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Pensando al nuovo Consiglio, parla Scaglione
02 ottobre 2013
"Senso di appartenenza, voglia di riscatto, propensione al marcare netta linea di differenza con gli altri contesti culturali, sociali ed economici del Sud. E’ su questo che si gioca la sfida del futuro della nostra Regione e delle nostre genti"
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(ACR) -
La Regione che verrà deve essere sempre di più la nostra Regione. L’attacco al regionalismo italiano non ha lasciato indenne la Basilicata ed al netto delle responsabilità della classe politica, avverto questo senso di smarrimento generale che in prospettiva rischia di indebolire l’idea vera di ente programmatorio.
Più che di quello che ci aspetta, quindi, si tratta di immaginare o pensare bene, a quello che di buono c’è stato nel nostro regionalismo e quello che invece va corretto. Dalla privilegiata ottica di Presidente della Commissione dei Lucani all’estero, posso dire che avverto senso di appartenenza, voglia di riscatto, propensione al marcare netta linea di differenza con gli altri contesti culturali, sociali ed economici del Sud. E’ su questo che si gioca la sfida del futuro della nostra Regione e delle nostre genti.
Il confronto aperto e franco, ci ha fatto riflettere sulle ragioni dello stare in politica ed in prima linea proprio per quel misto di orgoglio e di risposta a chi ci chiede ancora maggiore impegno e più severità con noi stessi per dare risposte alla gente ed ai giovani in particolare colpiti dal nuovo fenomeno emigratorio. Ed in questo franco confronto è emersa anche la ragione del non voler passare per capri espiatori di situazioni francamente poco comprensibili e penso alle dimissioni del Presidente della Regione, hanno sicuramente ben altre motivazioni che quelle di un giudizio morale tout court sul nostro impegno.
In sintesi, ancora nessuno ci ha spiegato davvero perché si va verso elezioni regionali anticipate e dietro tali scuse, giudicare ancor prima che il Tribunale lo abbia fatto, passa come un’altra solenne ingiustizia nei confronti di tutti i lucani e di tutta la Regione. Al netto delle nostre personali responsabilità da cui, io per primo, non fuggo. Lo ribadisco, questo si a livello personale, non sono il migliore, ma sono onesto perché amo la Basilicata.
Tanto di cappello allora a quegli schieramenti che legittimamente invocano una nuova politica di Governo regionale, ragionando e promuovendo idee e strumenti di azione nuova della politica di rinascita, ma nessuna concessione a chi gioca su più tavoli e vuole vestirsi di novità senza essersi mai misurato con il consenso elettorale.
E’ da qui che deve partire, ho ribadito con i nostri corregionali trovandone ampia condivisione, il riscatto della nostra Regione, anzi, la conferma che la nostra Basilicata è ancora migliore ed al disopra di tante altre Regioni, se proprio vogliamo fare il confronto con le mancanze della politica e non con il valutare le politiche di sviluppo messe in campo.
La vera novità sta dunque nell’immaginare territori più coesi, meno localismi, più coraggio nel pensare ad azioni coerenti con la vocazione del nostro territorio se vogliamo nel futuro compensare le estrazioni petrolifere con la tutela ambientale.
Politiche anche di riequilibrio degli interventi sulle aree regionali, diversificandone le funzioni: Potenza e Matera centri di riferimento dei servizi regionali, devono essere riconosciute come tali con specifiche e dirette azioni; i territori delle diverse aree si salvano invece garantendo eguali corrispettivi economici provenienti dalle royalties e non solo privilegiando oltre misura Comuni ed aree che a volte hanno difficoltà ad utilizzare le risorse o a metterle nel circuito produttivo. Più coesione nel futuro significa questo. E poi tagli netti alla burocrazia, annunciati e mai definiti, al pari del taglio netto fatto sul numero dei consiglieri.
La Regione che verrà deve essere questa, per essere vera e capace di guardare lontano. E la Basilicata resisterà oltre il tempo che sta vivendo e che qualcuno artatamente dipinge come oscuro.
Luigi Scaglione
Capogruppo dei Popolari uniti in Consiglio regionale