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Giovani In-Formati, citizen journalism all’Iis di Bernalda

04 giugno 2014

Le due classi coinvolte nel progetto del Consiglio regionale hanno realizzato speciali radiofonici sulla ricchezza culturale in Basilicata e il turismo sulla costa jonica. I lavori presentati in un’assemblea alla presenza del presidente Lacorazza

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(ACR) - Creare luoghi e condizioni per dialogare con i giovani. Stabilire un contatto con loro attraverso progetti specifici. Interrogarli sui temi o molto più spesso sui problemi che riguardano il territorio in cui vivono. Cosa c’è di meglio a questo scopo del giornalismo, o meglio dell’esercizio al giornalismo, inteso come racconto e comprensione della realtà che li circonda? Nasce con questa ambizione l’esperienza di citizen journalism promossa nelle scuole dal Consiglio regionale della Basilicata, nell’ambito del progetto Giovani - Informati. Citizen journalism significa fare del giornalismo con il contributo attivo dei cittadini – lettori che in questo caso sono studenti di scuola superiore.

Stimolare i ragazzi a raccontare il contesto socio-economico in cui vivono avendo poi un confronto diretto con le autorità istituzionali è stata un’esperienza bella e costruttiva per una IV e una V classe dell’Istituto d’Istruzione Superiore (Igea e Itcg) di Bernalda. Il senso dell’iniziativa, lo spirito che si voluto trasmettere agli studenti, sta tutto nelle parole del coordinatore e referente del progetto, il prof. Rocco Lettini, che nei saluti nel corso della giornata organizzata per presentare i lavori dei ragazzi cita Piero Calamandrei e il suo monito contro l’indifferenza dei giovani alla politica. Era il 1955 ma il Discorso sulla Costituzione di Calamandrei resta una pietra miliare dell’impegno civile che deve appartenere ad una comunità. Perché, diceva il grande giurista, “solo con la partecipazione collettiva e solidale alla vita politica un popolo può tornare padrone di sé”.

E così in un confronto avuto con il presidente del Consiglio regionale Piero Lacorazza, per l’occasione ospite della scuola, gli studenti hanno presentato e raccontato le inchieste e le interviste fatte con un telefonino su argomenti legati alla vita sociale e culturale del loro territorio. Il lavoro è consistito nella realizzazione di due speciali radiofonici di circa 5 minuti che sono stati poi editati e montati con il loro contributo e messi in onda nel circuito delle radio locali. I ragazzi si sono pertanto improvvisati cronisti radiofonici e utilizzando quello che è uno strumento “amico” si sono cimentati con alcune delle questioni più urgenti che riguardano il Metapontino e la Basilicata. Gli studenti della IV B hanno approfondito e indagato il tema del turismo sulla costa jonica ascoltando le voci degli operatori e facendo i conti con le criticità lamentate: assenza di turisti stranieri, competitività delle strutture, mareggiate frequenti. La classe V A ha invece indagato sulle ricchezze culturali della Basilicata spiegando come la cultura sia sempre più una risorsa rispetto ad un tessuto economico/industriale duramente provato dalla crisi.

Ma la presentazione dei lavori nel corso di un’assemblea d’istituto appositamente convocata è stata poi il pretesto per un confronto tra gli studenti e il presidente del Consiglio regionale Lacorazza. Un confronto ricco di spunti e riflessioni. Tante le domande e le curiosità: prospettive di lavoro in Basilicata, fuga dei cervelli, l’ambiente, ruolo delle regioni, responsabilità della politica al tempo della crisi. A rompere il ghiaccio è Alberto Arocha, seguito poi da Alessandra Pasciucco, Antonio Quintani, Manuela Di Leo, Francesco Di Pace, Angela Manigrasso, Angela Ambrosini e Francesco Mastronardi. Il presidente Lacorazza stabilisce immediatamente con i ragazzi un clima di informalità. Si siede in mezzo a loro, cita i Krikka Reggae, famosa band musicale bernaldese e l’album dal titolo dialettale Da mò s’aval (“Adesso si fa sul serio”), poi chiede di riassumere sul suo ipad le risposte date cercando di stare nei 140 caratteri di Twitter, “così vediamo – dice -  se siete bravi a fare sintesi”.

Lacorazza chiarisce subito quale deve essere l’approccio culturale alla vita e al lavoro una volta lasciati gli studi, lo fa citando John Kennedy e il suo insegnamento improntato alla responsabilità e all’impegno individuale di ognuno: non chiedetevi cosa il vostro Paese può fare per voi piuttosto quale può essere il vostro contributo alla società. Poi cerca di comunicare l’idea di una regione, la Basilicata, che sta nel mondo e non chiusa tra due province. Una regione che spesso ha fatto i conti con tutti quei limiti culturali con cui si sono affrontate questioni strategiche che meritavano ben altri ragionamenti e che invece sono diventate banali dispute campanilistiche. L’esempio citato è quello dell’annosa discussione sulla realizzazione di un aeroporto in Basilicata, una Regione che il presidente del Consiglio regionale ricorda come sia distante solo poche decine di chilometri dagli scali di Salerno e di Bari e che forse dovrebbe porsi il problema di come raggiungere meglio quei luoghi piuttosto che arrovellarsi sul sito più idoneo ad ospitare un aeroporto.
Quindi l’invito del presidente ai giovani a viaggiare e conoscere altri luoghi, con le istituzioni chiamate a fare la loro parte mettendo a disposizione strumenti per farlo.  Il sapere e l’esperienza devono essere gli obbiettivi degli investimenti. “Dobbiamo aiutare i nostri ragazzi a vivere il mondo con strumenti come il mini erasmus. Questo progetto del Consiglio regionale - spiega Lacorazza - mi fa ritrovare il mondo della scuola, al quale ho cercato di dedicare molto impegno nella mia precedente esperienza di presidente della Provincia. Bisogna investire nella sicurezza e nell'efficienza energetica delle scuole oltre che in progetti di grande valore etico come i viaggi di istruzione nei luoghi della memoria. Penso a quelli fatti nei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau dove ho scoperto una generazione che ha grande sensibilità”.

Ad Antonio Quintani, studente della V A, che chiede alle istituzioni uno scatto di reni per ridare speranza ad una generazione di giovani sempre più disincantati dalla politica, il presidente Lacorazza risponde che non è più tempo di dare risposte semplici a problemi complessi. Quello, spiega, è un modo vecchio di fare politica. I problemi sono tanti e certo la politica regionale deve fare la sua parte facendo scelte strategiche di ampio respiro. La Basilicata ha bisogno innanzitutto di uscire da un isolamento che oltre ad essere culturale è anche tecnologico e quello della banda larga, ad esempio, è uno dei problemi che andrebbero subito affrontati con un impegno diretto di risorse da parte della Regione così da superare le difficoltà delle società, che trovano antieconomico investire su un territorio come quello lucano.

Gli studenti di Bernalda dimostrano di seguire il dibattito politico e così c’è spazio anche per domande sul ruolo delle Regioni, le cui competenze sono minacciate da disegni di riforma del Titolo V della Costituzione. Lacorazza sul punto è fermo e difende l’importanza di avere istituzioni vicine, livelli di governo che rispondono direttamente delle loro scelte ai cittadini. Vedo, pago, voto. E’ il principio liberale e federalista di Tocqueville che mette il cittadino/elettore al centro dello Stato a dover guidare ogni ipotesi di riforma.

Il punto per la Basilicata è decisivo e i ragazzi ne sono ben consapevoli, così non può mancare infine anche una domanda sull’ambiente e sui rischi che una gestione diretta della materia da parte dello Stato centrale possa comportare per una regione ricca di risorse petrolifere come la nostra. Il presidente del Consiglio regionale non elude il tema e a proposito dei rischi per l’ambiente e per la salute dei lucani chiarisce che questa viene prima di tutto. Però, premette, sul tema c’è molta disinformazione. Si quindi alla trasparenza sul monitoraggio ambientale e massima attenzione da parte delle istituzioni regionali, tuttavia l’occasione è ghiotta per un rivolgere ai ragazzi un invito: sviluppare uno spirito critico che permetta loro, su questi argomenti come su altri, di fare una distinzione netta tra la verità e la demagogia.  

Si arriva così, chiacchierando in maniera informale su argomenti molto seri, alla fine di una mattinata intensa e costruttiva. E dopo la consegna degli attestati di partecipazione e l’assaggio di dessert gentilmente offerti e preparati dagli stessi studenti, è il tempo di un bilancio sul messaggio portato ai ragazzi dell’Istituto di istruzione superiore di Bernalda ma anche su quello da loro ricevuto. Andare nelle scuole è una scelta strategica per il Consiglio regionale e il presidente Lacorazza ne è ben consapevole. Perché tocca alle istituzioni e alla politica fare un passo verso le giovani generazioni. Senza formalismi. Così, in mezzo a loro. (C. S.)

Fonti:

Interviste ed opinioni raccolte il 24 marzo 2014












Redazione Consiglio Informa

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