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Romaniello: dal governo nessuna visione della Basilicata
06 febbraio 2019, 13:37
Il consigliere regionale parla di “un Mezzogiorno fortemente penalizzato in quanto circa il 70 per cento delle risorse previste per le infrastrutture sono collocate su progetti che riguardano la parte del Paese che va da Roma a salire”
(ACR) - “In questi giorni, in coerenza con il decadimento del fare politica, uomini di governo e di opposizione (Pd) si sono impegnati a twittare su infrastrutture e priorità per il Paese dimostrando di non avere una visione generale all’interno della quale collocare le priorità della Basilicata e dell’intero Mezzogiorno”.
E’ quanto sostiene il consigliere regionale del Gruppo misto – Art. Uno Mdp Giannino Romaniello che aggiunge: “Un Mezzogiorno fortemente penalizzato in quanto circa il 70 per cento delle risorse previste per le infrastrutture sono collocate su progetti che riguardano la parte del Paese che va da Roma a salire”.
“Lo scontro tra grillini e Lega sulla Tav Torino Lione – dice - ne è un esempio. Un’opera, questa, di cui il Paese non ha bisogno, come dimostrano gli studi concreti realizzati dalle comunità della Val Susa, le quali hanno chiesto una modifica del progetto finalizzato a dare risposte non solo al trasporto merci ma anche alla mobilità locale, garantendo servizi efficienti alle migliaia di pendolari. No alla Tav Torino-Lione e si all’estensione dell’alta velocità fino a Reggio Calabria sul versante tirrenico ed alla effettiva alta velocità fino al Lecce, sul versante adriatico. Non serve la Tav Torino Lione, sostenuta dai soliti gruppi di interessi che nulla hanno a che vedere con i reali bisogni dei cittadini, come non servono altre grandi pensate 20 anni fa e che oggi non rispondono ai bisogni dei territori”.
“Avere una visione – ancora Romaniello - significa avere contezza che le infrastrutture materiali ed immateriali deve rispondere alla necessità di cambiare politica sull’idea di mobilità, sapendo coniugare bisogni locali a strategie e bisogni globali. A tal riguardo è fondamentale l’integrazione ferro-gomma anche nella nostra regione, al fine di portare a sistema l’intero modello di infrastrutture sulla mobilità e ridurre anche gli effetti sull’ambiente. Velocizzare la ferrovia Potenza-Melfi è strategicamente fondamentale per connettere la Basilicata al corridoio adriatico da una parte e dall’altro realizzare le bretelle a quattro corsie del tratto Polla-Basentana da una parte e Potenza-Candela dall’altra facendo definitivamente diventare la regione area di collegamento e di interscambio tra il Tirreno e l’Adriatico”.
“Visione, quindi, significa- conclude - puntare a quattro o cinque grandi opere a dimensione regionale portando a sistema il resto delle arterie esistenti attraverso interventi mirati di adeguamento e miglioramento del resto della viabilità regionale. A tal riguardo sarebbe interessante sapere che fine ha fatto il ‘Patto per la Basilicata’ per comprendere se è smentito il detto di tanti lucani che non di patto si trattava ma di ‘pacco’ da parte del governo Renzi e successivi, compreso quello attuale. Un governo, quello attuale, che ha derubricato dall’agenda politica la questione meridionale anche con il benestare di chi, da rappresentante della Lega nel sud e nella nostra regione, sostiene le scelte di questo governo, incentrate prevalentemente in tutti i campi, dalle infrastrutture immateriali ed immateriali, al sistema di incentivo per l’impresa a favore del solo nord”.
L.C.