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Cineteca lucana Oppido, Sileo: a rischio patrimonio unico
27 agosto 2019, 15:20
Il consigliere regionale della Lega ha visitato con il consigliere comunale e capogruppo della Lega in consiglio provinciale di Potenza, Mirco Evangelista, la struttura che raccoglie documentazioni cinematografiche storiche
(ACR) - “Lo scorso 18 agosto ho visitato con il consigliere comunale di Oppido e capogruppo della Lega in consiglio provinciale di Potenza, Mirco Evangelista, la Cineteca lucana che raccoglie documentazioni cinematografiche storiche. Per dar vita al progetto della Cineteca furono stanziati, nell’ambito delle attività collaterali al Programma Matera 2019, fondi Fsc per 450.000 euro che il comune di Oppido avrebbe dovuto mettere a disposizione dell’associazione Cineteca lucana ma che in realtà l’associazione non ha mai ricevuto”.
Così il consigliere regionale della Lega, Dina Sileo che aggiunge: “Il sindaco di Oppido, Antonietta Fidanza, dapprima favorevole all’iniziativa come testimoniano decine di sue dichiarazioni, avanzò poi la condizione che i materiali e i luoghi individuati per l’allestimento della Cineteca, Palazzo Lancellotti e Palazzo Caronna, fossero concessi al Comune con la formula del comodato d’uso gratuito per ben 70 anni. In seguito alle perplessità sia dell’associazione che dei proprietari dei palazzi per tale formula, il sindaco di centro sinistra comunicò a novembre 2018 alla Regione Basilicata il rifiuto dei soggetti interessati, bloccando di fatto i fondi stanziati”.
“Senza perdere tempo, a dicembre dello stesso anno la Fidanza – continua - chiese alla Regione di poter destinare quei fondi alla ristrutturazione del convento di Sant’Antonio ma, non rientrando il progetto nelle attività collaterali al Programma Matera 2019, la somma accordata fu di soli 50.000 euro per un progetto che prevedeva un ecomuseo, ritenuto compatibile con il vincolo di destinazione dei fondi. Fu così che a causa dell’incapacità di mediare e di trovare una soluzione per il bene comune, prerogativa fondamentale per chi amministra, si persero 400.000 euro e ad oggi si costringono pezzi della nostra storia a sostare accatastati su pedane con il rischio imminente di essere trasferiti in altre regioni”.
“Tutto ciò – conclude Sileo - per mano di chi della cultura ne fa (solo) oggetto di propaganda. Noi non lasceremo che tale patrimonio ci venga sottratto e stiamo mettendo in atto iniziative virtuose che ridaranno finalmente luce, splendore e dignità a questi beni di alto valore storico, artistico e culturale”.