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Carenza medici, Vizziello: in estate a rischio presidi

04 luglio 2019, 13:03

Per il consigliere di FdI “la responsabilità dei mancati investimenti in risorse umane imputabile ai precedenti governi di centro sinistra che, incuranti delle pessime condizioni lavorative personale sanitario, si sono rifiutati di effettuare assunzioni”

(ACR) - “La possibile chiusura del reparto di ginecologia dell’ospedale Madonna delle Grazie di Matera potrebbe riguardare altri reparti ospedalieri a causa della mancanza dei medici, mettendo sempre più a rischio il mantenimento dei livelli essenziali di assistenza, una situazione incresciosa che è frutto del deficit di programmazione ereditato dai precedenti governi regionali e al quale occorre porre rimedio al più presto”.

E’ quanto dichiara, in una nota, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giovanni Vizziello che aggiunge: “Quando i pochi camici bianchi che lavorano nei nostri ospedali vanno in ferie si rischia la paralisi in più di qualche struttura sanitaria, per effetto dei mancati investimenti in risorse umane imputabili ai precedenti governi di centro sinistra che, incuranti delle pessime condizioni lavorative del personale sanitario, si sono rifiutati di effettuare le assunzioni, le sole in grado di garantire l’ottimale funzionamento dei servizi sanitari”.

“Quello che a tutt’oggi non si ha il coraggio di ammettere -spiega Vizziello- è che la famosa regola secondo la quale la spesa per il personale doveva essere uguale a quella sostenuta nel 2004 meno l’1,4 per cento è stata disattesa da quasi tutte le regioni italiane, come confermato da una recentissima indagine della Corte dei Conti, non dalla Basilicata, che di quella regola ne ha fatto un mantra per scaricare sulla pelle dei cittadini i disservizi sanitari derivanti dalla mancata assunzione di nuovi medici e infermieri”.

“E’ rispetto a siffatte politiche sanitarie – continua - che l’attuale governo di centro destra deve prendere le distanze, realizzando quegli investimenti in risorse umane che oggi il decreto Calabria consente e di cui la nostra regione necessita più di qualunque altra. Concorsi che vanno deserti, riluttanza a lavorare in ospedali dove i turni sono massacranti e il rischio dell’errore è dietro l’angolo, veri e propri imbuti formativi, cioè un numero di posti crescente per i corsi di laurea in medicina non seguito di pari passo da un analogo numero di corsi di specializzazione e di assunzioni, poche borse di specializzazione, queste le cause dell’attuale situazione di carenza del personale sanitario e che potranno essere superate solo mediante una valida programmazione”.

“Chi sta al vertice dell’amministrazione regionale - dice l’esponente di Fratelli d’Italia - deve capire che la Basilicata non ha bisogno di nuovi medici bensì di più specialisti, dal momento che ci sono molti medici intrappolati nella speranza di potersi specializzare e questo si verifica, guarda caso, proprio con riferimento alla ginecologia, alla neonatologia o all’anestesia, che sono i profili professionali di cui la Basilicata denuncia le maggiori carenze”.

“Più fatti, meno polemiche pretestuose - conclude Vizzziello - sono gli ingredienti di un governo del cambiamento, che possa dirsi realmente riformista e in grado, soprattutto, di assicurare una tutela esaustiva delle necessità dei pazienti lucani”.

lc

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