindi riequilibrare le lunghezze tra due gambe nate di alcuni centimetri diverse tra loro e fu proprio Donzelli a importare per primo al Rizzoli e in Italia questa metodica che ben presto poi esportò in Europa e negli Stati Uniti. L’esperienza e gli studi del professor Donzelli sulla modernizzazione di varie patologie lo hanno condotto in una rivisitazione del settore che ha dato risultati di riduzione di tempi chirurgici, degenza e costi. Da sempre attento e sensibile al benessere dei bambini Donzelli è stato protagonista nel 2014 di un piccolo primato, una sorta di record nella storia del reparto di Ortopedia Pediatrica del Rizzoli, intervenendo chirurgicamente su un neonato di soli sei giorni di vita. Il piccolo paziente rischiava un deficit nervoso della mano a causa di un trauma da parto, rischio superato grazie a un delicato intervento chirurgico soprattutto per via della tenerissima età del paziente. Interventi simili infatti è difficile che vengano effettuati prima del compimento di un anno di vita di un bambino, addirittura molti di essi possono aspettare fino alla crescita completa avvenuta.
Durante la sua carriera il professor Donzelli ha anche presieduto la Società Italiana di Traumatologia e Ortopedia Pediatrica (Sitop), punto di riferimento per l'aggiornamento scientifico e gli scambi culturali con lo scopo di diffondere e migliorare le conoscenze relative alle malattie dell'apparato locomotore in età evolutiva. La Società promuove attività di ricerca indispensabili per ottenere un miglioramento continuo nella diagnosi e nella cura delle patologie ortopediche e traumatologiche dell’età dell’accrescimento. “Durante la mia presidenza mi sono impegnato per favorire la diffusione di nuove tecniche ortopediche in tutte le regioni d’Italia – ci ha spiegato Donzelli – con l’idea di creare una rete di centri d’eccellenza con referenti regionali per l’ortopedia pediatrica in modo che ogni singolo caso sia oggetto di studio dell’intera comunità scientifica”. Il modello a rete immaginato dal professore venosino sarà sulla falsa riga dei Centri Hub, di cui il reparto di chirurgia ortopedica del Rizzoli fa parte.
Donzelli non è solo un esperto chirurgo ortopedico ma anche un infaticabile ricercatore, soprattutto nel settore delle malformazioni e deformità congenite. E’stato ed è tuttora relatore a diversi congressi italiani ed esteri nonché autore di numerose pubblicazioni scientifiche edite su riviste nazionali ed internazionali. Alcuni dei suoi interessi clinici e scientifici riguardano l’applicazione di cellule staminali su difetti congeniti dell’osso; studi sulle cartilagini di accrescimento; applicazione di metodiche mininvasive sulle deformità congenite. La stretta integrazione durante tutta la sua carriera tra l’attività di assistenza e l’attività di ricerca scientifica, unite all’insegnamento presso la Scuola di Specializzazione in Ortopedia e traumatologia dell’Università di Bologna, hanno permesso al professor Donzelli di diventare negli anni uno dei massimi specialisti nel campo dell’ortopedia pediatrica. (C. S.)
Fonti:
Intervista con Onofrio Donzelli _ Lagopesole, 17 dicembre 2016
www.ior.it