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Reddito Minimo Inserimento, Napoli: inizia lo scaricabarile
04 settembre 2017, 11:31
Per il consigliere regionale di Forza Italia “l’attività di programmazione, cioè di indicazione degli scopi da raggiungere attraverso determinati strumenti e risorse economiche è una attività che compete alle Regioni piuttosto che ai Comuni”
(ACR) - “Un vero paradosso: chi ha la responsabilità di aver sonnecchiato per ben tre anni oggi assume le vesti del trombettiere tanto da richiamare alla celerità dell’azione quanti partecipano al processo di attuazione del Reddito d’Inserimento, vale a dire i Comuni”.
A sostenerlo Michele Napoli, presidente del Gruppo consiliare Pdl - Forza Italia della Regione Basilicata, facendo riferimento alle dichiarazioni del governatore Pittella che, in occasione della conferenza sullo stato dell’arte del Programma di inclusione sociale, ha dichiarato di voler ”dare la sveglia ai Comuni lucani in ordine alla stipula delle convezioni dirette ad attuare il Reddito Minimo d’Inserimento”.
“Dopo una serie di roboanti annunci sull’avvio del Reddito Minimo d’Inserimento – continua Napoli - clamorosamente smentiti dai fatti e di fronte alle attese spasmodiche vissute dai cittadini lucani per un una misura presentata come strumento di efficace contrasto al fenomeno del disagio sociale, il presidente Pittella ha puntato il dito contro i Comuni lucani ai quali occorre, secondo il Governatore lucano, dare una ‘ulteriore sveglia’ senza la quale il Reddito di Inserimento non vedrà mai la luce nella nostra regione”.
“E l’attività amministrativa posta in essere dagli uffici regionali in questi tre anni – sottolinea Napoli - non meriterebbe forse ben più aspra reprimenda? Non è forse un compito istituzionale delle strutture amministrative regionali predisporre azioni idonee a rendere attuali e concretamente operanti gli obiettivi selezionati dalla componente politica di un ente?”.
“L’attività di programmazione, cioè di indicazione degli scopi da raggiungere attraverso determinati strumenti e risorse economiche, non è una attività che compete alle Regioni piuttosto che ai Comuni? Non era forse quella – sostiene Napoli - l’occasione per una positiva autocritica in ordine allo scarsa influenza che la Giunta regionale ha dimostrato di esercitare sul Ministero in ordine allo sblocco delle risorse con cui finanziare il Reddito di Inserimento?”
“Si tratta, è bene ricordarlo, di soldi dei lucani, perché legati ai proventi derivanti dalle estrazioni petrolifere e, in quanto tali, non derivanti dalla fiscalità generale”.
Domande, secondo il Presidente del gruppo consiliare Pdl Fi, che il presidente Pittella “non ha ritenuto di porsi e che nessuno degli organi di stampa presenti nella Sala Inguscio della Regione Basilicata ha ritenuto opportuno porgli, ma alle quali, presto o tardi, occorrerà dare una risposta. Lo esigono – aggiunge Napoli - le risultanze di un recente rapporto del Fondo Monetario Internazionale secondo cui tra le peggiori 30 regioni d’Europa per la qualità della pubblica amministrazione c’è la Basilicata, che si colloca al 182esimo posto su 202 pubbliche amministrazioni monitorate da questo studio e che riesce a lasciarsi alle spalle nello score solo alcune regioni della Turchia e della Bulgaria”.
“Lo pretende il buon senso – conclude - perché prendere coscienza, criticamente, delle difficoltà è il primo passo per un fattivo processo di superamento delle stesse”.