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Oratori, Pace: implementare le azioni di sostegno
19 novembre 2018, 16:25
Per il consigliere del Gruppo misto la legge approvata in Consiglio regionale “riporta l’attenzione sugli organismi che si occupano di attività relative all’integrazione sociale, al contrasto all’emarginazione, al sostegno e crescita armonica dei minori”
(ACR) - “Pur essendo già presente una forma di aiuto economico agli oratori, agli enti di promozione sociale, alle fondazioni, agli enti di patronato, alle associazioni di volontariato, è necessario dover implementare le azioni di sostegno ai suddetti organismi per dare maggiore efficacia alle tante attività legate alla promozione sociale. Disagio, devianza minorile, discriminazione razziale, sono solo alcuni dei temi che questi organismi si trovano a contrastare con attività quotidiane, finalizzate a trasferire, gratuitamente ed attraverso il lodevole impegno volontario, esperienze educative e formative, grazie ad una serie di azioni sociali ed aggregative”.
E ‘ quanto ha dichiarato il consigliere regionale del gruppo misto Aurelio Pace, promotore, con i consiglieri Santarsiero, Spada e Mollica, delle sulle “Disposizioni per il riconoscimento della funzione sociale svolta dagli oratori e dagli enti che svolgono attività similari per la valorizzazione del loro ruolo”, approvate dal Consiglio regionale nell’ultima riunione “con l’esigenza di dover disciplinare – afferma Pace - il riconoscimento della funzione sociale svolta dagli oratori e dagli enti che svolgono attività similari, così come previsto dalla legge n. 206 del 2003, e di riportare l’attenzione sugli organismi che si occupano di attività relative all’integrazione sociale, al contrasto all’emarginazione, al sostegno e crescita armonica di minori, giovani, persone con disabilità e famiglie, attuate dagli oratori e dagli organismi non lucrativi di utilità sociale”.
Sottolineando “l’importanza di legittimare il ruolo degli oratori e degli organismi impegnati negli interventi e nelle iniziative sociali”, Pace ha anche ricordato “l’importanza della funzione degli oratori nella storia del nostro Paese”, richiamando “le testimonianze ed i contributi di due grandi uomini del Novecento: Don Bosco e Don Lorenzo Milani, che grazie al loro contributo hanno offerto luoghi ed esperienze di compensazione sociale. La cultura del volontariato, dell’inclusione, della solidarietà, della multiculturalità, dell’esigenza di realizzare una coesione sociale consapevole e partecipata, è da sempre un patrimonio prezioso per la nostra comunità lucana, un capitale che va tutelato e valorizzato, partendo dal riconoscimento del ruolo sociale dei luoghi nei quali queste esperienze si concretizzano, fino ad arrivare alla programmazione di azioni concrete finalizzate alla facilitazione delle loro funzioni”.