sabato, 23 nov 2024 10:01
Museo diocesano Venosa, Mollica: nuova perla per la cultura
23 giugno 2017, 15:53
Il presidente del Consiglio regionale ha partecipato ieri all’inaugurazione dell’esposizione ospitata nell’Episcopio, auspicando che “si provveda ora alla gestione dei tesori artistici dei musei diocesani che non possono essere scrigni chiusi”
(ACR) - “Dopo anni di attesa e di impegno comune tra istituzioni religiose e civili, associazioni e cittadini, finalmente abbiamo inaugurato uno straordinario simulacro, custode di un patrimonio variegato di opere pittoriche, scultoree, argentee e tessili, provenienti in gran parte dalla Cattedrale, ma anche da altri luoghi di culto della città di Venosa”. Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, che ieri sera ha partecipato nell’Episcopio della città di Orazio all’inaugurazione del museo diocesano.
Una operazione “che rientra nelle iniziative previste nell’ambito dell’accordo di programma quadro in materia di beni e attività culturali risalente al 2001 – ha ricordato Mollica – nell’ambito del quale era prevista una specifica attività per la valorizzazione delle risorse storiche in Basilicata ed in particolare del sistema del patrimonio storico ed artistico delle diocesi, che è stata integrata a Venosa con attività finalizzate alla catalogazione dei beni culturali ecclesiastici ed alla formazione del personale”.
“La piena fruizione di questo importante luogo di cultura completa l’offerta culturale di Venosa che si caratterizza per la notevole ricchezza del patrimonio di beni archeologici, monumentali, storici ed artistici, arricchito da questa nuova perla di storia e cultura religiosa”, ha detto ancora Mollica, che ha ringraziato tutti i soggetti coinvolti in questo progetto, ed in particolare la Curia e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio della Basilicata, “per aver messo a disposizione della comunità le meraviglie custodite in questo luogo”.
Il presidente del Consiglio regionale ha infine auspicato “che, attraverso l’impegno coordinato delle amministrazioni comunali interessate, e grazie alla disponibilità della Curia, si provveda ora alla gestione dei tesori artistici dei musei diocesani, che non possono essere scrigni chiusi, ma devono essere aperti alla fruizione del pubblico e possono diventare il volano di uno sviluppo turistico di qualità che costituisce il migliore ritorno per l’investimento effettuato”.