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Polese: “Da Gianni Rosa la solita vis polemica”
27 agosto 2019, 18:39
Il vice presidente del Consiglio regionale risponde all’assessore all’ambiente che “ha parlato di teorie fantasiose rispetto ai 5 ‘disastri’ avvenuti nei primi 5 mesi del governo regionale”
(ACR) - “Da Gianni Rosa la solita ‘fuffa’ e la solita vis polemica a buttare il pallone dall’altro lato del campo per nascondere i limiti propri e della sua parte politica”.
Risponde così il vicepresidente del Consiglio regionale, Mario Polese all’assessore all’ambiente della Regione Basilicata Gianni Rosa che “ha parlato di teorie fantasiose rispetto ai 5 ‘disastri’ avvenuti nei primi 5 mesi del governo regionale”.
“I toni dell’assessore Rosa - prosegue Polese - ricordano molto gli anni in cui gli amici di Salvini erano minoranza in questa regione. Forse l’assessore nutre nostalgia per quel tempo? Forse la pratica del governo non mette benzina nel serbatoio del suo vuoto e sterile qualunquismo? Se proprio non riesce a vestire i panni della sobrietà istituzionale si dimetta dal suo incarico e torni a fare la politica urlata e populista. La Basilicata intera ne trarrà sicuro giovamento”.
E ancora spiega il vicepresidente del Consiglio regionale: “Non voglio entrare nel merito delle controdeduzioni di Rosa sui 5 disastri avvenuti nei primi 5 mesi della legislatura sorretta dai leghisti del sud: i fatti sono davanti agli occhi di tutti e al netto delle opinioni sono questioni gravi mai avvenute in passato. Nello specifico però voglio ricordare a Rosa che sta ribadendo una falsità: io non ho mai detto che ‘una mucca inquina più di un pozzo di petrolio’. E’ una fake news che ho smentito già mille volte: da un assessore mi aspetterei che verificasse i fatti con più attenzione”.
“La verità piuttosto - sottolinea Polese - è che Rosa dimentica che è in Regione solo perché ripescato come assessore dopo che l’elettorato lo ha bocciato alle urne perché le sue teorie complottistiche non convincono nemmeno più i suoi. Altrimenti dovrebbe spiegare in piena onestà come mai dopo anni di ‘fango’ sui barili buttati da chissà chi nel Pertusillo oggi conferma quello che lui stesso aveva messo in dubbio: la semplice e naturale presenza di alghe nell’invaso lucano”.
“Ora invitandolo a lavorare seriamente e impegnarsi a fare qualcosa in più che istituire qualche ‘commissioncina’, gli chiediamo, da uomo delle istituzioni – conclude - di prendere una posizione sul fatto increscioso che è accaduto oggi a Potenza con l’associazione ‘Suoni del Basento’ che ha diffuso inni fascisti. Noi presenteremo una interrogazione per capire come sia stato possibile che all’interno di un cartellone culturale trovi spazio la propaganda fascista”.