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Sportivi della Grande Guerra, Pace: trasferire la memoria
13 novembre 2018, 14:15
Per il consigliere del Gm la mostra dell’Istituto del Nastro Azzurro “è la testimonianza del concorso che la Basilicata ha dato alla formazione di una coscienza nazionale animata dalla condivisione di esperienze relazionali, comprese quelle sportive”
(ACR) - "Azzurro che Valore, Gli Sportivi della Grande Guerra”, è il titolo della mostra prodotta dalle Federazioni lucane dell’Istituto nazionale del Nastro Azzurro, che sarà presente prima a Padova dal 16 al 18 novembre e poi in Basilicata. L’iniziativa, che punta “alla valorizzazione della conoscenza dell’eroismo degli sportivi italiani impegnati nel primo conflitto mondiale, in occasione delle commemorazioni del Centenario della Grande Guerra” è stata è stata presentata oggi a Potenza in una conferenza stampa da Rocco Galasso dell’Istituto nastro Azzurro e dal consigliere regionale del Gruppo misto Aurelio Pace.
“Il lavoro di ricerca storica ed iconografica che ha portato alla realizzazione di questa mostra – ha detto Pace -, grazie al contributo prezioso di artisti e studiosi lucani, è la testimonianza del concorso, anche in termini di recupero storico, che la Basilicata ha dato alla formazione di una coscienza nazionale animata dalla condivisione di esperienze relazionali, comprese quelle sportive. Commilitoni provenienti da tutta Italia hanno condiviso, con gli atleti presenti sui campi di battaglia, esperienze in grado di determinare la nascita, anche nella nostra Regione, di sodalizi sportivi. La loro generosità, il loro eroismo, sono raccolti in un prezioso scrigno: quello della mostra, un’approfondita ricerca, in continuo aggiornamento, in grado di offrire molti spunti di riflessione sulle figure degli sportivi caduti in guerra, decorati al valor militare”.
“L’obbligo di trasferire quanto la memoria conserva – ha concluso Pace - consente, a chi ha responsabilità di farlo, di condividere con le nuove generazioni i sentimenti e le conquiste etiche, civiche e morali, di uomini grandi, valorosi e di sportivi e questa responsabilità arricchisce anche chi ha l’onore di diffondere quei valori, modificando la nostra coscienza critica attraverso il loro mirabile esempio e la conoscenza offerta dal lavoro storiografico ed iconografico scrupoloso e puntale dell’Istituto Nazionale del Nastro Azzurro”.