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Statuto, Pace: “Ritrovare i nostri valori più veri”
10 dicembre 2015, 17:34
Presentando il libro di Don Domenico Mastrangelo “Antiruggine e Antitarlo” il consigliere regionale del Gruppo misto esalta i valori cristiani
(ACR) - “Si è parlato molto di valori, ed in particolare di quelli cristiani, che sono patrimonio forte della comunità lucana, alla recente presentazione, avvenuta all’Efab nell’ambito della Fiera dell’Autore, del libro di Don Domenico Mastrangelo “Antiruggine e Antitarlo”. E’ quanto afferma il consigliere regionale del Gruppo misto, Aurelio Pace che ha partecipato all’incontro con l’autore coordinato da Ugo Maria Tassinari. Un incontro che a suo avviso "è stato l’occasione, così come successo di recente in Consiglio, durante la votazione dei vari punti dello Statuto, per difendere a spada tratta le nostre radici cristiane. Un appello accorato, ai colleghi consiglieri, per inserire tali valori e le nostre radici nello strumento che il Consiglio dovrebbe licenziare, con la votazione degli ultimi punti, già il prossimo 15 dicembre”.
“Mi dispiace di ciò – continua - ma non possiamo non tradire, dimenticandole, le nostre radici cristiane, e bene ha fatto nel suo libro anche Don Domenico a ribadirlo. Il suo libro assume una importanza fondamentale, perché pone la sua attenzione sulla disgregazione delle comunità che noi tutti abbiamo attivato, comunità che è termine da sempre pronto ad indicare il nostro essere uno a fianco dell’altro per un percorso che fosse condiviso, con sacro e profano, come ribadisce il libro, a viaggiare insieme, soprattutto nel nostro occidente, che ha finito col perdere il suo ruolo, maturato nei secoli, perdendo riferimenti proprio per aver smarrito le radici cristiane”.
“Ora – dice Pace - come suggerisce il libro, e come dimostra il momento che viviamo, in particolare in Europa ma anche in una realtà, come la nostra lucana, nei confronti del resto del Mezzogiorno d’Italia, da sempre culla di civiltà e di culture, vero crocevia del mondo, che hanno influenzato il nostro essere, necessita ritrovare questi punti fermi ed i nostri valori più veri, quelli della famiglia, della maternità, dell’educazione da dare ai figli insieme alla scuola, dell’accoglienza e della capacità di essere presenza viva e incontro tra culture, in un contesto molto più ampio, appunto quello dell’occidente”.
“Il riferimento iniziale a Paolo VI aggiunge - è importante per capire, con lo spirito giusto, quello che il nostro occidente ha rappresentato ieri nei confronti di quello che rappresenta invece oggi, quando si sono persi valori e riferimenti forti, che invece sono nostri e che Papa Francesco richiama spesso per una nuova stagione della Chiesa che possa corrispondere alla nuova affermazione delle radici cristiane, che sono anche di noi lucani, come ho provato a far comprendere chiedendone l’inserimento nel nostro nuovo Statuto regionale. Uno Statuto che – conclude Pace – non ha nulla di lucano se non si ribadiscono con forza le nostre radici, come se dire napoletanità non fosse segno distintivo, una caratteristica forte, riconosciuta da tutti, ovunque, mentre noi dimentichiamo i nostri valori forti, escludendo tali radici da quello che sarà il nostro strumento più importante, per oggi e per il futuro, e per far crescere ed affermare la nostra Basilicata, nel contesto del resto del sud, dell’Italia, del mondo”.
L.C.