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Lucani insigni 2017, Savino Primucci

17 settembre 2018

Sam ha fatto della pizza la sua fortuna. L’insegna “Pizza Nova” troneggia in 140 vie dell’Ontario, a Cuba e in Romania. Fatturato in crescita e premi conquistati. Altrettanto nota la sua bontà d’animo: distribuisce pizza gratuita in numerose scuole

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(ACR) - Da 66 anni vive in Canada. Savino Primucci, meglio conosciuto come Sam, è il “Re della pizza” ed è felice di essere stato nominato Lucano Insigne 2017. Dopo tanti sacrifici oggi si gode la serenità economica mostrandosi entusiasta di quanto ha costruito. La sua insegna “Pizza Nova” troneggia in 140 vie dell’Ontario, a Cuba e in Romania. Torna in Basilicata due volte all’anno per non perdersi i festeggiamenti in onore di Sant’Antonio e San Rocco nel suo paese d’origine, Palazzo San Gervasio. Complice il clima tiepido di giugno e quello estivo di agosto, Sam Primucci parte da Toronto per partecipare insieme ai suoi compaesani alle processioni religiose e alle feste che si svolgono nella piazza del suo amato paese. “A casa mia - dice con fierezza - stanno ben in vista i quadretti con le immagini dei due santi che mi aiutano ad operare nella vita quotidiana. Le due festività sono state sempre molto sentite dalla mia famiglia e rappresentano un momento di fede intensa. Certo, non è corretto fare i pellegrinaggi se poi non si conduce una vita secondo i valori cristiani. Penso di comportarmi in maniera esemplare e di vivere con coerenza la fede”.

Primucci è un uomo soddisfatto, un artigiano che ha faticato tanto e che ora si gode il meritato successo. E’ raggiante ed emana, malgrado i suoi bianchi baffi austeri, un’energia abbagliante. Il titolo di Lucano Insigne non è il suo primo riconoscimento. Non è il suo primo attimo di gloria. Nato a Palazzo San Gervasio il 2 agosto del 1940, Sam si è distinto nel sociale come capitano d’industria, filantropo e modello di pioniere emigrato. Proprietario di una catena di pizzerie nell’Ontario e nel Quebec con il marchio “Pizza Nova”, è stato presidente della Canadian National Exhibition Food products association per 12 anni. Ha ricevuto diverse onorificenze dalla Camera di Commercio dell’Ontario. Nel 2012 gli è stato assegnato il premio di “Franchisee dell’anno” e nel 2016 gli è stata assegnata l’”Aquila d’oro dei Maestri del Commercio Enasco & Più”. Il nome di Primucci spicca l’11 ottobre del 2016 sulle pagine del “Corriere canadese”. La manifestazione dell’”Aquila d’oro”  - evidenzia il quotidiano - nasce dalla volontà di premiare quanti, con il loro lavoro e le loro opere, si sono distinti nella comunità italiana, dando lustro al loro Paese di origine. Sam Primucci, impegnato nella propria attività commerciale da oltre 40 anni, ha ricevuto il diploma e l’onorificenza “Aquila d’oro”.  “Per Sam – si legge nell’articolo - si tratta di un riconoscimento ampiamente meritato che premia il suo duro lavoro e le capacità imprenditoriali. Nel 1963, assieme ai suoi fratelli, ha aperto a Toronto, all’angolo tra Lawrence e Kennedy, una piccola pizzeria chiamata “Pizza Nova”. Da allora di acqua sotto i ponti ne è passata tanta e “Pizza Nova” si è ingrandita fino ad aprire oltre cento locali in tutto l’Ontario. Grazie alla sua ambizione e al coraggio dimostrato nell’avviare il suo business, Primucci non solo riesce a garantire il successo della ditta ma anche a essere fonte di ispirazione per molti altri nuovi imprenditori giunti in Canada. L’Aquila d’oro suggella le sue grandi capacità imprenditoriali, la perseveranza e l’intraprendenza. Qualità che non possono mai mancare in un grande uomo d’affari”.

La sua vita non è stata tutte rose e fiori. Sam ricorda bene la miseria con la quale dovevano fare i conti i suoi genitori. Come altre numerose famiglie lucane anche quella di Sam viveva in condizioni economiche ristrette e l’unica soluzione possibile per porre rimedio alla povertà era quella di tentare la fortuna al di là dell’Oceano. Emigrare. Terminata la seconda guerra mondiale, copiosi flussi di emigranti italiani si riversarono fuori dai confini nazionali per cercare un lavoro, andando ad infoltire le già cospicue comunità presenti in tutto il mondo. Aveva appena 11 anni quando Sam fu costretto a lasciare il suo paese d’origine per raggiungere, insieme alla mamma e ai suoi fratelli, il padre partito l’anno prima per il Canada. “Non è stato facile per me e i miei fratelli - racconta Sam - frequentare la scuola alle prese con una lingua non familiare. Le difficoltà sono state notevoli ma le abbiamo superate. Di mattina andavo a scuola e di pomeriggio lavoravo come garzone in un negozio di frutta per contribuire al bilancio familiare. Poi entrai come facchino in una fabbrica di camicie. La mia buona volontà e il mio impegno cominciarono a premiarmi. Arrivarono i primi risultati e le prime soddisfazioni. In quella stessa fabbrica diventai il coordinatore di 125 dipendenti. Ma la vita - sospira Savino - è assai imprevedibile. Quando uno dei miei fratelli alle dipendenze di una modesta pizzeria venne coinvolto in un incidente automobilistico, fui chiamato dal suo datore di lavoro a sostituirlo. Non avevo la minima idea di come procedere. Temevo di non essere all’altezza. Avrei avuto tanti motivi per mollare eppure la gavetta che i giovani d’oggi non sono più abituati a fare aiuta. Ed è bella in fondo l’attesa che si crea prima del raggiungimento di un traguardo. “Pizza Nova” nata nell’est di Toronto nel 1963 cominciò a registrare successi su successi. Era l’inizio di un’epoca nuova. Nutrivo una sensazione di forza. Oggi “Pizza Nova” sforna milioni di pizze a settimana. Le nostre pizze soddisfano il gusto di tantissime persone che le divorano con piacere. Abbiamo anche l’esclusiva di una fornitura allo stadio di baseball degli amatissimi “Blue Toys di Toronto”.

Sam è un senior rispettato e stimato. Ha riempito la sua vita di contenuti straordinari. “Non avrei mai immaginato di conseguire risultati tanto gloriosi. Ma alla fine chi fa bene e con amore il proprio lavoro viene sempre premiato. La qualità vince sempre. Mia moglie Gemma, i miei figli Domenic e Michael, le mie nuore Anna e Loredana e i miei 4 bellissimi nipotini - dice  orgoglioso Sam - completano il quadro della mia vita. Sono loro la mia forza. Il segreto del successo che i miei figli continuano a replicare consiste nel rispetto di tutti i collaboratori che da 50 anni lavorano a “Pizza Nova” e nella qualità degli ingredienti che conservano la freschezza e la fragranza della cucina della mamma e della nonna”. Primucci spiega che le sue pizze vanno a ruba perché i pomodori e l’olio sono rigorosamente prodotti in Italia mentre tutti gli altri ingredienti sono i migliori che si possano trovare sui mercati del Canada. “Il segreto della pizza sta nei prodotti giusti. I miei dipendenti non temono la concorrenza di altri. Da noi ci si sente a casa, tutti si trovano a loro agio, come in famiglia”. La geniale intuizione di Sam è stata quella di offrire agli ospiti un momento in famiglia gustando pizze deliziose che invitano a replicare.“ La pizza deve essere fragrante, sono un tradizionalista, mi piace osservare la natura, le stagioni con i suoi caratteristici profumi e mi cimento a trasformare quello che vedo in sapori”. “Pizza Nova - continua con soddisfazione – si afferma ogni anno di più. Il fatturato aumenta e si aggiudica premi per gli apici raggiunti per crescita, impacchettamento, branding e advertising. Ma quello che mi appaga di piu’ è la distribuzione gratuita di pizza in numerose scuole. Sono contento di vedere tanti bambini bisognosi che si sfamano con le mie pizze e riescono così a svolgere i loro compiti con lo stomaco pieno”.

“Non ho mai pensato di aprire una pizzeria in Basilicata ma - ci confida Savino - sarei pronto ad aiutare qualcuno intenzionato ad aprire un locale. Sarei pronto a portare un po’ del Nord America in Basilicata. Non solo pizza, anche ali di pollo. Sam ha portato alto il vessillo dell’Italia”.  “Naturalmente la vita - esterna con saggezza - alterna periodi di fortuna e periodi negativi. Anche nei momenti più difficili non si lascia mai la nave alla deriva. Ai miei collaboratori continuo a insegnare l’importanza del fare e del creare. Forza, tenacia e caparbietà sono gli aggettivi che rendono possibili tutte le mission. Ai miei figli ho sempre ricordato che non è importante avere grandi automobili o ville lussuose perché si può essere molto tristi anche in un castello. Le relazioni umane sono la cosa più importante nella vita. Tutti dovrebbero farsi un esame di coscienza e cambiare abitudini. Bisogna poi sempre ricordare che la pazienza è l’unico ingrediente che fa venire bene le cose. E ancora che per vivere bene bisogna imparare a chiedere scusa. Semplici regole che disinnescano i conflitti e fortificano i rapporti. E per finire non dimentichiamoci mai di condividere ciò che possediamo”. Sam fa una piccola pausa, sorride e conclude: “La vita è troppo breve per sprecarla. Non pensiamo solo a noi stessi, prodighiamoci per chi ha bisogno del nostro aiuto. Non ci costa niente. Superiamo la diffidenza. Correggiamo le storture”.

Alla domanda se si sente più italiano o canadese, lui risponde con un largo sorriso: “E’ tutta la vita che me lo chiedono. Sono lucano e mi sento cittadino d’Europa. Il Canada mi ha adottato, mi ha dato tanto e sarò per sempre grato. Nella famiglia ci sono le radici. Non si possono dimenticare le proprie origini. Quando vengo in Italia mi sento accettato, mi sento a casa mia. I miei compaesani trasmettono calore, vero affetto, te lo fanno sentire, spalancano le loro porte senza riserve, ti fanno respirare un’atmosfera fantastica. A Palazzo San Gervasio la gente è favolosa , simpatica, disponibile, sempre pronta ad organizzare tavolate con il meglio della cucina lucana. I piatti che preferisco mangiare sono la pasta con le cime di rape e la pasta e fagioli, vere squisitezze. “A casa - prosegue Sam - parliamo 3 lingue: italiano, inglese e il nostro dialetto. Sono stato un papà serio non tanto severo. Certo ho sempre fatto bilanciare i diritti e i doveri. E così stanno facendo anche i miei figli con i miei nipoti. Mi auguro di riuscire a veder realizzati i loro sogni. Io sono arrivato in Canada nudo e crudo, ho cominciato da zero. Non avevo praticamente nulla. I miei nipoti hanno avuto la fortuna di vivere una vita agiata e auspico che possano affermarsi e conseguire importanti successi lavorando onestamente e dimostrando di essere persone valide. E ovviamente mi auguro che possano fortificare i loro rapporti con la Basilicata che conoscono già abbastanza bene. Hanno apprezzato Castelmezzano e non ci sono parole per come hanno decantato la città dei Sassi”.

(A E.C.)

Fonti
www. basilicata cultural.ca
www. corriere. com (corriere canadese)
https: //thees.com/main/food



Redazione Consiglio Informa

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