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Quadri plastici, tradizione e fede ad Avigliano
05 settembre 2013
Al centro della manifestazione, che impegna ogni anno figuranti, artisti, sceneggiatori ed artigiani nella rappresentazione di scene sacre, il martirio cristiano, non solo come testimonianza di fede, ma come rappresentazione di problematiche attuali
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(ACR) - Le manifestazioni popolari di una terra come la Basilicata trovano la loro nota caratteristica nella celebrazione del sacro. Una tradizione che unisce consuetudini popolari e fede religiosa in una inscindibile relazione espressa attraverso l’arte. Uno degli eventi maggiormente imperniato su questa caratteristica è la rappresentazione dei quadri plastici ad Avigliano.
Il “Quadro plastico” è divenuto una consuetudine di questo centro e di anno in anno viene riproposto affrontando i temi della fede suggeriti dalla cronaca quotidiana. La rappresentazione consiste nella riproduzione immobile da parte di figuranti di una scena storico/sacra, mitologica, immaginaria o di un capolavoro dell’arte figurativa ed impegna i gruppi culturali di Avigliano per molti mesi all’anno. Nella XVII edizione che si è tenuta nella prima domenica di agosto, è stato affrontato il tema del martirio come testimonianza. Argomento sacro che celebra il martire come colui in grado di porre se stesso al servizio di un’idea, testimoniandola fino al sacrificio della vita. Il tema del martirio, quindi, diventa dimostrazione preferita nel cristianesimo, come si scorge spesso in molte rappresentazioni artistiche nel corso dei secoli.
Un argomento intenso e avvincente che ogni anno impegna figuranti, artisti, sceneggiatori ed artigiani a compiere studi approfonditi, ricerca di costumi, allenamento nelle pose, per rappresentare al meglio l'arte e la fede. Rappresentazione artistica, quasi inseparabile dalla fede, che ad Avigliano prende la connotazione dell’espressione popolare legata al recupero delle antiche tradizioni.
L'origine dei quadri plastici nella città di Avigliano si fa risalire agli anni 20 del 1900 e si inserisce in una tradizione locale molto più antica. Durante le feste in onore dei santi vi era la consuetudine di celebrare, il giorno della vigilia, una processione popolare a cui si prendeva parte come figuranti.
Ad Avigliano, come nelle manifestazioni più caratteristiche della provincia di Potenza, a partire dal capoluogo, si ritrova una barca di legno a testimonianza del tempo in cui alcuni i fiumi della regione erano facilmente navigabili. L'imbarcazione utilizzata ad Avigliano, trasportata a spalla da figuranti vestiti con abiti di foggia turca, veniva ricoperta da carte variamente decorate e colorate. Una connessione lampante con la più nota tradizione della "Parata dei Turchi" a Potenza. Altro elemento caratteristico era la presenza, sulla nave, dell'effige del santo che veniva seguita da carri trainati da cavalli o muli su cui venivano trasportati alcuni figuranti intenti ad inscenare i quadri plastici. Durante le soste venivano riprodotte le immagini a sfondo religioso assumendo una posa rigida e plastica per aderire maggiormente al testo che si era scelto.
Una raffigurazione che si legava strettamente alla tradizione artigianale della città di Avigliano, capace di subire un’ evoluzione quando si passò dai carri trainati dai cavali agli stand fissi. Un perfezionamento che ha permesso di affinare particolarmente la scenografia, le luci e il contesto musicale. Attualmente, attorno a quest’evento, lavorano non solo figuranti, ma anche scenografi, artisti musicisti, falegnami e costumisti.
Quest'anno la scelta del tema è ricaduta sul martirio cristiano, non solo come testimonianza di fede e atto eroico, ma anche nel significato di rappresentazione dilatata delle problematiche della vita contemporanea. “Un esempio del tema - spiega il presidente della commissione giudicatrice Giovanni Cafarelli - è stato il gesto di Papa Bergoglio che ha gettato una corona di fiori nel mare al largo di Lampedusa. Un momento di ricordo per i 20 mila martiri, come li ha definiti il Papa, che pur passando nell'indifferenza, testimoniano la ricerca della libertà e del lavoro. Un martirio che, essendo simile a quello dei padri della chiesa, può divenire testimonianza della quotidianità, dove il cittadino qualsiasi si può trovare, suo malgrado, come i santi, ad essere martire”.
I quadri si sono susseguiti negli anni collocandosi prevalentemente all’interno delle manifestazioni dedicate alla Madonna del Carmine che viene festeggiata ad Avigliano il 16 luglio di ogni anno. Negli ultimi anni i quadri si sono sempre più legati a soggetti religiosi selezionati su testi di storia dell’arte o su cataloghi di mostre.
La manifestazione prevede anche dei premi che la giuria, sulla base di diversi elementi, come l’aderenza al soggetto originale, la scenografia, le luci, la rigidità dei personaggi per tutto il tempo di esposizione
e la corrispondenza dei valori cromatici, assegna ai gruppi in gara. L’organizzazione di ogni singola scena viene affidata a gruppi di giovani appartenenti ad associazioni culturali, i quali vengono selezionati in base a requisiti indicati dalla Pro Loco. Una realizzazione che non solo viene guidata da un direttore artistico, ma vede la presenza di innumerevoli figure professionali quali scenografi, pittori, tecnici delle luci, truccatori, responsabili della fotografia, falegnami.
Un’altra importante innovazione è stata la previsione di un adeguato commento musicale per ampliare la ricezione sensoriale dell’evento e aggiungere pathos al tema proposto.
Quest'anno le raffigurazioni hanno proposto tre tra i maggiori artisti del Barocco italiano del XVII secolo: Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino, con il Martirio di San Lorenzo, Andrea Vaccaro con il Martirio di San Bartolomeo e José De Ribera con il Martirio di Sant'Andrea.
Quadri che ben rappresentano il tema del martirio nel suo significato più ampio di testimonianza fino all’estremo sacrificio. I gruppi che li hanno interpretati, coordinati dalla Pro loco di Avigliano, sono stati: il gruppo Basso la terra, il gruppo Aviliart e il gruppo Spazio ragazzi.
La giuria presieduta dall'artista Giovanni Cafarelli e composta dal Parroco di Avigliano, Don Salvatore Dattero, e dagli artisti Luca Caricato, Felice Lovisco, Marco Leonardo Salvatore e Marcello Samela ha proclamato vincitore il gruppo “Basso la terra” con l'interpretazione del Martirio di San Lorenzo. Presi in considerazione l’aderenza al soggetto originale, la scenografia, le luci e la rigidità dei personaggi e l’uguaglianza cromatica.
La Commissione, constatando l'elevato livello artistico dei tre gruppi nella riproduzione delle opere assegnate, ha deciso di prendere in considerazione la composizione scenografica e l'impegno mostrato nell'affrontare la particolare complessità delle opere. La classifica finale per l'edizione del 2013 ha sancito il terzo posto per il gruppo “Spazio ragazzi” con l'opera del Martirio di sant'Andrea di José Ribera, mentre per la luce, il colore e le qualità plastiche dei personaggi, la raffinatezza dei trucchi, il gruppo “Aviliart” si aggiudica il secondo posto con il Martirio di san Bartolomeo di Andrea Vaccaro.
La rappresentazione dei Quadri Plastici è molto sentita dagli aviglianesi. E presto, come annuncia il presidente della Pro loco Luciano Sabia, “potrebbe unire maggiormente i lucani residenti in regione con quelli emigrati nel resto del mondo. La federazione dei lucani in Canada ha infatti proposto di esportare l'evento per inserirlo nella settimana della cultura italiana che si svolgerà nel 2014 a Montreal”. (R. B.)
Fonti
- A piè del Carmine - Tommaso Claps - Edizioni Marchesiello, Potenza, 1963
- Avigliano il laboratorio - Amici di Ypsilon - N°23 anno IX, Avigliano
- http://www.aviglianonline.eu/
- Pro loco di Avigliano