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Infanzia, Mollica: “I ragazzi, parte attiva del presente”
18 novembre 2016, 12:52
Lo ha detto il Presidente del Consiglio regionale alla seconda conferenza regionale sull’Infanzia e l’Adolescenza che si è svolta, oggi, a Potenza
(ACR) - “Le democrazie muoiono di mancata partecipazione”. Così il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica alla seconda conferenza regionale sull’infanzia e l’adolescenza dal tema “I ragazzi parlano, le istituzioni ascoltano” che si è svolta, oggi, a Potenza, presso l’Aula Magna dell’Università degli Studi della Basilicata.
Il Presidente dell’Assemblea regionale, prendendo a prestito le parole del brano rap cantato da Lucio Chirico e Giuseppe Sassano, della classe IV M del Liceo Artistico Musicale e Coreutico di Potenza, “Non riuscivo ad immaginare il mio futuro … e nessuno ascoltava il mio lamento”, si è rivolto ai numerosi studenti presenti in platea ammettendo quello che è uno dei difetti che spesso caratterizza la classe politica: “Parlare senza ascoltare”. “Oggi - ha detto Mollica - possiamo e dobbiamo invertire questa tendenza. Oggi sono uno di voi. Oggi voglio mettermi in gioco misurandomi attraverso l’ascolto”.
Nel ricordare, poi, un incisivo messaggio che il presidente Napolitano rivolse agli studenti all’inizio dell’anno scolastico “E voi, richiamate tutti noi al dovere di darvi la speranza”, Mollica ha sollecitato i ragazzi “a farsi attori, protagonisti, portatori di istanze concrete, a pretendere un dialogo istituzionale autentico e costruttivo”. Di qui l’impegno all’ascolto. “Ascolto –ha detto Mollica – che deve riguardare non solo la classe politica ma anche il mondo della scuola. Il ruolo svolto in questo senso dal corpo docente è importantissimo, riuscire a far emergere i bisogni per aiutare i giovani a sviluppare spirito critico e responsabilità civica. Solo così si può, tutti insieme, costruire un futuro migliore”.
E rivolgendosi nuovamente ai giovani presenti, il Presidente del Consiglio regionale ha concluso dicendo: “Voi non siete ‘il futuro’ della società; voi siete parte attiva del presente che appartiene a voi come a tutti. Ecco perché è oggi che dovete vivere per poi affrontare con dignità la sfida del vostro domani”.