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Sanità, Polese: “Al peggio non c'è mai fine”

06 settembre 2019, 18:31

Per il vicepresidente del Consiglio regionale l'assessore alla sanità Leone “in pochi mesi sta minando seriamente il futuro del settore con scelte poco ponderate e con un pressappochismo che iniziano davvero a preoccupare”

(ACR) - “Al peggio non c'è mai fine dicevano i latini e l'assessore Leone lo sta confermando”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale, Mario Polese che dichiara: “Dobbiamo registrare purtroppo, l'ennesimo scivolone dell'assessore alla Sanità lucana Rocco Leone che in pochi mesi sta minando seriamente il futuro del settore con scelte poco ponderate e con un pressappochismo che al netto del folklore iniziano davvero a preoccupare. L'ultima uscita è addirittura scandalosa. In visita al Crob di Rionero ha detto: 'La Radioterapia del San Carlo è scesa a 40 o 50 pazienti all'anno. Sta morendo di morte naturale perché non c'è utenza”.

“Parole gravissime dette da un medico e da un assessore che – prosegue Polese - diventano ancora più allarmanti perché farcite di dati non veri. Quello che davvero si fa fatica a comprendere è come un assessore regionale possa augurarsi, magari solo per strappare qualche momentaneo assenso, la 'morte' di un  servizio sanitario dedicato a persone che soffrono solo per meri interessi di circostanza. E' assurdo. Tanto più che le cose in verità non stanno come da lui asserito”.

“Dall'apertura di Radioterapia del San Carlo – spiega il vicepresidente del Consiglio regionale - sono state fatte 850 visite e consulenze, di cui solo nell'ultimo anno 450 nonostante i tre mesi di inattività da novembre 2018 a febbraio 2019 per motivi non legati alla struttura. A questi numeri va poi aggiunta l'attività di follow – up. In ogni caso i trattamenti specifici sono stati 649 con una media di 28 pazienti al mese che si traducono in 25 - 30 trattamenti al giorno. Insomma – prosegue ancora Polese - si tratta dell'ennesima bugia dell'assessore Leone: altro che 40 o 50 pazienti all'anno. Oltretutto gli standard nazionali per un acceleratore lineare sono di 300 - 350 pazienti all'anno. Il San Carlo sta ben sopra questa media. Per tanto preghiamo l'assessore regionale di smetterla di fare disinformazione pericolosa”.

“Anche di questo – conclude Polese - nella riunione del Consiglio regionale di lunedì prossimo, convocata su mia sollecitazione per la vicenda della soppressione dell'Unità di terapia intensiva neonatale del San Carlo, chiederemo conto all'assessore Leone”.




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