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Lucani insigni 2017, Lorenzo Mazzeo
10 settembre 2018, 09:58
Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana, esercita la professione di avvocato civilista. E’ il promotore delle “Ofantiadi”, manifestazioni sportive multidisciplinari. Dal 2015 l’evento è diventato anche strumento di solidarietà
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(ACR) - E’ l’avvocato civilista Lorenzo Mazzeo uno dei “Lucani Insigni 2017”, a cui quest’anno è stata attribuita una menzione speciale. E’ nato a Pescopagano il 4 ottobre 1946 da genitori lucani, Pasquale e Antonia. Il padre e la madre gli hanno trasmesso da sempre un grande amore per la sua terra e per la sua famiglia e, soprattutto, una profonda dedizione al lavoro. Il padre aveva un’attività a Caracas e la madre insegnava alla scuola dell’avviamento non esistendo all’epoca la scuola media. “Mio padre - afferma Mazzeo - era molto determinato e aveva un forte senso dell’autonomia. Mia madre, rimasta orfana in tenerissima età, con la dolcezza tipica delle mamme di una volta, era più mite rispetto a mio padre. Aveva il senso della famiglia, dei giovani, degli allievi.”
Nel 1955 la madre di Lorenzo Mazzeo vinse il concorso a cattedra e come sede di lavoro le fu assegnata la scuola di Casal di Principe, per questo l’intera famiglia (madre padre e i due figli) si trasferì a Napoli in una casa tra la Pignasecca e via Roma, in quella che oggi è via Toledo. I genitori, non amando i collegi per i due figli, scelsero per la sorella di Lorenzo l’Istituto di largo San Marcellino, quella che all’epoca era la scuola napoletana frequentata dalle ragazze dell’aristocrazia, “l’Istituto di Largo San Marcellino”; per Lorenzo invece scelsero il Convitto Nazionale, in piazza Dante, che ha frequentato dalla quinta elementare fino al terzo Liceo. Era l’unica scuola laica napoletana e ha dato a Lorenzo la possibilità di entrare nella società partenopea, di conoscerla e di integrarsi. “Ho amato Napoli come se fosse la mia città e tuttora ne sono innamorato”- ci dice Mazzeo.
Il dieci dicembre del 1970 si è laureato in Giurisprudenza all’Università Federico II di Napoli. La laurea per Lorenzo non è stata un traguardo, ma un punto di partenza di una carriera caratterizzata da impegno, lavoro, tanto spirito di sacrificio e anche successi.
Lorenzo da piccolo voleva fare il farmacista perché aveva uno spirito commerciale, ma seguendo quello che era anche il parere del padre ha deciso di studiare per diventare avvocato. “Un uomo - ci diceva sempre - deve dare il proprio contributo alla società in cui vive, qualunque sia la professione che sceglie di fare”. E Lorenzo è cresciuto con questo spirito: fare nella quotidianità il proprio dovere e dare un contributo alla società.
Insignito anche del titolo di Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica Italiana, esercita la sua professione di avvocato civilista tra le città di Napoli, Roma, Milano, Avellino, Benevento, Caserta, Nola e Potenza. È componente di Comitati tecnici scientifici nazionali e internazionali. Da sempre è stato legato al suo paese natale Pescopagano, alla sua terra che lui definisce “una vera e propria roccaforte montana che abbraccia la valle dell’Ofanto. Un paese che sin da quando ero bambino - aggiunge - aveva già due banche, la Banca Popolare di Pescopagano e la Banca Operaia, un ospedale, una società elettrica, insomma un paese all’avanguardia”.
Il papà di Lorenzo, Pasquale, e il nonno, Lorenzo, erano azionisti di entrambi gli istituti di credito di Pescopagano e decisero di trasferirgli i loro diritti, dandogli così la possibilità di partecipare alle assemblee degli azionisti come elemento attivo nell’organico di entrambi gli Istituti di credito, prima come amministratore poi, dopo la laurea in giurisprudenza, come legale.
Mazzeo è stato da sempre attivo anche nel mondo della politica. Per dieci anni consigliere comunale per il Psi e assessore con numerose deleghe, è stato eletto per la prima volta nel 1987 con quattromila voti, poi nel 1992 con settemila voti. Per un breve periodo ha ricoperto anche la carica di segretario regionale del partito e per nove anni quella di segretario amministrativo con presenza anche nel Comitato centrale. Per quattro anni è stato presidente della commissione Bilancio del Comune di Napoli. Da socialista aveva anche una quota nel ”Giornale di Napoli” con Enrico Zambrotti, cosa che gli ha permesso di aprire una sede anche in Basilicata. Ha smesso di partecipare attivamente al mondo della politica nel 1993 quando ha deciso di dedicarsi totalmente all’attività professionale.
Il suo studio legale è specializzato in aree particolari, come le colpe professionali: la valutazione di eventuali errori di professionisti nell’esercizio della loro professione e nel settore delle truffe assicurative. Il suo è un team di lavoro che cura anche la parte legale delle banche, rappresentando i più importanti istituti di credito della Campania e della Basilicata. Lo studio presta la propria opera di consulenza e assistenza giudiziale anche per Comuni, aziende sanitarie, enti pubblici e consorzi industriali. Nello svolgimento della professione di legale ha intrecciato lavoro e famiglia. Nel suo studio lavorano, con la stessa passione ereditata dal papà, le due figlie Antonella e Lorenza.
Dichiara con orgoglio di avere edificato la propria posizione sociale e professionale mattone su mattone. Ricopre la carica di consigliere della Camera arbitrale presso l’ autorità per la vigilanza sui lavori pubblici e di consulente del Formez, ha creato una divisione internazionale con rapporti soprattutto con la Russia e la Cina, assumendo nella sua squadra di lavoro un’avvocatessa russa e una laureata in cinese. Per la sua attività forense, nel novembre scorso, è stato anche insignito del Premio “Napoli c’è”, un riconoscimento attribuito per l’impegno e la passione che si pone nella quotidianità nell’esercizio della professione forense, ma anche per il suo animo caritatevole, la sua generosità e per le numerose iniziative sociali che promuove e che sono finalizzate alla salvaguardia dell’identità territoriale. Un premio che viene conferito a quei cittadini illustri che con la loro attività dimostrano di esserci per il territorio.
Nel tempo libero si dedica all’azienda agricola di Taurasi che dirige la figlia Antonella, dove viene prodotto il vino rosso “Taurasi docg”. La sua più grande invenzione sono state le “Ofantiadi”: manifestazioni sportive multidisciplinari tra i Comuni della Valle dell’Ofanto con tutte le attività sportive riconosciute dal Coni.
“Le nostre comunità più andavano avanti e più si impoverivano - ci riferisce - anche il terremoto è stato un ulteriore contributo al depauperamento del territorio e soprattutto alla fuga di tanti giovani. E allora prima che le comunità potessero scomparire per sempre abbiamo deciso di mettere insieme più comunità per far nascere una vera e propria istituzione ad ampio raggio, partendo dalle tradizioni, dallo sport, dalla cultura, dalle origini. L’obiettivo principale delle “Ofantiadi” era di mettere insieme i popoli che abbracciano parte dell’Irpina, della Puglia e della Basilicata, creando una vera e propria osmosi tra i diversi paesi.” Un’iniziativa che nel tempo ha conservato questo spirito: associa ancora oggi i 50 comuni che si affacciano o sono interessati dal tracciato del fiume Ofanto che nasce in Campania, lambisce la Basilicata e sfocia in Puglia. Ogni anno nella Valle dell’Ofanto sono attesi numerosi atleti pronti a rappresentare il proprio comune con l’intento di portarlo sul podio.
“Nelle passate edizioni, in particolare nel 2015, l’evento è diventato anche una specie di fiume solidale: alla finalità iniziale si è aggiunta la missione solidale: ‘costruire un pozzo d’acqua in Africa’. Se da un certo punto di vista può sembrare una goccia nell’oceano, quasi con un significato irrisorio - aggiunge Mazzeo - dall’altro pensare che con un pozzo si possa offrire a centinaia di uomini donne e bambini il bene primario più prezioso, l’acqua, allora si comprende come il gesto superi la valenza simbolica per diventare un gesto pratico di grande solidarietà. Il fiume solidale delle “Ofantiadi” irrora i cuori di tutte le generazioni ogni anno, aiutandole ad amare le proprie radici guardando al futuro e a quanto si può fare per il prossimo.”
Mazzeo è anche presidente dell’associazione “Ofanto Express” finalizzata al recupero delle reti ferroviarie in disuso e al loro riutilizzo attraverso forme di mobilità sostenibile che puntino alla salvaguardia dell’ambiente. Un’associazione che si pone come obiettivo principale quello di rifondare la vecchia ferrovia di 110 chilometri Rocchetta-Sant’Antonio-Avellino. Una linea ferroviaria dismessa che poteva mettere in condizione di arrivare in poco tempo a Napoli. Non ultimo il suo impegno come Presidente nazionale dell’associazione Italia Egitto e come Presidente dell’Associazione italiana Amici della Lituania.
“Sono in Basilicata mediamente ogni quindici giorni - aggiunge - e per dare un ulteriore contributo alle comunità locali ho chiesto alla Regione di acquisire il vecchio palazzo della Banca di Pescopagano, suggerendo di creare un sede socio economica, un centro studi, con la possibilità di attivare delle borse di studio.”
Tutt’oggi essendo “lucano doc”, in famiglia con la moglie e con le figlie, che sono napoletane, parla spesso il dialetto di Pescopagano. E’ cresciuto a Napoli e lì è diventato avvocato ma è rimasto sempre iscritto all’Ordine degli avvocati di Melfi prima e di Potenza poi. Un cordone ombelicale che non ha mai tagliato. “Ho fatto politica a Napoli per molti anni ma non mi votavano perché io ero lucano” aggiunge sorridendo.
“Oggi seguo con molta attenzione le attività delle suore, dei giovani, delle case per anziani. Seguo il calcio. Mi hanno nominato anche presidente onorario delle società sportive. Seguo tutti gli eventi e tutto ciò che può essere utile alla comunità. E’ un atto dovuto dare un contributo alla proprio terra. Amo la Basilicata e amo Napoli con la stessa intensità.” Quando gli abbiamo chiesto se oggi deve dire grazie a qualcuno, ci ha risposto con un tono di voce carico di emozione: “Prima di tutto direi grazie ai miei genitori. Ma anche a tutti gli amici che mi hanno accompagnato nel corso degli anni. Mi hanno dato tanta forza, mi hanno aiutato molto nella formazione del mio carattere e, soprattutto, ad essere una persona tenace.” (G.T.)
FONTI
Intervista a Lorenzo Mazzeo
www.roma.it
www.ildenaro.it
www.espressonapoletano.it
www.ofantiadi.it
www.ofantoexpress.it
ww2.gazzettaamministrativa.it