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Petrolio, Rosa a Gentiloni: “Non siamo provinciali”

13 maggio 2017, 14:06

L'esponente Lb-Fdi replica alle dichiarazioni del presidente del Consiglio: “Sappiamo quali interessi ci sono dietro le estrazioni e non abbiamo intenzione di fare il vostro gioco. Partirà dalla Lucania la vera rivoluzione per mandarvi a lavorare”

(ACR) - "Le parole di Gentilioni non ci stupiscono. La ‘fotocopia’ di Renzi, che fa il premier per conto terzi, non poteva esprimersi altrimenti: siamo passati da essere ‘quattro comitatini’ ad essere ‘provinciali’. E pensare che 41 mila lucani (o almeno così dicono gli organizzatori delle primarie Pd) hanno anche speso 2 euro per questi politicanti. Gentiloni è l’unico capo del Governo che si reca ad una manifestazione ufficiale dell’Eni. Nessuno si chiede il perché di questo endorsement? Perché il presidente del Consiglio ha sentito l’esigenza di appoggiare pubblicamente il cane a sei zampe come i suoi predecessori non hanno mai fatto? Questo è quello che ci chiediamo noi e abbiamo il sospetto che più che per ‘tutelare’ la grande società petrolifera, lo abbia fatto per ‘coprire’ il comportamento dei governi regionali lucani che, in vent’anni, non hanno mai organizzato una seria rete di controlli”. E’ quanto afferma il capogruppo di Laboratorio Basilicata – Fratelli d’Italia Gianni Rosa.

“Che Eni estragga in tutto il mondo è cosa arcinota; che abbia causato problemi, per quanto ci risulta, solo in Basilicata – continua l’esponente di Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale
- è fatto da imputare principalmente ai politicanti lucani. E questo Gentiloni lo sa. Come lo sa Descalzi. Non è un problema di comunicazione, come dice l’amministratore delegato di Eni. Anzi, il problema è che c’è stato troppo marketing e pochi fatti; troppe sponsorizzazioni e pochi investimenti veri per lo sviluppo. In Basilicata che fine hanno fatto i 2 miliardi di royalties petrolifere? Lo sapete quanto ha dato l’Eni alla Regione per la partecipazione all’Expò? 970 mila euro. Quanto per le azioni di comunicazione? 465.891 euro. Oltre ai soldi buttati in assistenzialismo, grazie anche alla complicità di alcuni amministratori della Val d’Agri. E vogliono continuare a comprare il nostro silenzio. Che fine ha fatto l’Osservatorio della Val d’Agri, oggi Fondazione, che avrebbe dovuto monitorare la situazione? Ve lo diciamo noi: controlli mai fatti. Lo sanno i lucani che la linea telefonica dell’Osservatorio della Val d’Agri, 0975/342098, è intestata ad Eni società per azioni?”.

“In uno Stato normale, in una Regione normale, il controllore – conclude Rosa - non può e non deve confondersi con il controllato. Ma nell’Italia di Renzi e Gentiloni, nella Basilicata di De Filippo e Pittella, accade anche che chi vuole tutelare il proprio futuro, chi vuole salvaguardare i propri figli, sia provinciale. Caro premier Gentiloni, il vostro problema è proprio che noi non siamo ‘provinciali’. Sappiamo benissimo quali interessi ci sono dietro le estrazioni lucane e non abbiamo intenzione di continuare a fare il vostro gioco. Siete la peggiore classe dirigente che una società possa avere. Partirà dalla Lucania la vera rivoluzione per mandarvi a lavorare. Se un lavoro ce l’avete”.

Redazione Consiglio Informa

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