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M5s: “Il consigliere Perrino assolto da Tribunale di Matera”

15 settembre 2018, 11:17

L’esponente del Movimento 5 stelle era stato querelato dall’ex direttore dell’Ater di Matera Luciano Adorisio per diffamazione a mezzo stampa

(ACR) -  “Dopo una puntuale istruttoria, il Tribunale Penale di Matera, in composizione monocratica, ieri ha assolto il consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Giovanni Perrino, querelato dall’ex direttore dell’Ater di Matera Luciano Adorisio”. Lo rede noto una nota dell’ufficio stampa del Movimento 5 stelle.

“Il consigliere Perrino, infatti, veniva tratto a giudizio per rispondere di diffamazione a mezzo stampa a seguito di comunicato del 6 agosto 2016 con cui il gruppo regionale M5s aveva dato notizia della sua attività ispettiva di consigliere regionale sulla gestione dell’Ater di Potenza e di Matera, attraverso la quale era emersa, tra l’altro, l’illegittima nomina per la terza volta dell’ing. Angelo Adorisio a direttore dell’Ater di Matera. La Regione, ente preposto al controllo e vigilanza sui suoi enti strumentali – si legge ancora nella nota stampa - aveva nominato una commissione per una indagine amministrativa tesa ad accertare la sussistenza o meno di irregolarità sulla gestione dell’Ater di Matera anche con riferimento al conferimento dell’incarico di direttore dell’azienda, per la terza volta, all’ing. Adorisio. La nominata Commissione riteneva tale nomina, per la terza volta, non conforme alla normativa regionale. Anche a seguito di interrogazioni del consigliere Perrino, la Regione invitava l’azienda territoriale a rimuovere la riscontrata illegittimità. Nonostante la stessa Regione avesse trasmesso il 24.6.2016 all’Ater di Matera una relazione su vari aspetti amministrativi e direttive per regolarizzare i rilievi evidenziati nella stessa, tra cui la predetta nomina (così come riportato nel comunicato stampa del 6.8.2016), l’ing. Adorisio querelava il consigliere Perrino ritenendo offensivo della sua reputazione quanto verificato dallo stesso consigliere, attraverso la sua attività ispettiva, e pubblicato -per evidente interesse sociale- nell’anzidetto comunicato”.

“Nel corso dell’istruttoria dibattimentale – si legge ancora nella nota - sono stati sentiti, tra gli altri, come testi a discarico, l’ex assessore regionale alle infrastrutture Nicola Benedetto, occupatosi della vicenda a seguito di interrogazione del consigliere Perrino, e il dott. Giovanni Di Bello dirigente regionale dell’ufficio edilizia che, unitamente al dirigente generale del dipartimento Presidenza e il capo di gabinetto del Presidente della Regione, si sono occupati della vicenda pervenendo alle stesse conclusioni del consigliere Perrino. L’avv. Leonardo Pinto, difensore del consigliere pentastellato ha dichiarato: ‘Nel corso del processo ho evidenziato che non può essere punito un consigliere regionale che fa il suo dovere, perché ha svolto con scrupolo la sua attività istituzionale nell’interesse pubblico, come ha fatto l’ing. Perrino con diligenza e dedizione nell’occuparsi di questioni della gestione amministrativa dell’Ater di Matera. A conclusione del dibattimento è emersa l’infondatezza dell’accusa pubblica e privata; quest’ultima costituitasi parte civile. Dunque, l’ing. Adorisio ha visto rigettato tutte le sue tesi accusatorie rivelatesi inconsistenti. Nel corso del dibattimento è stato pure ricordato che, a prescindere dall’infondatezza dell’accusa, i consiglieri regionali -ai sensi dell’art.122 4° comma della Costituzione- non possono essere chiamati a rispondere, come accaduto all’ing. Perrino, delle opinioni espresse e dei voti dati nell’’esercizio delle loro funzioni. Il Pm, a conclusione di un’istruttoria dibattimentale molto vivace, ha chiesto l’assoluzione dell’imputato e il Tribunale, accogliendo la richiesta conclusiva del difensore dell’imputato, lo ha assolto’”.

“Il consigliere Perrino – conclude la nota -, soddisfatto per l’esito del processo, che lo ha visto ingiustamente imputato per oltre due anni, ha dichiarato che, così come ha sempre fatto, continuerà a svolgere le sue funzioni di consigliere regionale senza cedere ad intimidazioni. Ha aggiunto che la vicenda Ater, finita in Tribunale, rappresenta la necessità di un cambiamento radicale del modo di amministrare la cosa pubblica in Basilicata”.

  

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