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Economia, Braia: sinergie pubblico/privato per lo sviluppo
19 luglio 2019, 15:52
“Istituire un tavolo regionale che metta insieme i mondi dell’Università lucana, dell’innovazione e della ricerca per sostenere lo sviluppo delle aziende locali. E’ doveroso investire per far diventare la Basilicata una regione laboratorio”
(ACR) - “Capitalizzare gli investimenti fatti nella digitalizzazione in Basilicata (fibra, banda ultra larga, sperimentazione 5G) creando sinergia con i settori di specializzazione tipici della nostra regione quali Ot, agricoltura di precisione e 4.0, tracciabilità ma anche dissesto idrogeologico, cultura del restauro, It, trasformazione agro-industriale, cybersecurity. Mettere al centro di un nuovo possibile futuro spazi aperti a studenti e alle collaborazioni con le imprese, per potenziare le competenze specialistiche e facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro. Occorre, al più presto, istituire un tavolo regionale che metta insieme i mondi dell’Università lucana, dell’innovazione e della ricerca per sostenere lo sviluppo delle aziende locali.” Lo dichiara il consigliere regionale Luca Braia (Ab) partecipando alla presentazione della “U-Link” Academy Basilicata a Matera.
“Una occasione per il territorio. E’ necessario porre al centro di questi processi la nostra Regione - prosegue il consigliere Braia - anche con la spinta di iniziative, a cui intendiamo dare il nostro sostegno, come la ‘U-Link’ Academy Basilicata, messa in campo e presentata da Svimez e Fondazione Transita, con il protagonismo e la condivisione del sostegno di importantissimi player privati. Inorgoglisce apprendere che le immatricolazioni dell’Unibas per l’anno accademico 2018/19 sono aumentate del +10,27% e che la Basilicata potrebbe essere sede di una ‘Huawei Academy’, ospitata nell'Ateneo lucano già dal prossimo anno, sull’esempio della struttura della Apple a Napoli, oppure dell’attivazione di altri progetti ad alto impatto innovativo e tecnologico. Ritengo questa sia la via da intraprendere”.
“Ci dispiace ancora una volta – aggiunge ancora Braia - sottolineare la ormai cronica assenza del Governo regionale e del presidente Bardi, seppure invitati dagli organizzatori, a testimonianza della distanza che c'è tra la politica che governa la regione ed il futuro della nostra terra. Non mancano solo le linee strategiche ma anche il buon senso e la voglia di stabilire relazioni con grandi player industriali che sono stati chiamati a relazionare (Indra Italia, Leonardo Spa, Conad, Politecnico di Milano, Fondazione Pirelli, Huawai Italia, Smartpaper, Stmicroelectronics). Stiamo perdendo troppe occasioni, patrimonio inestimabile di relazioni create in questi anni, dimostrando a danno della nostra terra una superficialità e incapacità di cogliere al volo le occasioni che costruite meritatamente nel tempo e che capitano alla Basilicata oramai sistematicamente. Un contesto culturale e di innovazione di tale portata, dove ascoltare, recepire, apprendere, immaginare scenari di sviluppo della ricerca applicata, della formazione specializzata e del trasferimento tecnologico alle Pmi lucane può solo portare vantaggio alla comunità tutta, se inseriti in una programmazione strategica regionale, che a quanto pare si continua invece a rimandare. Un futuro di tecnologie abilitanti, laboratori, opportunità per i nostri giovani di investire nella propria terra il sapere e le competenze acquisite, miglioramento della qualità dell’offerta formativa per fornire soluzioni all’emergenza lavoro, unite a un modello innovativo di relazione tra le Università del Mezzogiorno, utile ad aumentarne ulteriormente l’attrattività e la permanenza di studenti e laureati, generando nuovi progetti basati sulle specificità e sulle potenzialità del territorio di Basilicata”.
“E’ doveroso - conclude Braia - investire, quindi, per far diventare la Basilicata una regione laboratorio in un momento storico delicato in cui dobbiamo assolutamente recuperare tutti gli strumenti per agire e reagire, ad esempio arginando il fenomeno dell’abbandono scolastico, provando a ricostruire un circolo virtuoso con la nostra università e indirizzare le competenze nei settori produttivi in cui vi è più richiesta di specializzazione.”