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Aula consiliare intitolata ad Angelo Raffaele Dinardo

28 febbraio 2017, 12:37

L’esponente politico, scomparso due anni fa, fu presidente della Regione dal 1995 al 2000. Gli interventi di Mollica, Morea, Lacorazza, Pace, Santarsiero, Napoli e della figlia Filomena Dinardo

© 2013 - 28.2.2017_Intitolazione dell'Aula del Consiglio regionale alla memoria di Angelo Raffaele Dinardo

© 2013 - 28.2.2017_Intitolazione dell'Aula del Consiglio regionale alla memoria di Angelo Raffaele Dinardo

(ACR) - “Prima ancora che maestro elementare, direttore didattico, ispettore, sindacalista, politico, Angelo Raffaele Dinardo è stato un grande uomo che ha vissuto con coraggio e coerenza le proprie idee e a cui la lode più grande che si possa fare era il suo saper ascoltare. L’intitolazione della sala del Consiglio regionale a Raffaele rappresenta il doveroso riconoscimento che tributiamo ad uomo combattivo che, nel corso del suo impegno politico, amministrativo e culturale, ha lasciato una forte e originale impronta sui sentimenti di lealtà e riscatto sociale dell’intera Basilicata”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica, nella cerimonia di intitolazione dell’Aula consiliare alla memoria di Angelo Raffaele Dinardo, presidente della Regione Basilicata dal 1995 al 2000, scomparso il 26 febbraio 2015.

“Oggi è anche l’occasione per fare nostre le sue parole – ha aggiunto Mollica - quando riteneva che fosse ‘faticoso coniugare la ricerca politica con scelte etiche che assumano l’uomo - persona come misura di valore per il cambiamento’. In eredità ci ha lasciato un grande messaggio: insegnare ad essere cittadini consapevoli dei propri diritti, ma anche dei propri doveri. Il suo ricordo non può che trovare fondamento a partire da questa sala. Va ricordato e soprattutto indicato quale esempio positivo di buona politica alle nuove generazioni che hanno bisogno, soprattutto oggi, di punti di riferimento certi, eticamente impeccabili e solidali. Facciamo nostra la sua capacità di interpretare la politica come “servizio” e ciò deve rappresentare la sua eredità più preziosa”.

Subito dopo è intervenuto il sindaco di Irsina (città dove Dinardo era nato), Nicola Massimo Morea, per il quale l‘intitolazione dell’Aula del Consiglio regionale ad Angelo Raffaele Dinardo “è una decisione che inorgoglisce la comunità per una figura importante, di forte attualità, che Irsina riconoscerà a breve con l’intitolazione di un plesso scolastico”.

Poi sono intervenuti alcuni consiglieri regionali. Piero Lacorazza (Pd) ha parlato di “una bella scelta. Per chi l’ha conosciuto, Dinardo ha rappresentato un architrave della storia politica della Regione, gestendo con Boccia, Molinari, Luongo e Bubbico e tanti altri il passaggio politico delicato fra la prima e la seconda repubblica e riuscendo a costruire una prospettiva. Nella sua attività di governo Dinardo ha dato sempre esempio di equilibrio e di stile, erano gli anni delle riforme, attraverso gli accordi raggiunti per la prima volta su acqua e petrolio la Basilicata espresse l’autorevolezza di una classe dirigente, che seppe riscattare un popolo”.

“In Dinardo grandi sono stati il concetto di famiglia e la coscienza della comunità – ha detto Aurelio Pace -. Lui parlava di integrazione e amava la poesia, è stato una vertigine in un mondo scolastico prima e politico, poi, asettico. Valori e cultura politica trovavano in lui una sintesi pressoché perfetta nel pieno rispetto della centralità dell’uomo. Bisogna recuperare l’insegnamento della sua conoscenza. Era insegnante, lo è stato nella scuole, lo è rimasto in una fase politica di traghettamento estremamente difficile che ha visto la riscoperta, anche grazie alla sua figura, di quel senso comune che ci rende popolo”.

Per Vito Santarsiero “Angelo Raffaele Dinardo ha lasciato un grande segno, è stato un intellettuale raffinatissimo dal pensiero attuale e dal grandissimo spessore professionale, da quando faceva il maestro e fino ad occupare quel ruolo di ispettore tecnico con il quale ha accompagnato lo sviluppo di una scuola di qualità. La cultura era per lui un primario fattore di sviluppo, perché – sosteneva - incide nei percorsi di crescita di una comunità. Ha inoltre affermato il valore dell’ambiente, conducendo la prima trattativa sul petrolio da vero statista ed accompagnando il percorso di crescita di una nuova classe dirigente”.

Michele Napoli ha ricordato “la sua estrema correttezza, il suo rigore morale. Dinardo – ha aggiunto – è stato un uomo che ha saputo guidare la Basilicata in un momento molto delicato, mentre la Regione si apprestava a compiere scelte cruciali per il suo futuro. Fu scelto quale presidente della Giunta regionale perché uomo della società civile capace di riabilitare la politica agli occhi della comunità, dei cittadini lucani. Ebbe una grande capacità di farsi ascoltare, fin da quando era il maestro dei poveri pronto a chinarsi su chi aveva bisogno del suo aiuto per trovare un ruolo. Un uomo che ha dato tanto alla politica e di lui ricorderemo sempre la coerenza politica e culturale e gli saremo grati per essere stato prezioso riferimento istituzionale ed umano”.

Dopo l’intervento conclusivo del presidente della Regione Marcello Pittella (vedi notizia dal titolo “Intitolazione aula consiliare, Pittella ricorda Dinardo”, pubblicata alle 11,51) è intervenuta brevemente Filomena Dinardo, figlia del compianto ex presidente, che a nome della famiglia ha ringraziato il Consiglio regionale “per queste forti bellissime emozioni, i vostri ricordi ci hanno permesso di rivivere emozioni e di allargare il bagaglio di conoscenze. Sono trascorsi due anni dalla sua scomparsa – ha aggiunto -, e molte persone continuano in tanti modi a manifestare stima nei suoi confronti, a testimonianza di sentimenti autentici”. Ha inoltre ricordato “il profondo segno culturale ed umano che ci ha lasciato, vivendo sempre la sua missione pubblica con la massima fedeltà”. 

Redazione Consiglio Informa

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