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“Contemporanea”, Santarsiero: la cultura fattore primario

12 dicembre 2018, 15:42

Il presidente del Consiglio regionale, con il vice presidente Antonio Bochicchio e la curatrice Anna Rivelli, ha presentato la mostra che sarà inaugurata sabato prossimo a Potenza nei locali del Museo archeologico provinciale

© 2013 - 12.12.2018_conferenza stampa presentazione mostra

© 2013 - 12.12.2018_conferenza stampa presentazione mostra

(ACR) - Sarà inaugurata sabato 15 dicembre alle ore 17.30  negli spazi espositivi del Museo archeologico di Potenza, la mostra intitolata “Contemporanea – pittori, incisori e scultori lucani. Generazione 1930-1960”  promossa dal Consiglio regionale della Basilicata, proposta e curata da Anna Rivelli. In esposizione le opere di 32 artisti della generazione 1930-1960 che per nascita e soprattutto per attività  si legano al territorio lucano. Nel corso di una conferenza stampa, svoltasi questa mattina nella sala “A” al piano terra del palazzo del Consiglio regionale, il presidente del Consiglio regionale Vito Santarsiero, il vice presidente Antonio Bochicchio e la curatrice della mostra Anna Rivelli hanno illustrato motivazioni, finalità e contenuti del progetto artistico.

“La cultura – ha detto Santarsiero - rappresenta un fattore primario imprescindibile per lo sviluppo dei territori e per l’identità che caratterizza un territorio. Senza identità non si esiste e senza adeguata consapevolezza della propria storia, delle proprie origini, del proprio dna non si costruisce adeguatamente il futuro di non territorio. La mostra si inserisce all'interno di queste considerazioni e abbiamo fortemente voluto un percorso per far emergere la specificità e l'originalità dell'arte lucana del novecento attraverso le opere di 32 artisti nati tra il 1930 e il 1960. Realizzato anche un catalogo ricco di relazioni, interventi e riflessioni sull'arte lucana, con una retrospettiva che guarda anche ai primi decenni del Novecento proprio per far emergere la specificità delle arti figurative. Tutto ciò per compensare il vuoto, una disattenzione che vi è stata da noi sulle nostre arti figurative, sui nostri artisti che hanno pagato il prezzo di una marginalità territoriale che non è assolutamente marginalità nella qualità. Come presidente del Consiglio regionale mi è sembrato perciò doveroso, proprio nell’anno che celebra Matera capitale europea della cultura per il 2019, evidenziare il ruolo di artisti che, pur tra le mille difficoltà che la condizione geografica ha da sempre determinato, hanno abitato il nostro territorio, vestendo spesso anche i panni di operatori culturali, e lo hanno reso non solo paritario, ma anche competitivo nel panorama nazionale ed internazionale”.

“Questa mostra – ha detto Rivelli - vuole rappresentare uno spaccato del territorio lucano che non abbiamo conosciuto nemmeno noi lucani e ancor meno fuori  e lo vogliamo fare  proprio nell'anno di Matera 2019 perché il risultato di Matera 2019, al di là del dell'impegno che c'è stato nella realizzazione del dossier, va senza dubbio ascritto a tutta la regione, soprattutto a quelli che in questa regione sono rimasti e hanno continuato a operare tra mille difficoltà anche a costo di essere penalizzati da tutta una serie di cose che sicuramente non riguardano la propria capacità, il proprio impegno, il proprio valore ma la marginalità di un territorio che purtroppo esiste. La mostra vuole dimostrare che la marginalità geografica non è assolutamente marginalità culturale e che anzi spesso in quelle periferie dove c’è meno attenzione, il pensiero non solo nasce ma si elabora con più tenacia, più rabbia, perché quello che l’artista cerca in questo territorio non è tanto  il successo, che è una cosa effimera, ma il risultato. Fare cultura certo è difficile ovunque però nel meridione ancor di più perché l'attenzione della critica nazionale è in genere pochissima o quasi nulla direi. Ecco perché molto spesso si mantengono determinati stereotipi che sono comodi per chi deve magari rappresentare una terra senza una revisione di quello che è un giudizio un po' standardizzato. La mostra quindi da un lato – ha concluso - è un riconoscimento a chi ha fatto cultura in questa regione da sempre e dall'altro lato un modo per esportare finalmente l'immagine di una regione contemporanea perché  siamo troppo ancora schiacciati dall'idea di un ‘levisimo’ e della natura contadina di questa regione che ormai è una natura che va confinata in un tempo passato”.

“Un ringraziamento particolare – ha detto Bochicchio – va al nostro presidente Santarsiero che  ha proposto di organizzare questa iniziativa subito condivisa e approvata dall’Ufficio di Presidenza . Da tempo non si facevano eventi di questo tipo e avremo la possibilità di far conoscere ai lucani i nostri artisti e quelli che alla Basilicata sono stati legati”.

L.C.

Redazione Consiglio Informa

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