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Aggressioni in carcere, Pace: “Ora basta”
22 dicembre 2015, 15:17
Il consigliere regionale invita l’amministrazione carceraria “ad una maggiore attenzione e vigilanza, al rafforzamento del numero di guardie per ogni turno e ad incrementare la dotazione di uomini, mezzi, strutture, fondi” per la struttura del capoluogo
(ACR) - Quattro aggressioni in pochi mesi nel Carcere di Potenza. Il consigliere regionale del gruppo misto Aurelio Pace dice “basta a questi tristissimi episodi, che rendono impossibile la vita ed il lavoro di coloro che operano, e già in situazioni a dir poco difficili per la ristrettezza di mezzi e di personale, nel carcere del capoluogo, ma soprattutto confermano che non è più possibile attendere, per prender i dovuti impegni, seri, reali, concreti, da parte dell’amministrazione carceraria per evitare che abbiano a ripetersi casi simili”.
L’ultimo episodio, solo due giorni or sono, “non solo conferma la pericolosità dell’intera struttura, visto che è del tutto insufficiente il numero degli assistenti che vi lavorano, anche con turni massacranti oltre che con scarsità di mezzi – aggiunge Pace – ma, vedendo colpita una donna, un assistente capo della Polizia penitenziaria della sezione femminile, da parte di due donne, tra cui una a scontare la pena per aver commesso un omicidio, ha fatto capire come sia materialmente impossibile, e del tutto pericoloso, lasciare una sola poliziotta per ogni turno, mentre ne servirebbero almeno due. Qualcosa che, invece, sembra non essere recepito dai vertici del carcere stesso, cosa che, tra l’altro, non è nuova come richiesta avanzata, e da tempo, come continuano a fare con pressante insistenza la segreteria regionale del Sappe ed in modo particolare il suo segretario Regionale, Saverio Brienza, a cui esprimo tutta la mia viva solidarietà e la mia vicinanza personale, per questo ulteriore, gravissimo attentato ad un corpo, quello della Polizia penitenziaria, già costretto a fare tanto in situazioni quasi assurde, e che lui difende con forza e per la dignità che merita”.
“Un corpo che svolge un lavoro per nulla facile e che meriterebbe, come complesso ma anche come singolo componente, molto più rispetto ed una certezza di lavoro si duro, come già è, ma non per questo a rischio della propria vita, come avvenuto per l’indifesa protagonista della vicenda che davvero è andata ad un passo dal rimetterci la vita, quasi strangolata dalle due detenute che l’hanno aggredita – afferma ancora Pace – e sento di esprimere a lei, alla sua famiglia ed all’intero Corpo di Polizia penitenziaria che opera nel carcere di Potenza, la mia vicinanza ed il mio massimo appoggio. Lo faccio come cittadino ma in modo particolare come politico, sollecitando l’autorità giudiziaria ad una indagine interna, ad una maggiore attenzione e vigilanza, al rafforzamento del numero di guardie per ogni turno e, soprattutto, ad agire in fretta per incrementare, cosa che non è più procrastinabile visto i tanti, troppo episodi accaduti in così poco tempo, la dotazione di uomini, mezzi, strutture, fondi a disposizione per dare finalmente nuova dignità a chi opera nell’intero settore penitenziario, nella nostra Regione, a Potenza, come del resto negli altri penitenziari di Matera e Melfi”.